Il fatto è che non ha senso usare una canna con un metodo di lancio per la quale non è specificatamente progettata.
I lanci ground e pendulum richiedono, per poter essere efficaci, che la canna con la quale vengono effettuati sia in grado di accumulare l'energia durante la fase di caricamento e di rilasciare questa energia nella fase di lancio. Questa energia deve essere, diciamo così, di tipo 'progressivo', nel senso che il cimino (che è il primo a caricarsi di questa energia) quando arriva al suo massimo di carica trasmette all'arco tutta l'energia eccessiva, il quale arco, a sua volta, trasmette l'energia ancora eccessiva al pedone. Il pedone, pertanto, deve essere in grado di accumulare la maggior parte dell'energia che abbiamo trasmesso alla canna durante la fase di caricamento, in modo che neanche una minima parte di questa energia venga dissipata.
Durante la fase di rilascio del piombo (cioè durante il lancio), avviene il processo contrario: il pedone rilascia tutta l'energia accumulata trasmettendola all'arco, l'arco a sua volta la trasmette al cimino ed il cimino, infine, la trasmette alla zavorra che, così 'caricata', è in grado di raggiungere una distanza più o meno lunga in base all'energia accumulata dalla canna e ad esso ritrasmessa.
Questa azione progressiva di accumulo e di rilascio di energia può essere svolta correttamente solo da canne specifiche, ed esattamente dalle canne a ripartizione di potenza tra le sezioni in cui è suddivisa (pedone, arco e cimino), cioè dalle canne CARDS o RIP, nelle quali la ripartizione della potenza viene ottenuta non solo dalla bontà dei materiali con cui è costruita ma anche dalla particolare lavorazione e/o disposizione del tessuto in carbonio e della resina.
Ma oltre alla bontà dei materiali ed al tipo di lavorazione contribuisce in modo fondamentale anche il numero dei segmenti che compongono una canna, che deve essere il più basso possibile. La canna ideale per i lanci ground è pendulum sarebbe la canna monopezzo, che non viene prodotta per ragioni logistiche (troppo ingombrante da immagazzinare e da trasportare). Un buon compromesso è dato dalla canna in due pezzi (pedone + arco/cimino), simmetrici o asimmetrici , la quale è quella che più conserva le caratteristiche ideali della canna monopezzo.
Negli ultimi anni la tecnologia della lavorazione e l'utilizzo di particolari tessuti di carbonio e di resine speciali sono riusciti ad ottenere un compromesso accettabile anche nelle canne in tre pezzi che, anche se con le dovute limitazioni, possono essere usate con il lancio ground (usarle con il pendulum è azzardato).
Usare le canne telescopiche per lanciare in ground non ha invece molto senso, in quanto la loro specifica struttura non consente ne l'accumulo progressivo di energia ne la resistenza fisica a sopportare un lancio che è impegnativo anche per canne RIP. Certamente, se disponiamo di una buona telescopica, nessuno ci vieta di simulare un lancio ground (fosse solo per assaporare l'emozione di questo lancio...), ma dobbiamo essere molto prudenti limitando sia il peso massimo della zavorra che la quantità di 'carica' da trasmettere alla canna, se non vogliamo spaccarla (o spaccare la testa a qualche compagno di pesca).
Al contrario, ci sono canne telescopiche che sono in grado di lanciare zavorre da 190 gr con un lancio side e 250 gr con un lancio above senza alcun compromesso, con le quali è possibile pescare in tutte le condizioni più avverse nella PAF ed in alcune condizioni di surf casting. Se dubitiamo che il problema possa essere quello della distanza (che certamente non può uguagliare quella ottenuta con un ground od un pendulum eseguiti con una RIP), posso assicurare che l'esecuzione dei lanci tecnici above e side sono in grado di depositare le zavorre a distanze considerevoli anche con canne telescopiche: se questo non avviene è solo perché non eseguiamo questi due lanci in modo 'tecnico'.