La carpa!

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Author Topic: La carpa!  (Read 6256 times)

^DRAYCON^

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  • L'elemento fondamentale della pesca?Birra e panini
on: October 25, 2009, 16:59:18
Ragà scusate la domanda! Ma dei pesci di acqua dolce io ho mangiato solo la trota! Ma la carpa è buona da mangiare? Io sono un po scettico, perchè a vederla mi fa quasi un po schifo!!
Vivo la vita a un'uscita di pesca alla volta! Non mi importa ne dove, ne quando, ne come! A ogni uscita di pesca, sono un'uomo libero!


grande pesc

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Reply #1 on: October 25, 2009, 19:57:10
ciao draycon. Senti a me...la trota è il pesce di acqua dolce di eccellenza...la carpa invece è un buon pesce se saputo cucinare...l'unico inconveniente è l'odore di melma ke puoi sentire quando la mangi...cmq puoi risolvere il problema facendo la carpa a tranci e metterla per dodici ore in acqua ed aceto...e l'odore di fango sparirà per incanto e buon appetito...ciao
se la passione è grande non muore mai e,nonostante i sacrifici necessari per coltivarla, continua a crescere dentro di noi dando i suoi frutti...grazie a dio c'è la pesca...


ivo

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Reply #2 on: October 27, 2009, 08:35:10
Questo succede perchè la Carpa andrebbe portata a casa ancora viva per essere inmessa in una vasca a spurgare, tanto per capirci, un po come si fa con le lumache di terra.
ciao a presto


kblade98

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Reply #3 on: November 17, 2011, 12:35:14
io nn la mangerei mai ha un odore troppo pesante..cmq anche io h sentito dire che va tenuta in acqua e aceto per almeno 12 ore...e l odore dovrebbe scomparire..


PieroG

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Reply #4 on: November 17, 2011, 13:51:15
Su questo sono afferratissimo.
Mia mamma è nata nell'isola al centro del lago d'Iseo. Mont'Isola. Posto incantevole.
Per i miei nonni era normale mangiare tinche, persici e carpe.
Ancora adesso, ritornando al paesello mia mamma si ferma a comprare i classici pesciolini essiccati da mangiare con la polenta.

Per molti anni sono andato a pescare carpe in una diga qui a Genova, il Brugneto.
Al di la che le ho sempre rilasciate come vuole lo spirito del C&R, una volta mia mamma mi aveva chiesto di portarne una a casa per poterla cucinare con le ricette della nonna.
La presi intorno alle 19:30, messa nella nassa la tirai fuori per le 21:00 ed arrivammo a casa per le 21:30.
Era ancora viva. Mezz'ora di viaggio e non era morto (avevo capito perchè tutte le fontanelle intorno a casa erano piene di ciprinidi).
Bisogna lasciarla spurgare in una grossa conca. Ogni due ore bisogna cambiargli l'acqua, proprio come  diceva ivo; come le lumache. E' un procedimento lungo. Più lo fai e meno saprà di fango.
Era un bel esemplare, sui 3 chili. lasciandola in acqua almeno due giorni considera che un po' di peso lo perde.
Alla fine la fece al forno con molte erbe, tanto che i bei filetti sapevano più di spezie che di carne.
Mi disse che era fondamentale per coprire il gusto di terra che comunque rimane sempre.
Francamente non mi diede nessun piacere a mangiarla, tanto che non ne ho mai più portata una a casa.
prima di andare a casa raccogli la tua spazzatura
Piero G


Submariner

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Reply #5 on: December 08, 2011, 09:39:00
Sapendo che la carpa rappresenta uno dei pesci più celebrati da molte gastronomie (ebraica, slava, cinese, italiana del nord ecc.) e dilettandomi nel cucinare i pesci che non rilascio, ho provato più volte a cucinare questo ciprinide utilizzando tutti gli accorgimenti riportati nelle risposte precedenti. Niente da fare: poco o tanto l'odore di fango rimane e per chi, come noi mediterranei e' abituato al profumo del pesce di mare questo rappresenta un limite difficilmente sormontabile.
Pertanto, il catch & release delle carpe e' per me ormai da anni sistematico.
Per quanto riguarda il pesce di acqua dolce di gusto accettabile per gli standard di noi italiani, vi voglio segnalare, oltre all'arcinota trota, il luccio, il lucioperca (detto anche "sandra"), il persico reale, il persico trota e il coregone(sfilettati, aromatizzati e cotti alla brace o in padella sono ottimi). Inoltre, vanno citati: l'anguilla, ampiamente celebrata sulle tavole del nostro Paese, soprattutto durante il periodo natalizio; lo squisito e sempre più raro storione; i "brutti ma tutto sommato buoni" siluro e pesce gatto; le alborelle e i latterini di lago (fritti sono gustosi); e ancora gli agoni (saporitissimi quelli di lago essiccati) e le bottatrici (appartenenti alla famiglia dei merluzzi e pensabili nei grandi bacini lacustri del Nord Italia).
Sono tante, dunque, le specie di pesce d'acqua dolce, alternative alla trota e di gusto assai più gradevole (se pescate in acque sufficientemente pulite) della carpa e degli altri ciprinidi.


Perdonatemi se mi sono dilungato, ma il pesce d'acqua dolce italiano andrebbe rivalutato, anche perché di pesce d'acqua dolce di provenienza estera ne consumiamo, spesso senza esserne informati, tantissimo.

Cito solo un caso, tra i tanti, eclatante: quello del pangasio. Pochi sanno, soprattutto se non pescatori, che il pangasio altro non e' che un pesce gatto pescato nei bacini d'acqua dolce asiatici.


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