Gestione delle risorse ittiche: no agli sprechi!

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marco69

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30/03/2007
Gestione delle risorse ittiche: no agli sprechi!


Nell'ambito della riforma della politica comune della pesca, l'UE punta ad una migliore gestione delle risorse ittiche. Col tempo, questo nuovo approccio dovrebbe consentire di eliminare totalmente i rigetti in mare di catture indesiderate.

Troppo piccoli, non appartenenti alla specie voluta, fuori contingente, senza interesse commerciale ? non mancano i motivi per ributtare in mare pesci ed altri organismi marini che ogni giorno finiscono inutilmente nelle maglie delle reti dei pescherecci europei. La maggior parte degli organismi rigettati in mare non sopravvivono, il che rappresenta un enorme spreco e costituisce una reale minaccia per la sostenibilit? della pesca e degli ecosistemi marini in Europa.

Secondo uno studio pubblicato nel 2005 dalla FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, la situazione risulta particolarmente critica nell'Atlantico settentrionale e nel Mare del Nord. Lo studio stimava a 1 332 000 tonnellate il volume annuo dei rigetti nell'Atlantico settentrionale, pari al 13 % delle catture. Per il Mare del Nord la stima si colloca tra le 500 000 e le 880 000 tonnellate. Ne deriva anche un elevato costo economico. Nel caso della Gran Bretagna, ad esempio, i pescherecci da traino hanno scartato nel 1999 quantitativi di merluzzo bianco, eglefino e nasello per un valore di 75 milioni di euro, pari al 42 % del valore degli sbarchi.

Per la Commissione, tali pratiche, determinate da considerazioni commerciali, vincoli giuridici o lacune tecniche, vanno avanti da troppo tempo. Per porvi fine, essa intende instaurare un nuovo sistema di gestione delle catture, i cui aspetti essenziali sono:

    * una riduzione della pressione di pesca globale;
    * la determinazione di massimali per le catture accessorie;
    * l'obbligo di sbarcare la totalit? delle catture;
    * misure di accompagnamento, come la chiusura delle zone di pesca o l'obbligo di cambiare luogo di pesca, il divieto di usare certe attrezzature o il loro miglioramento, la flessibilit? dei contingenti, l'adeguamento dei totali delle catture ammissibili (TAC), ecc.

Punto di partenza di un nuovo approccio da attuare entro il 2008, l'iniziativa della Commissione prosegue un processo iniziato nel 2002 con la riforma della politica comune della pesca. La Commissione aveva allora presentato un piano d'azione per lottare contro le principali cause dei rigetti in mare.

Lo sfruttamento eccessivo delle risorse costituisce, globalmente, un fenomeno molto preoccupante. Se interessa tutto lo spazio marittimo europeo, dal Baltico al Mar Nero, colpisce in modo particolare il Mare del Nord. Il volume totale delle catture nel Mare del Nord ? attualmente stimato a circa 2,3 milioni di tonnellate all'anno, mentre il numero dei pesci ? calato da 390 a 250 milioni in meno di trent'anni (dagli anni Sessanta-Settanta alla fine degli anni Novanta). Il motivo di tale fenomeno? Lo sfruttamento eccessivo delle risorse, abbinato ad un basso tasso di ripopolamento.

Fonte:http://ec.europa.eu/news/agriculture/070330_1_it.htm


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