questo é il testo di una lettera inviata da un negoziante al ministro Galan prima della pubblicazione sulla G.U.:
Salve,
Ho vissuto sin dalla giovinezza a stretto contatto con il mare e l'ambiente che lo circonda.
Sono un praticante e dal 2003 ad oggi sono titolare di un'attività di commercio e servizi di articoli da pesca professionale, sportiva e ricreativa fondata da mio padre nel lontano 1968. In tanti anni collaborando con decine di aziende, produttori, grossisti ecc abbiamo contribuito col nostro piccolo lavoro a far scoprire a varie generazioni il divertimento, lo svago e la libertà di vivere il mare.
Vi scrivo in merito al nuovo Decreto n.0010988 del 06/12/2010 del Ministro Galan che impone il tesseramento per tutti i pescatori sportivi e ricreativi. Personalmente sono fortemente contrario a questa norma che nascondendosi dietro ipocrisie di future agevolazioni, secondo me mirerà in futuro ad instituire un tesserino a pagamento com'è accaduto per la caccia parecchi anni fa.
Ci sono tanti problemi riguardo il mare che non sono mai stati risolti dalle istituzioni, a cominciare dall'impoverimento ittico dovuto all'incessante pesca indiscriminata con attrezzi di “distruzione di massa” come lo strascico e il cianciolo, oppure l'inquinamento dei depuratori non funzionanti e gli scarichi abusivi.
Dubito pertanto che un "censimento/tesserino" possa servire a scopi che vadano al di là dell'istituzione di una nuova futura tassa e/o nuove regole.
Sappiamo bene che il settore pesca/sub è già in decadenza da un decennio circa, e in questi momenti di profonda crisi generale ciò che si dovrebbe evitare sono proprio ulteriori restrizioni.
Già la situazione è abbastanza critica adesso con lo stress dei divieti di pesca ovunque e limitazioni varie, figuriamoci se diventasse a pagamento o vi sarebbe l'introduzione di ulteriori nuove regole. Un esempio? Provate voi a spiegare al pensionato settantenne o al pescatore occasionale della domenica con bambini al seguito di andare a fare tutti un censimento/tesserino(anche se gratuito per ora), altrimenti rischiano una multa di migliaia di euro.
Spero che le associazioni di categoria facciano di tutto per mantenere alta l'attenzione su quest'argomento così delicato per evitare ciò che comporterebbe un vero disastro nel settore e che non speculino sulle nostre spalle.
Cordiali Saluti,
Melita Ottavio
da Riposto(CT)