LA PESCA SPORTIVA E RICREATIVA SI DICHIARA PER CONTARE DI PIU'
Con un decreto a firma del Ministro Giancarlo Galan (MIPAF) e la partecipazione, alla sua stesura, di tutte le componenti della filiera del mare: associazioni di pesca sportiva e ricreativa, associazioni della pesca professionale, con il parere della Commissione Consultiva centrale della pesca e dell'acquacoltura, da oggi, è diventata realtà la rilevazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa in mare.
In parole povere si dà attuazione alla realizzazione di un censimento attraverso una semplice e gratuita comunicazione da parte degli interessati (nel caso specifico i pescasportivi e ricreativi, il decreto riguarda sia i pescatori con natante, da terra-riva o spiaggia- i pescatori in apnea) che, anche attraverso le associazioni alle quali sono iscritti, potranno svolgere la propria attività sportivo-ricreativa, per tre anni, questo il periodo di validità del documento, in piena tranquillità, poichè in caso di controllo da parte delle autorità deputate a tale scopo (Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, ecc...), basterà esibire l'attestazione dell'invio della sopra citata comunicazione per continuare nella pratica del proprio sport e della propria passione.
E' una rivoluzione per la Pesca sportiva e ricreativa. Finalmente, dopo anni di discussioni, attacchi e polemiche basati su semplici stime e statistiche rette da rilevazioni improbabili, ci potremo avvalere e "far valere" del peso che meritiamo quale componente principale della cd. filiera del mare, sulla base di indicazioni reali, di dati certi. Dunque, non più attacchi indiscriminati, basati sul sentito dire, ma potremo contarci e sapere la reale consistenza e l'effettivo impatto con i quali incidiamo percentualmente sul pescato in mare e sull'ecosistema marino.
Quindi, non più ostilità e scaramucce varie, ma il raggiungimento di un obiettivo comune con la pesca professionale, confrontarsi civilmente e decidere insieme per il bene e la salvaguardia dell'ambiente marino e del relativo sfruttamento delle risorse.
Soprattutto, dare al settore il giusto riconoscimento e la rilevanza economica che gli competono nell'alimentare e sostenere in termini economici, l'industria e l'indotto della pesca e della nautica sportiva e ricreativa. "Credo - ha dichiarato il Ministro Galan - "che il comparto della pesca sportiva italiana sia così importante e all’avanguardia che merita di essere conosciuto e sostenuto nei confronti dei competitors mondiali”.
La scheda che ciascun pescatore dovrà compilare e comunicare entro tre mesi dalla pubblicazione del decreto sulla G.U., contiene i dati relativi alla tipologia della pesca praticata (da terra-da unità da diporto-subacquea), alle attrezzature per la pesca (lenza a mano-canna da pesca-palamito o parangali fissi di fondo-coppo o bilancia- nattelli- filaccioni-nasse-fucile o fiocina a mano, e/o altro da specificare) e all'unità da diporto utilizzate (imbarcazione privata-a noleggio o charter fishing), l'associazione sportiva o ricreativa alla alla quale è iscritto.
Nel caso in cui un pescatore sportivo venisse fermato senza l’attestato, avrà dieci giorni di tempo per inviare il questionario o – nel caso l’avesse già fatto – portarlo alla più vicina capitaneria di porto. Scaduti i dieci giorni si prevedono sanzioni dai duemila euro in su. "Anche perché le risorse del mare sono un bene della collettività" come ha tenuto a precisare il Ministro Galan in Conferenza Stampa.
Altro punto fondamentale e da mettere in risalto è la assoluta gratuità di questa operazione di rilevazione. Nessun balzello, nessuna tassa colpirà i pescasportivi, ma l'obiettivo prioritario è contrastare la pesca illegale, dare un codice deontologico a chi usufruisce delle risorse in mare attraverso un maggiore controllo di chi pesca per divertimento o per agonismo, con l'intento di individuare e condannare chi si è sempre nascosto dietro la figura dello pseudo pescatore sportivo-ricreativo per esercitare un'attività di lucro, alimentando così le conflittualità della "vera" pesca sportiva e ricreativa con la pesca professionale.
La FIPSAS, con il suo Presidente Federale Matteoli, ha lavorato molto affinchè si approdasse ad un decreto in tal senso. Sia in termini di esperienza nella discussione preventiva, che ha coinvolto anche le altre componenti del settore, che di apporto alla stesura definitiva del testo. Dare e darsi delle regole certe è intrinseco nella storia sportiva e associativa della Federazione. E' stata un'esigenza da sempre dettata sia per la permanenza e sussistenza nel CONI che per volontà della stessa Federazione di formare e far crescere i propri agonisti e pescatori nel rispetto dei regolamenti, sia per lo Sport "puro" che non prescinde da parole come etica e lealtà sportiva.
E' l'alba di un nuovo modo di andare a pesca per mare. Con una coscienza delle regole, un codice deontologico che in molti, vuoi per convenienza, vuoi per una falsità storica: "...il mare è di tutti ed è inesauribile", hanno sempre fatto a meno di applicare.
FONTE: informazione.it