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LoginCome da titolo, PAZZESCO! Far ripartire l'economia del comparto, dalle reti a strascico?
Ma si rende conto l'On dima della gravità di questa scelta e delle nefaste conseguenze che tale tipo di "pesca" sicuramente determina per il già fragilissimo ecosistema marino delle nostre coste? No io credo proprio di no! N'è l'On dima nè tantomeno il nostro sindaco sono consapevoli del danno che stanno per causare ai nostri fondali, cosa più grave ed assurda e che ne gioiscano, capisco che per un politico sia impellente determinare le condizioni necessarie per garantirsi i voti futuri e mantenere quelli già presi, quindi, non bastavano le già dette e ridette metodologie poco chiare usate da personaggi a noi ben noti e qui "gaudenti" fino ad ora, ma addirittura si "gioisce" per la possibilità di poter distruggere il mare in cambio del consenso! Si, perchè non si tratta solo di pescare indiscriminatamente tutti i tipi di pesci, molluschi, crostacei, etc etc, ma di un vero e proprio "raschiamento" dei fondali rendondoli sterili e distruggendo il futuro stesso di tutte le specie ittiche che abitano il mare, ma anche e soprattutto della nostra marineria, che grazie ad una così sciagurata idea dell'On dima in breve tempo si autodistruggerà! Il già poco pescoso mare antistante le nostre coste in breve tempo si tramuterà in una distesa d'acqua utile solo ai bagnanti, e forse nemmeno a quelli, sapete quante sono 0,7 miglia? 1,1265408 chilometri! io faccio un appello alla società civile alle forze politiche ai cittadini ed ai pescatori della nostra marina di Schiavonea, cercate insieme a tutti metodi sani ed alternativi di pesca e sostentamento, questo metodo brutale e contronatura vi renderà schiavi degli aiuti di Governo e comunità Europea, perchè in breve tempo i pescatori non troveranno più niente da pescare, una scelta saggia avrebbe fatto propendere per un allineamento ai dettami delle regole Europee grazie alle quali, ad esempio, si può ritrovare di nuovo il tonno rosso nelle nostre acque, e non alla scellerata scelta di chi non ha per niente a cuore il suo territorio ed il bene di chi ci vive e lavora, ripeto il mio appello e mi rivolgo in maniera diretta ai nostri pescatori, valutate per primi voi il danno che farebbe questo tipo di pesca, voi conoscete bene cosa succede, cercate insieme alle istituzioni metodi alternativi a questo, o molto presto non avrete di che vivere.