[Tecnologia] Un pesce-robot per capire lo stato di salute dei porti

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Per monitorare l’inquinamento nei porti ci pensa il pesce robot. L’innovativo sistema di analisi qualitativa marina e’ stato testato nelle acque del porto marittimo di Gijon, nella Spagna nordoccidentale. Il pesce robotizzato, chiamato Shoal, e’ lungo un metro e mezzo ed e’ paragonabile come dimensione e forma ad un tonno dal guscio di plastica giallo fluorescente. Come riporta il New Scientist, attraverso una serie di sensori chimici riesce a rilevare la presenza in acqua di piombo, rame e altre sostanze inquinanti oltre che a misurare la salinita’ dell’acqua. Ma non solo. Una delle caratteristiche piu’ interessanti risulta essere la rapidita’ di analisi: attraverso un continuo monitoraggio delle acque i robot, messi a punto da un’equipe internazionale di ricerca, sono in grado immediatamente di capire quali sono le cause dell’inquinamento come ad esempio una perdita di benzina di una barca o fuoriuscite industriali. Secondo i ricercatori inoltre la tecnologia Shoal e’ stata concepita per avere un basso impatto sulla vita marina: i robot sono poco rumorosi e riescono a comunicare tra loro utilizzando onde sonore a bassissima frequenza, che possono penetrare l’ acqua piu’ facilmente rispetto alle onde radio.



Autore: Peppe Caridi - Fonte: meteoweb

Dal Cnr un “pesce-robot” per guidare alla salvezza le specie marine a rischio

I ricercatori dell’Istituto per l’ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche di Oristano (Iamc-Cnr), in collaborazione con l’Istituto politecnico della New York University (Nyu-Poly), hanno ideato e creato un pesce robotico e testato la reazione comportamentale dei pesci alla sua presenza. I risultati dello studio hanno dimostrato che, in determinate condizioni, il robot viene accettato come un leader dai pesci reali, che lo seguono nei suoi movimenti. La ricerca, condotta da Stefano Marras (Iamc-Cnr) e Maurizio Porfiri (Nyu-Poly), è stata pubblicata sulla rivista ‘Journal of the Royal Society Interface’.

“Il robot, realizzato presso la Nyu-Poly, è stato testato mentre nuotava assieme ai pesci in un tunnel di nuoto a differenti velocità del flusso”, spiega Marras. “Utilizzando delle tecniche innovative di velocimetria di immagine di particelle digitali, abbiamo dimostrato come il movimento biomimetico del robot riesca a creare condizioni di turbolenza tali che i pesci tendono a posizionarsi al suo seguito, così da sfruttare un vantaggio idrodinamico e ridurre il proprio costo energetico durante il nuoto”.

Le indagini finora condotte sulle interazioni tra robotica e biologia marina avevano utilizzato un pesce robot trascinato meccanicamente in un ambiente statico. “Il tratto innovativo di questa ricerca consiste nell’aver fatto interagire i pesci con un robot che imita artificialmente le caratteristiche degli organismi viventi, sia nelle fattezze che nel movimento, in un ambiente del tutto simile a quello reale”, prosegue il ricercatore Iamc-Cnr, “La possibilità di controllare il pesce artificiale, modulandone il movimento e osservando le reazioni degli animali, permette di ricavare utili informazioni sugli schemi collettivi seguiti dagli animali e apre nuovi orizzonti nelle metodologie di conservazione della specie, dal momento che si potrebbe influire sul comportamento dei pesci tramite il loro omologo  meccanico”.

Se lo studio venisse validato in natura, facendo in modo che il robot venga seguito in differenti contesti ambientali, si aprirebbero quindi nuove prospettive di salvaguardia e conservazione di specie marine in pericolo. “L’allontanamento dei banchi di pesce dalle zone contaminate da fuoruscite di petrolio o l’aggiramento di dighe che impediscono il regolare percorso migratorio legato alla riproduzione sono solo alcune delle condizioni di pericolo delle quali i pesci potrebbero avvantaggiarsi seguendo i robot”, conclude Marras.

Autore: Peppe Caridi - Fonte: meteoweb
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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yuno

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Mamma mia un robocop marino!
Riuscirebbe a trovare le zone dove i pazzi suicidi, buttano rifiuti tossici, e scarichi non depurati, questo in collaborazione con le forze dell'ordire andrebbe a salvare gran parte dell'ambiente marino, anche se per ora credo che sia solo fantascenza!
Purtroppo per quanto mi riguarda, prima di costruire un robot che si aggirano per il mare controllando l'inquinamento, farei rispettare le regole che sono già presenti dai grandi industriali e aumentanto i controlli a livello di produzione smaltimento e punendo i controllori molto di più dei controllati.


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