Meduse, la nuova minaccia è in arrivo dal mar Nero.

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saverio63

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Fonte IL SECOLO XIX.it ed IL TEMPO.it
04 agosto 2009

Ho voluto informarvi.....dopo averlo letto oggi.
Un saluto
Saverio


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«Per prima cosa: non facciamoci prendere dal panico. Il problema però esiste e va affrontato con la giusta dose di competenza e sangue freddo». Ferdinando Boero, biologo marino all’Università del Salento, è ritenuto dagli addetti ai lavori uno dei massimi esperti italiani in materia di meduse. È stato lui a segnalare ieri l’avvistamento nel Mar Ligure, al largo della Spezia, di quella che le agenzie di stampa hanno già ribattezzato la “medusa killer”.

Si tratta per la precisione di Mnemiopsis leyidi, uno cnetoforo, cioè un organismo del plancton. Gelatinoso, con un diametro di circa cinque centimetri e una serie di tentacoli collosi, Mnemiopsis leyidi somiglia a una medusa. Diversamente dalla medusa, però, non emette veleno e non è quindi urticante.

Nel mar Nero ha fatto «una strage: lo ha svuotato dei suoi pesci». Ora è stata avvistata per la prima volta nel Mediterraneo occidentale, e non promette niente di buono. A vederla, sembra una tenda di stoffa leggera, color bianco candido quasi trasparente, rigonfiata dal vento quando ondeggia nell'acqua. Ma, il nome tecnico è Mnemiopsis leyidi, si tratta di «una nuova medusa ghiotta di larve, uova di pesci e di crostacei ancora giovani»: li mangia, e come ha fatto nel mar Nero, porta «al collasso la pesca». A parlare dell'arrivo anche nel mar Ligure di questa medusa killer di pesci è Ferdinando Boero del dipartimento di scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell'università del Salento.


La segnalazione, spiega Boero, giunta grazie alla campagna «Occhio alla medusa», è avvenuta a Marinella di San Terenzio, vicino La Spezia. «È un piccolo essere gelatinoso - osserva l'esperto - che somiglia a una medusa, ma con i tentacoli collosi e non urticanti, per cui non è un pericolo per l'uomo». La storia della medusa mangia-pesci è lunga almeno vent'anni, dagli anni '80: è stata introdotta nel mar Nero dalle petroliere Usa (è infatti originaria delle coste americane) con i carichi di acque di zavorra, poi rilasciate nel mar Nero per caricarsi di petrolio e tornare indietro. Questa pratica ha portato «al collasso la pesca del mar Nero, e lo ha svuotato dei suoi pesci».

La piccola «medusa» è, infatti, ghiotta di uova e larve di pesci e preda i piccoli crostacei nello stadio giovanile. Le petroliere, però, hanno dato un «passaggio» anche a un predatore di questa nuova medusa «bianca trasparente»: la medusa Beroe, anche questa gelatinosa, che avrebbe dovuto attenuare, attaccando qualche esemplare, la voracità della Mnemiopsis. Quello che ha sorpreso, dice Boero, è che «non si pensava questi pesci potessero uscire dalle acque del mar Nero. Ma, da due anni, con una capatina anche nell'Adriatico, si sono avventurati nel Mediterraneo». E, continua: «Due mesi fa è stata avvistata lungo la costa d'Israele, che è il posto più caldo del Mediterraneo. Il che significa che ormai si è acclimatata».


Ora, dopo una prima esplorazione nel bacino orientale, «questo è il primo avvistamento nell'area occidentale: e, se è qui - osserva lo specialista di plancton gelatinoso - vuol dire che è arrivata dappertutto». I cambiamenti climatici anche in una circostanza del genere hanno offerto il loro contributo: questo è, infatti, «un segnale di come il Mediterraneo stia cambiando in modo inequivocabile». Ed è per questo, conclude Boero, che è «stato presentato anche un progetto al ministero dell'Ambiente, prima per conoscere il fenomeno, e pensare poi a delle soluzioni. Anche se con situazioni del genere è sempre molto difficile intervenire».

Apparentemente sembrerebbe una medusa innocua. In realtà, in altri mari, ha già fatto strage di pesci innocenti. Durante tutti gli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, la Mnemiopsis leyidi si era trapiantata e rapidamente moltiplicata nel Mar Nero. Era arrivata lì a bordo delle petroliere provenienti dalla costa orientale degli Stati Uniti.
Noi pescatori...siamo i cantastorie che tramandano i racconti ereditati dai nostri padri, e quelli che questi ultimi avevano appreso dagli "antichi", i suoi segreti ed i suoi misteri..


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