NEWS MARE - NOTIZIE DAL MONDO...SOMMERSO

Aperto da ^VITTORIO^, Gennaio 29, 2010, 04:04:12

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Citazione di: ^VITTORIO^ il Dicembre 13, 2011, 21:41:39
Pescatori a deriva nel Pacifico ritrovano parente scomparso
In mare per 33 giorni, zio disperso da anni '50 su isoletta

SYDNEY, 12 DIC - Due pescatori del piccolo stato-arcipelago di Kiribati nel Pacifico avranno storie da raccontare, dopo aver trascorso 33 giorni in mare alla deriva nutrendosi di pesce crudo e bevendo poca acqua piovana e anche di mare, e infine scoprendo il destino di un familiare che si era perduto nella stessa rotta piu' di 50 anni fa.

I due, Uein Buraniwe di 53 anni e Temaei Tontaake di 26, riferisce Radio New Zealand, si erano perduti in piena notte il 22 ottobre, quando si e' guastato il navigatore Gps, e solo un mese dopo, spinta dal vento e dalle correnti, la loro barca ha finalmente raggiunto l'isoletta di Madrik nelle Isole Marshall, 560 chilometri a nordovest dell'atollo di Marakei a Kiribati, da cui erano partiti.

A Madrik il piu' giovane dei due ha scoperto che un suo zio, disperso in mare negli anni 1950 dopo esser salpato da Marakei, era finito nella stessa isoletta, dove ha sposato una donna del luogo. Solo una donna dell'isola comprende la lingua di Kiribati e ha potuto comunicare con loro, ed e' una discendente del loro zio di nome Bairo. ''Adesso sappiamo cosa e' accaduto a mio zio'', ha detto Tontaake. Da Madrik i due sono stati portati in barca a Majuro, la capitale delle Marshall, da dove potranno tornare alla loro isola.

Nel novembre 2010 tre adolescenti di Tokelau, sempre nel Pacifico, erano sopravvissuti per 61 giorni nutrendosi di carne di gabbiano, prima di essere soccorsi da un peschereccio.

FONTE: ANSA

E' una storia bellissima, degna dei migliori racconti di Conrad. A volte la realtà supera la fantasia...

#141
Russia: oltre 100 balene bianche prigioniere dei ghiacci
Intrappolate in banchisa nel mare di Bering

(ANSA-AFP) - MOSCA, 14 DIC - Oltre cento balene bianche, obeluga, sono intrappolate nella banchisa nel mare di Bering. Lo riferiscono le autorità della regione della Cukokta (estremo nordorientale russo) facendo appello al governo di Mosca perché soccorrano i cetacei. Nell'appello si chiede l'invio di una nave rompighiaccio. (ANSA-AFP).


Cosenza: due scosse di terremoto



COSENZA 15 DIC / Una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 è stata registrata dai sismografi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 13.46. Un'altra scossa, questa volta di magnitudo 3.1, era stata registrata ieri sera alle 18.59.
Entrambe le scosse hanno avuto epicentro nella zona di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, nel distretto sismico della Valle del Crati. I comuni più vicini all'area della scossa sono Castrolibero, Lattarico, Marano Marchesato, Marano Principato, Rende, San Benedetto Ullano, San Fili e San Vincenzo La Costa, tutti in provincia di Cosenza. Le scosse sono state avvertite dalla popolazione ma non sono noti danni a persone o cose.

FONTE e FOTO: youreporternews.it


Mare: in Toscana vivaio per 'riforestazione' fondali
E' unico in Europa e brevettato da biologi universita' di Pisa

PISA, 16 DIC - Un vivaio, unico in Europa, per produrre nuove esemplari di Posidonia oceanica e in qualche modo ricollocarli sul fondale marino per rinfoltire le praterie di questa alga tipica del Mediterraneo. E' il risultato di una ricerca condotta da un team di biologi dell'Universita' di Pisa nel laboratorio di biologia marina di Villa Celestina a Castiglioncello (Livorno).

I ricercatori hanno anche brevettato il nuovo metodo realizzata anche grazie al contributo di Solvay e della Provincia di Livorno. ''Il sistema - spiega la biologa Elena Balestri - e' in grado di fornire consistenti quantita' di piante a partire dai frutti e dai frammenti di rizoma che si distaccano naturalmente dalle praterie e si depositano sulle spiagge con le mareggiate. Il nostro vivaio puo' ospitare centinaia di esemplari di Posidonia oceanica e di Cymodocea nodosa e gli studi dimostrano che gli esemplari prodotti hanno la capacita' di riadattarsi all'ambiente naturale, anche dopo anni di permanenza in vivaio, e quindi possono essere effettivamente impiegati per la riforestazione di fondali marini degradati''.

FONTE: ANSA
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


Regolamento - Catture personali - In viaggio con Nemo - Avvisi di Burrasca

Arrivano freddo e neve, temperature giu' 10 gradi
16 dicembre, 21:08

ROMA - A ridosso di Natale arrivano freddo e neve in tutta Italia. Da domani la colonnina di mercurio scenderà di 10 gradi, ma già oggi il maltempo ha imperversato dal Nord al Sud della penisola. Una abbondante nevicata sta cadendo dalla notte scorsa in Valle d'Aosta (ad Aosta oltre 30 centimetri di neve fresca e a La Thuile e Courmayeur quasi mezzo metro) e il pericolo valanghe é 'molto forte' nelle zone del Monte Bianco, del Gran Paradiso, del Gran San Bernardo e del Cervino.

Rischio alto anche a Oyace dove quindici bambini e cinque insegnanti delle scuole materne ed elementari trascorreranno la prossima notte all'interno dell'istituto scolastico per sicurezza. Lo ha disposto il sindaco del piccolo comune della Valpelline a causa delle numerose slavine, anche di grosse dimensioni, cadute sulla strada regionale di Bionaz (a monte e a valle di Oyace). La protezione civile valdostana ha previsto l'invio di brandine mentre la mensa scolastica garantirà i pasti. Sempre nel comune di Oyace sono state evacuate preventivamente due famiglie. Cinque persone sono state evacuate anche a Saint-Rhemy-En-Bosses.

Chiuse al traffico alcune strade regionali e comunali. Nevica dal pomeriggio pure in Trentino, soprattutto oltre i mille metri, ma in alcune zone, come in val di Sole, anche a quote inferiori. Le nevicate in corso potrebbero far salire il pericolo di valanghe fino a marcato oltre i 2000 metri. Una violenta mareggiata, con vento di libeccio oltre gli 80 chilometri e onde alte fino a sei metri si è abbattuta su tutta la costa ligure. A causa delle condizioni del mare, sono stati annullati i collegamenti con la Sardegna. Disagi anche all'aeroporto del capoluogo ligure e decine gli interventi dei vigili del fuoco per rami, alberi e cartelli pericolanti in tutta la città. Ripresi stamani, sono stati di nuovo interrotti nel pomeriggio i collegamenti marittimi tra Piombino e Portoferraio.

Dalle 17 le compagnie di navigazione hanno sospeso le corse a causa del forte vento e del mare molto mosso. Le previsioni indicano nelle prossime ore ulteriori peggioramenti e quindi è quasi certo che partenze e arrivi di navi e traghetti non riprenderanno fino a domani mattina. Il vento ha raggiunto i 50 nodi (poco meno di 100 chilometri orari) a Livorno, dove comunque le partenze di navi e traghetti starebbero procedendo, sia pure con qualche ritardo. Anche al Sud le condizioni meteo sono peggiorate. Da oggi pomeriggio e per tutta la giornata di domani, la Protezione civile della Campania prevede un sensibile rinforzo dei venti che potranno raggiungere forza 8 (burrasca). A rischio i collegamenti con le isole. Difficoltà, con partenze soppresse e forti ritardi, per i collegamenti marittimi in Sardegna (soprattutto con il Nord dell'isola) dove col vento in rafforzamento, a causa della perturbazione in arrivo dall'Atlantico, non sono esclusi rallentamenti e salti di corse anche per domani. Numerosi gli interventi in tutto il Nord Sardegna.

FONTE: ANSA
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


Regolamento - Catture personali - In viaggio con Nemo - Avvisi di Burrasca

Maltempo: pioggia e vento forte, scendono le temperature
In Sila e Aspromonte si attendono le prime precipitazioni nevose
17 dicembre, 12:14

CATANZARO, 17 DIC - Vento forte, pioggia e un abbassamento sensibile delle temperature si registrano nelle ultime ore in Calabria.

In particolare e' il settore tirrenico ad essere interessato dai fenomeni ma il vento e le precipitazioni non stanno risparmiando anche le zone dello Ionio. Piove anche in Sila e sull'Aspromonte dove si attendono le prime precipitazioni nevose. La Polstrada non segnala problemi per la viabilita' sia sull'autostrada che sulle arterie interne.

FONTE: ANSA
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


Regolamento - Catture personali - In viaggio con Nemo - Avvisi di Burrasca

Pesca: multe per 11 mila euro Guardia costiera Ancona
Vendita prodotti sotto misura, falsificazione bolli sanitari

ANCONA, 19 DIC - La Guardia costiera di Ancona ha elevato sanzioni amministrative per 11 mila euro nel corso di una serie di controlli sulle attivita' di commercio ittico in porto e in citta'. Fra le violazioni contestate, la mancata tracciabilita' del prodotto ittico e della documentazione di cattura, e la vendita di pescato di misura inferiore a quella stabilita dalla normativa. Sequestrata una rete a strascico con maglie troppo strette, e denunciata alla magistratura un'azienda di commercializzazione di molluschi bivalvi che utilizzava una propria macchina etichettatrice per falsificare i bolli sanitari da applicare sui sacchi di molluschi.

A Torrette il battello veloce 'A15' ha sorpreso una vongolara che pescava a 100 metri dalla costa: il comandante dovra' pagare una multa di 2 mila euro.

FONTE: ANSA


Pesca: ambientalisti,cresce tolleranza Italia su illegalita'
Più difficili controlli su pescherecci tra i 12 e i 15 metri

ROMA, 19 DIC - La Commissione Consultiva Centrale della Pesca sta predisponendo un Decreto attuativo per esentare i pescherecci di lunghezza compresa tra i 12 e i 15 metri  dall'installazione delle Blue Box per il controllo satellitare delle attività di pesca, rendendo così più difficili i controlli su questo segmento della flotta.

Secondo le Associazioni ambientaliste Greenpeace, Lav, Legambiente, Marevivo, Pew e Wwf  "é di fatto una deroga" che gli Stati membri dell'Unione Europea possono utilizzare, ma "intollerabile in un Paese come l'Italia, dove oltre 300 pescherecci utilizzano illegalmente le reti derivanti e molti tra essi misurano tra i 12 e i 15 metri".

La Commissione Consultiva Centrale della Pesca, ed in prima istanza il ministero delle Politiche Agricole, prima di approvare questo Decreto, "dovrebbero inoltre tenere in considerazione che le barche a strascico di tale lunghezza possono con maggiori probabilità operare entro le tre miglia, dove la pesca non è consentita".

"Ci auguriamo - scrivono le associazioni ambientaliste in una nota - che in vista del prossimo incontro, il 9 gennaio, tra il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania e la Commissaria Europea per gli Affari marittimi e la Pesca, Maria Damanaki, il nostro governo non voglia presentarsi con un decreto che esclude da controlli più stringenti decine di pescherecci che operano illegalmente a spese delle risorse ittiche e di quanti operano nel rispetto delle regole".

Lo scorso settembre la Commissione Europea ha aperto una seconda procedura di infrazione contro l'Italia per la carenza di controlli e sanzioni dissuasive contro la pesca illegale egli Stati Uniti, nel gennaio 2011, hanno inserito per la seconda volta consecutiva l'Italia tra i Paesi che operano la pesca illegale con le reti derivanti.  "Una pesca responsabile esostenibile è anche una pesca controllata e rispettosa delle regole" concludono le Associazioni.

FONTE:ANSA


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Pesca: da gennaio patente a punti anche per i pescatori
Federcoopesca, regole Ue per contrastare illegalita' in mare

ROMA, 30 DIC - Licenza a punti per i pescatori, come per le patenti d'auto. E' il nuovo sistema previsto dalle normative europee per contrastare la pesca illegale che entrerà in vigore in Italia dal 1 gennaio 2012. A differenza da quella degli automobilisti, per ogni infrazione commessa in mare vengono assegnati i punti e non tolti fino a perdere la licenza, ovvero la possibilità di lavorare. A ricordarlo è la Federcoopesca-Confcooperative, precisando che gli oltre 13 mila pescherecci che compongono la flotta italiana dovranno fare attenzione a non incappare in una delle dodici infrazioni previste dal nuovo sistema, che prevede diverse penalità. Si va dalla pesca di esemplari sottotaglia che 'vale' 5 punti, al non rispetto della distanza minima dalla costa (6 punti), all'utilizzo di reti o attrezzi non regolamentari (4 punti); una volta raggiunta quota 18, la licenza di pesca viene sospesa per 2 mesi; per poter cancellare i punti, l'unico modo è non commettere infrazioni gravi per tre anni. Fondamentale non raggiungere quota 90, punto di non ritorno, essendo il limite massimo al disopra del quale la patente viene definitivamente ritirata con il peschereccio che verrà cancellato dall'archivio delle licenze. "Si tratta di regole davvero stringenti - commenta Federcoopesca - che, in aggiunta alle sanzioni penali e amministrative già previste dal sistema nazionale e comunitario, rischiano di veder dimezzata in poco tempo la flotta peschereccia italiana".

FONTE: ANSA
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Animali: una notte con gli squali all'Acquario di Genova
Per vedere mondo marino notturno e dormire con grandi predatori

GENOVA, 3 GEN - Una notte con gli squali: e' questa la straordinaria iniziativa dell'Acquario di Genova che si rinnova anche per il 2012.

I bambini dai 7 ai 13 anni sono invitati a partecipare a quello che si prospetta essere uno straordinario e misterioso viaggio alla scoperta degli animali che popolano l'Acquario che prendera' il via il 7 gennaio per ripetersi il 14 e in altre date durante l'anno. L'avventura ha inizio con una cena, tutti insieme poi i ragazzi, dotati di spazzolino e pigiama, visiteranno le vasche dell'Acquario per vedere come i pesci si preparano a dormire. Dopo il tramonto, con la chiusura della struttura e lo spegnimento dell'impianto di illuminazione, le vasche si trasformano rivelando creature nuove, colori particolari, comportamenti e movimenti tipicamente notturni.

La serata si conclude davanti alla vasca degli squali dove i ragazzi potranno vivere l'emozione di addormentarsi ammirando questi grandi predatori.

Al risveglio, la mattina della domenica, i bambini faranno un'ulteriore visita alle vasche con osservazioni sul buon giorno degli animali e sul riavvio della vita dell'Acquario in generale.


FONTE: ANSA
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Pesca: ambientalisti, Italia rischia 120 mln multa da Europa
Con decreto attuativo regolamenti Ue su pesca illegale e controlli

ROMA, 9 GEN - "Con le nuove norme approvate dal governo l'Italia rischia una multa di 120 milioni di euro dall'Europa. Sulla pesca illegale sono rimaste inascoltate le richieste del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni". Lo affermano Greenpeace, Legambiente, Marevivo e la Coalizione Ocean 2012 commentando il decreto legislativo di riassetto della pesca e acquacoltura emanato dal Consiglio dei ministri del 28 dicembre scorso e che doveva dare attuazione ai regolamenti Ue sulla pesca illegale e sui controlli.

l decreto legislativo - ricordano le associazioni ambientaliste - aveva come "obiettivo la creazione di un sistema sanzionatorio e di controlli per combattere efficacemente la pesca illegale, e come dicono i regolamenti europei, puntando su infrazioni gravi a cui devono essere comminate sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive"

E invece "il testo base presentato al Parlamento per il parere, mostra diversi punti di difformità dal dettato comunitario, sia per quanto riguarda la lista delle infrazioni gravi sia per quanto riguarda le sanzioni, insufficienti e certamente non dissuasive". "Le misure inadeguate di questo decreto legislativo - concludono le associazioni - per l'Italia rischiano di aprire un altro contenzioso con l'Unione europea, nonostante la procedura d'infrazione sulla pesca illegale con le reti derivanti notificata dalla Commissione europea lo scorso settembre e per la quale il nostro Paese potrebbe incorrere in una multa di 120 milioni di euro.

fonte: ANSA
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Clima: Oceani; troppa CO2,entro 2100 coralli quasi estinti

Solo 5% dei mari a fine secolo avra' condizioni adatte

ROMA, 22 GEN - Entro fine secolo solo il 5% dei mari del pianeta avrà le condizioni adatte per la crescita dei coralli, che ora esistono invece in metà degli oceani. Lo ha dedotto una simulazione dell'università delle Hawaii pubblicata dalla rivista Nature Climate Change, sulla base dell'aumento dell'acidità dei mari causato dalla CO2 atmosferica prodotta dall'uomo, un terzo della quale si scioglie nell'acqua.

Per escludere la possibilità che la variazione nell'acidità che si vede negli ultimi anni sia naturale, lo studio ha simulato le condizioni a partire da 21 mila anni fa fino al giorno d'oggi, basandosi sulla saturazione del minerale aragonite: maggiore è la CO2 disciolta e minore è la saturazione, e valori inferiori a 3,5 su questa scala non consentono la crescita di coralli.

In alcune regioni del mondo, spiegano gli autori della ricerca, il cambiamento di acidità avvenuto dalla rivoluzione industriale è centinaia di volte maggiore rispetto a quello avvenuto tra l'ultima Era Glaciale e il periodo pre-industriale: "Quando la Terra ha iniziato a riscaldarsi, 17 mila anni fa - afferma Tobias Friedrich, che ha coordinato la ricerca - il livello di CO2 atmosferica è salito da 190 ppm a 280 in 6 mila anni, e gli ecosistemi marini hanno avuto molto tempo per adattarsi. Per il balzo da 280 agli odierni 392 invece il tempo é di 100-200 anni, molto più breve". Riferito alla saturazione dell'aragonite lo stesso balzo ha implicato che mentre prima il livello era intorno a 4,8 ora è 4,2, una variazione che ha già messo a rischio il 15% dei coralli nel mondo. Il livello di guardia, spiegano gli esperti, é 3,5, e di questo passo entro fine secolo sarà raggiunto dalla maggior parte degli oceani: "In questo momento il 50% dei mari ha una saturazione superiore, e quindi ha la possibilità di ospitare coralli - spiega l'esperto - ma entro il 2100 la percentuale scenderà al 5%. Fra i primi a farne le spese saranno proprio i coralli delle Hawaii".

FONTE: ANSA
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Usa: decine di delfini arenati a Cape Cod
Ne sono gia' morti oltre cinquanta

(ANSA) - NEW YORK, 24 GEN - Strage di delfini a Cape Cod, sulla costa Nord-atlantica degli Stati Uniti, dove in poco più di dieci giorni se ne sono arenati oltre 80, di cui oltre una cinquantina sono morti: a causa delle acque poco profonde, dei cumuli di sabbia e dei mulinelli non sono più riusciti a tornare indietro.

Le autorità hanno confermato che dal 12 gennaio ad oggi 85 delfini si sono arenati, per cause ignote, in un'insenatura poco profonda di una riserva naturale a Cape Cod. Una trentina di essi sono ancora vivi, mentre si teme che una quindicina di altri si trovi bloccata in luoghi difficili da raggiungere.

L'area tra Wellfleet e Eastham, dove si sono arenati i delfini, è famosa anche per essere pericolosa per una specie a rischio di balene tipica dell'Atlantico settentrionale. Un portavoce dell'International Fund for Animal Welfare, AJ Cady, ha spiegato che di solito in un anno si registrano circa 120 casi di delfini che rimangono bloccati nelle acque basse, ma in questo caso il numero è stato quasi raggiunto in pochi giorni.

"Ci sono diverse teorie per questo fenomeno - ha detto Cady - una di questa è che i delfini si siano semplicemente persi. Di solito rimangono in gruppo e se uno di loro finisce nei guai tutti gli altri lo seguono, appunto perché sono abituati a muoversi in gruppo". (ANSA)
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Dopo gli squali anche mante a rischio, colpa medicina cinese
Lo afferma un rapporto dell'ong Shark Savers

ROMA, 26 GEN - Dopo gli squali, anche le mante sono entrate a far parte della categoria dei grandi pesci in via di estinzione. Lo afferma un rapporto dell'Ong Shark Savers, secondo cui la popolazione di questa specie sta diminuendo a causa dell'uso sempre più diffuso delle branchie di manta in medicina cinese.

Secondo il documento il mercato delle branchie, concentrato in alcune regioni della Cina, vale 11 milioni di dollari l'anno, trainato dalla convinzione che queste parti delle mante stimolino il sistema immunitario e possano guarire una serie di malattie che vanno dai problemi di fertilità ad alcuni tipi di cancro: "In alcune zone come il mare di Cortez la manta è praticamente scomparsa - si legge nel rapporto - e una forte pressione si registra in diversi stati asiatici come Sri Lanka, India e Indonesia. Questi animali hanno imboccato la stessa strada verso l'estinzione degli squali".

La manta, spiegano gli esperti, è uno degli animali più svantaggiati e meno equipaggiati nella lotta contro la pressione della pesca, perché impiega 10 anni a raggiungere la maturità sessuale e una femmina partorisce un singolo piccolo ogni due o tre anni: "Anche se le branchie hanno un valore, il loro commercio deruba le economie e l'ambiente di una delle creature più carismatiche dell'oceano - spiega Shawn Heinrichs, che ha diretto il team che ha realizzato il rapporto - ogni esemplare può far guadagnare un milione di dollari l'anno grazie all'ecoturismo".

(ANSA)
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Boom attacchi mortali squali in 2011, colpa di turismo
12 morti nel 2011, 3 in Australia


ROMA, 14 FEB - Gli attacchi mortali di squali all'uomo sono raddoppiati nel 2011 rispetto all'anno prima a causa soprattutto della 'scoperta' di nuovi santuari per questi animali da parte dei turisti. Lo afferma il 2011 Worldwide Shark Attack Summary preparato come ogni anno dall'università della Florida.

Secondo i numeri presentati gli squali hanno ucciso 12 persone nel mondo lo scorso anno, un numero che non veniva raggiunto dal 1993 e doppio rispetto alla media del decennio 2000-2010 che era di 4,3 vittime. Anche la mortalità degli attacchi registrata, il 16%, è molto più alta della media del decennio che era del 6,7%.

Il record di morti spetta all'Australia, con 3, mentre a 2 ci sono isole Reunion, Seychelles e Sud Africa: "Molti degli attacchi recenti sono in nazioni dove storicamente erano molto rari, come Costa Rica, Kenya, Nuova Caledonia o Isole Reunion - spiega nel rapporto George Burgess, l'autore principale - penso che molte di queste comunità non siano preparate strutturalmente ad avvisare della possibilità di un attacco da parte degli squali finché questo non è avvenuto. Una volta che il numero di corpi in acqua raggiunge una massa critica è inevitabile che si abbia un primo attacco, ma bisogna reagire".(ANSA).


Trovate vive su spiagge Gargano 7 tartarughe caretta-caretta
Sbalzo termico ha disorientato animali, cercavano acque calde

VIESTE (FOGGIA), 17 FEB - Sette tartarughe marine della specie 'Caretta-Caretta' - tre delle quali di grandi dimensioni - sono state trovate vive sulle spiagge del Gargano da uomini della Capitaneria di porto di Vieste.

Tre rettili sono stati trovati sulla spiaggia di Vieste, tre a Rodi Garganico ed una a Lesina. Sono stati alcuni cittadini a consentire il recupero delle tartarughe.

Secondo la capitaneria di porto, l'insolito spiaggiamento potrebbe essere causato dagli sbalzi termici degli ultimi giorni che induce le tartarughe a cercare acque più calde: ciò provoca negli animali un disorientamento con conseguente spiaggiamento verso fondali bassi. Gli animali, dopo le prime cure, verranno consegnati al centro di recupero dell'oasi di lago Salso di Manfredonia, affiliato Wwf, fino al completo ristabilimento ed al successivo ritorno al mare.(ANSA).
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Ambiente: in Sardegna al via operazione squalo elefante
Ricerca sul migratore nel Mediterraneo di Medsharks e Cts

CAGLIARI, 17 FEB - L'Operazione Squalo Elefante, che si svolge nelle acque anche della Sardegna, è la prima ricerca "sul campo", nel Mediterraneo, su questo grande squalo migratore. Iniziata dall'associazione MedSharks nel 2005 oggi è condotta assieme all'associazione ambientalista Cts impegnata nella salvaguardia della biodiversità marina con il supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco e dell'Associazione Italiana della Fondazione Principe Alberto II di Monaco Onlus.

Nonostante siano iscritti nella lista rossa delle specie a rischio estinzione della Iucn gli squali elefante - è stato spiegato dagli ambientalisti - sono spesso vittime delle attività umane in mare, e mostrano tagli e cicatrici, testimonianza degli scontri con imbarcazioni, eliche o reti da pesca.

Fra il 2005 il 2010 sono stati 79 gli avvistamenti di squalo elefante in Sardegna, soprattutto in inverno e in primavera, a testimonianza che l'isola rappresenta una tappa nelle migrazioni annuali. La ricerca condotta da uno staff di esperti biologi e divulgatori si avvale della collaborazione dei Parco Arcipelago di La Maddalena e dell'Asinara e dell'Area marina protetta di Tavolara, della Capitaneria di Porto.

Fra gli obiettivi: il censimento attraverso la foto della pinna dorsale, la raccolta di dati con il Dna e il programma di marcatura (Tag&Release). E' importante, infatti, capire se la popolazione di squali elefante del nord della Sardegna è del Mediterraneo o se ci siano scambi con l'Oceano Atlantico.

Le attività del progetto non sono finalizzate solo ad un'indagine scientifica ma sono orientate anche alla formazione dei pescatori, dei veterinari e del personale della Capitaneria di porto per far conoscere il rischio che corre la specie e le norme di protezione. Lo squalo elefante, infatti, è innocuo, si nutre di plancton ed è il secondo pesce più grande del mondo. Cresce lentamente e può vivere oltre 50 anni. (ANSA).
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#153
Alaska:leoni marini feriti e 'strangolati' da rifiuti
Pericolosi sono le esche e gli uncini abbandonati

ROMA, 15 FEB - Leoni marini in pericolo. L'allarme viene dalla presenza di rifiuti che galleggiano nel mare anche in zone scarsamente abitate come l'Alaska. A lanciarlo è il Dipartimento alle pesca dello Stato americano. La storia è apparsa sul sito Mother Nature Network dove un filmato documenta i drammatici effetti che hanno alcuni tipi di rifiuti su questi mammiferi marini.

Particolarmente pericolosi sono le esche e gli uncini abbandonati, normalmente usati per la pesca dei salmoni, che non di rado si vedono pendere dalla bocca dei leoni marini. Una vera tortura può essere poi costituita da lacci di plastica usati per imballare, maniche a vento perdute dalle barche o piccoli pneumatici: se si infilano nel collo degli animali, rischiano di provocarne lo strangolamento e in ogni caso sono causa di ferite.

I leoni marini che vivono in Alaska o nella British Columbia sono a rischio estinzione. I rifiuti che vengono gettati direttamente dalle navi in mare o che arrivano nell'oceano attraverso i fiumi rendono ancora più instabile la loro situazione. Una ricerca effettuata per conto del Dipartimento alla pesca ha avvistato tra il 2000 e il 2007, 386 animali messi in pericolo per rifiuti di cui non riescono a liberarsi. Ma il loro numero - è stato sottolineato - è certamente molto superiore. Il problema comunque non riguarda solo i leoni marini, ma accomuna molte specie, come gli altri mammiferi marini, gli uccelli e le tartarughe. (ANSA).

Corigliano Calabro (CS): sequestro di novellame
I Militari della Guardia Costiera di Corigliano Calabro, alle prime luci dell'alba, a seguito di mirate ricognizioni ed osservazioni ed appostamenti lungo la costa, hanno sequestrato, sulla spiaggia di Trebisacce, ad alcuni pescatori abusivi, oltre 60 chili di novellame di sarda contenuti in secchi ed appena sbarcati nonché la rete da pesca di tipo sciabica con sacco cieco con la quale erano stati catturati.

L'indiscriminato sfruttamento del novellame di sarda è da tempo vietato dalla normativa comunitaria ed i controlli, intensificati dall'inizio dell'anno, continueranno nei prossimi giorni ricordando che, oltre alla pesca ed alla commercializzazione, del novellame è vietata anche la sola detenzione.
16 Febbraio 2012 FONTE: GEAPRESS


Sanremo: sequestrati 250 kg di pesce, multe per 25mila euro
Il pesce non era conservato in modo adeguato

(ANSA) - SANREMO, 17 FEB - Sequestro di pesce a Sanremo. La Guardia Costiera ha reso noto oggi di aver contestato reati amministrativi per complessivi 24mila euro a ristoratori e grossisti di Sanremo, nell'ambito di un servizio di controllo sulla tracciabilita' e salubrita' dei prodotti ittici.

L'operazione ha portato al sequestro di complessivi 250 chilogrammi di pesce conservato in modo non adeguato: orate, saraghi, aragoste, pesce spada.
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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Bidoni tossici mare Livorno: 60 individuati, alcuni aperti
Riunione al ministero, ma mancano ancora decine di fusti

LIVORNO, 20 FEB - Circa 60 bidoni individuati, alcuni aperti, altri deformati ed altri integri. Ne mancano ancora 50. E' emerso dalla riunione al ministero dell'ambiente che ha fatto il punto sulla vicenda dei fusti tossici caduti in mare da un cargo della Grimaldi a circa 23 miglia da Livorno, a nord dell'isola di Gorgona.

Oltre ai bidoni, che contengono catalizzatori di nichel e molibdeno, sono stati individuati anche i due semirimorchi dove il materiale era sistemato durante il viaggio del 17 dicembre della Eurocargo Venezia. Secondo l'Arpat, "sono visibili limitate quantità di materiale sfuso sul fondo". Secondo gli ultimi numeri dati dalla Capitaneria sarebbero caduti 112 fusti.

Per questo le ricerche si allargheranno a un tratto di mare a nord est di dove si trovano i semirimorchi. "Il piano di recupero dei fusti - ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini - deve essere presentato nel più breve tempo possibile e deve prevedere condizioni di massima sicurezza per evitare altre perdite di materiali in mare". Le operazioni di recupero sono, come le ricerche di questi giorni, a carico dell'armatore. (ANSA).


Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
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Ambiente: migliaia di tonni morti al largo costa Dubai
Ipotesi spedizione di pesca irregolare

DUBAI, 21 FEB - Almeno 3.000 tonni morti sono stati ritrovati nelle acque a largo di Dubai. Il ritrovamento risale a giovedì sebbene la stampa ne dia notizia solo oggi. Ancora incerte le cause della moria anche se l'ipotesi più accreditata è quella di una spedizione di pesca irregolare con mezzi e metodi non consentiti.

"L'analisi delle carcasse e delle acque nelle quali sono state ritrovate esclude la presenza di sostanze chimiche o relative all'onda rossa," ha dichiarato il ministero dell' Ambiente riferendosi alla nociva onda di alghe rosse che si forma occasionalemnte nelle acque del Golfo in determinate condizioni climatiche.

La tesi quindi si sposta su pescatori che hanno intrappolato più pesci di quanti le reti abbiano potuto sopportare. Il sovraccarico può aver ritardato o paralizzato le manovre di pesca causando la morte dei tonni per immobilità. Dopo due minuti di immobilità infatti, il tonno muore. Rimangono tuttavia interrogativi: secondo il presidente dell'associazione di pescatori, Mohammad Al Marri, è poco probabile che sia opera di pescherecci emiratini, non attrezzati per la pesca a strascico e che avrebbero facilmente potuto chiamare in soccorso altre imbarcazioni anziché sprecare una simile quantità di pescato. D'altro canto, ipotizza, potrebbero aver sconfinato pescherecci dall'Oman o dall'Iran, paesi, entrambi, in cui la pesca a strascico è legale.(ANSAmed)


Greenpeace, da italiani no a pesca dannosa tonno
97% non lo comprerebbe se minacce a specie a rischio

ROMA, 21 FEB - La quasi totalità degli italiani non comprerebbe tonno in scatola se sapesse che per pescarlo si usano metodi dannosi per l'ecosistema marino. Lo afferma Greenpeace rendendo noti i risultati del sondaggio "Tonno in scatola, dì la tua" lanciato nel novembre scorso, che ha fatto registrare 25 mila risposte.

In base ai dati, il 97% di chi ha risposto non comprerebbe del tonno in scatola se sapesse che per pescarlo si usano metodi che minacciano specie in pericolo come squali o tartarughe. Sempre il 97% ritiene che la generica informazione "Ingredienti: tonno", riportata in etichetta, non sia sufficiente a far sapere cosa si mangia e non permetta di fare un acquisto consapevole.

Per il 46% dei consumatori le aziende non vogliono far sapere che utilizzano tonno pescato con metodi poco sostenibili, per il 27% il problema è che nelle scatolette possono finire anche specie di tonno a rischio, mentre per il 25% nel prodotto si cela la pesca illegale. Sempre secondo il sondaggio, gli italiani chiedono alle aziende produttrici di migliorare su diversi fronti: il 51% le invita a usare solo metodi di pesca sostenibili, il 34% chiede di mettere maggiori informazioni in etichetta e il 13% di promuovere la creazione di una rete di riserve marine.

"Il messaggio lanciato dai consumatori alle aziende è chiaro: non vogliono più essere complici ignari della distruzione del mare", commenta Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia, secondo cui "e" ora che il settore del tonno in scatola garantisca piena trasparenza, non utilizzi specie a rischio e si impegni a vendere solo tonno pescato in maniera sostenibile". (ANSA).
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Ambiente: banca mondiale lancia alleanza salva-oceani
Tre gli obiettivi per stock ittici, inquinamento e clima

ROMA, 24 FEB - Una potente coalizione di governi, organizzazioni internazionali, Ong, e aree della societaà civile si uniscono per un partenariato globale per salvare gli oceani. A lanciare l'alleanza salva-oceani (al cui interno ci sono, tra gli altri, Iucn, Wwf, Noaa, Fao, Unep, Unesco) parlando da Singapore, è stato il presidente della Banca Mondiale Robert B. Zoellick, che in questo modo punta ad unire scienza, tutela ambientale, istituzioni e settore privato. I problemi maggiori da affrontare riguardano la pesca eccessiva, l'inquinamento e il degrado, i cambiamenti climatici e la perdita di habitat.

Gli oceani sono di fondamentale importanza per le economie in Via di sviluppo: "Abbiamo bisogno di un'azione globale coordinata per ripristinare la salute dei nostri oceani", ha detto Zoellick. E' necessario proteggere gli oceani anche perché, spiega la Banca mondiale, forniscono il 15% delle proteine animali consumate nel mondo, milioni di posti di lavoro, e alcuni essenziali servizi ecosistemici come la regolazione del clima e lo stoccaggio del carbonio. Il un nuovo supporto finanziario è rivolto principalmente a migliori sistemi di governance della pesca, all'aumento delle aree marine protette, all'intensificazione degli sforzi contro l'inquinamento e il degrado, nonché una migliore gestione delle coste. Sul piatto dovrebbero esserci, almeno per la prima fase, 300 milioni di dollari. A regime si intende arrivare a generare circa 2,1 miliardi di dollari destinati alla protezione degli oceani. Tra i target dell'alleanza lanciata dalla World bank c'é la ricostruzione di almeno la metà degli stock ittici mondiali impoveriti. In questa chiave, l'appuntamento di Rio+20 il prossimo giugno dovrebbe contribuire allo sviluppo di questa alleanza: "Il Brasile - ha rilevato Francisco Gaetani, viceministro dell'Ambiente del Brasile - si è impegnato a conseguire risultati specifici in conservazione", con la speranza che "Rio+20 permetterà a tutti i Paesi di rinnovare gli impegni assunti nel 1992". (ANSA).
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#157
Vongolari abusivi in fuga a Lido Volano
Hanno abbandonato imbarcazione e pescato all'arrivo della Guardia Costiera

Comacchio. Continua l'attività di monitoraggio della Guardia Costiera a tutela delle risorse ittiche. Nella mattinata di ieri, durante un attività di controllo nei pressi di Lido di Volano, la motovedetta della Guardia Costiera ha intercettato un'imbarcazione intenta alla pesca di vongole.

Sull'unità si trovavano quattro persone che, alla vista dei militari, hanno abbandonato l'imbarcazione nei pressi della spiaggia e si sono date alla fuga via terra. L'unità e gli attrezzi a bordo (idrorasca e motopompa) sono stati sottoposti a sequestro.

Comportamenti che mettono a rischio la sicurezza della navigazione e, durante la stagione estiva, possono costituire una seria minaccia per l'incolumità dei bagnanti. Sono in corso accertamenti per l'identificazione dei responsabili.

L'episodio è avvenuto in pieno giorno, ma in passato attività similari sono state registrate nelle ore notturne, quando i mezzi nautici, proprio per eludere i controlli, navigano a luci spente in modo da non essere visibili (si precisa che la pesca notturna delle vongole è vietata).

La Guardia Costiera ha attivato parallelamente un'attività di regolarizzazione amministrativa della pesca delle vongole che prevede l'iscrizione delle barche nei registri delle unità mercantili, il rilascio delle licenze di pesca marittima e l'imbarco di personale fornito di titoli professionali sulle unità, tutte attività curate dagli Uffici della Capitaneria di Porto.

Continuano, altresì, i controlli allo sbarco del pescato, sui mezzi di trasporto e all'interno degli esercizi commerciali in modo da individuare le partite di merce non tracciata frutto della pesca abusiva.
Fonte:  ESTENSE.COM

SEQUESTRATI A TARANTO OLTRE 600 KG DI RICCI DI MARE

(AGI) - Taranto, 25 feb. - I militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Taranto lungo il litorale e nelle acque antistanti la costa tarantina hanno rilevato numerose violazioni amministrative e sottoposto a sequestro oltre 6 quintali di ricci di mare. Dai controlli in queste prime settimane dell'anno e' emerso un notevole aumento dell'attivita' di pesca del riccio di mare effettuata lungo la costa tarantina. Circa sei quintali, ben oltre 15.000 pezzi, sono stati sequestrati e, quindi, restituiti in mare. Molti i sub sorpresi ad effettuare la pesca sportiva in apnea, in violazione delle vigenti Leggi che sanzionano chi effettua la pesca del riccio di mare in numero superiore al limite consentito. I sub sorpresi mentre effettuavano la pesca sportiva dell'echinoderma con l'ausilio di bombole ed erogatore, in mancanza della prevista licenza ed autorizzazioni, hanno subito il sequestro dell'attrezzatura per un valore di circa 2500 euro, oltre alle previste sanzioni amministrative ed al sequestro ed affondamento del pescato.I militari hanno effettuato anche controlli su ambulanti intenti alla vendita di cozze ed ostriche senza la prevista licenza.
Circa 60 chili di mitili sono stati sequestrati, le sanzioni amministrative elevate ammontano ad oltre 10.000 euro.(AGI)
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Nuova Zelanda: ricostruito da fossili pinguino gigante, 60 kg
Viveva 24-27 milioni di anni fa

(ANSA) - SYDNEY, 28 FEB - I resti fossili di uno dei piu' grandi pinguini mai esistiti, un 'aggraziato' gigante di 1,3 metri di altezza e 60 kg di peso, sono stati ritrovati in Nuova Zelanda in un arco di 30 anni. E i paleontologi sono riusciti a metterli insieme, dando forma all'uccello che viveva 24-27 milioni di anni fa, quando la Nuova Zelanda era per lo piu' sommersa e consisteva di scogli sporgenti e isolati, che offrivano cibo abbondante e riparo dai predatori.

Le prime tracce del pinguino, soprannominato Kairuku - maori per tuffatore che torna con cibo - furono scoperte incassate in una scogliera a Waimate, nell'isola del sud, dal prof Ewen Fordyce dell'Universita' di Otago nel 1977. Negli anni successivi il paleontologo ha scoperto altri resti e ha infine invitato il collega dell'Universita' della North Carolina Dan Ksepka ad aiutarlo a ricostruire il preistorico gigante.

I due studiosi hanno stabilito che il Kairuku era molto piu' grande del piu' alto dei pinguini moderni, l'Imperatore, che cresce fino a un metro, e pesa fino a 30 kg. ''Il Kairuku era un uccello elegante per gli standard dei pinguini - scrivono i due sul Journal of Vertebrate Paleontology - con un corpo snello e lunghe pinne, ma con zampe corte e spesse''.

Le sue grandi dimensioni erano un adattamento che gli consentivano di nuotare per lunghe distanza e tuffarsi piu' a fondo delle sue controparti moderne. Gli studiosi non sono certi delle ragioni della sua estinzione, ma suggeriscono come spiegazioni il cambiamento climatico e il numero crescente di predatori. (ANSA).
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Barriera corallina Australia in pericolo per boom carbone
A lanciare l'allarme e' il nuovo rapporto Unesco

(ANSA), ROMA, 8 MAR- Il boom minerario australiano mette in serio pericolo la barriera corallina. A lanciare l'allarme, come riporta il Guardian, è un nuovo rapporto dell'Unesco che avverte come il fragile ecosistema che consente la sopravvivenza della barriera lungo le coste del Queensland si trovi ad un "momento di svolta".

Secondo i ricercatori dell'agenzia dell'Onu, la zona di mare dove si trova la barriera corallina, considerata un patrimonio dell'umanità dal 1981, potrebbe essere messa a dura prova dalla rapida escalation delle esportazioni di gas e carbone.

Inoltre secondo gli ambientalisti sarebbero a rischio anche sei specie di tartarughe marine - di cui due già a rischio di estinzione - due specie di delfino e l'economia locale legata fortemente al turismo.

"La Grande Barriera Corallina è sicuramente ad un bivio e le decisioni che saranno prese nei prossimi uno, due o tre anni potrebbero essere potenzialmente cruciali per la conservazione a lungo termine dell'area", ha detto Fanny Douvere, dal programma marino dell'Unesco.

La crescita della richiesta di carbone in Australia porterà a breve all'apertura di un nuovo sito di estrazione nel Queensland centrale, una scelta che aumenterà notevolmente il numero di siti industriali e portuali lungo la costa.

L'infrastruttura proposta infatti comprende anche Abbott Point, che diventerebbe così il più grande porto al mondo per l'esportazione di carbone. Nel momento in cui l'impianto passerà a pieno regime sono previste nella zona oltre 10.000 navi cariche di carbone l'anno (rispetto alle 1.722 navi attuali). (ANSA)
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