Ciao Amarone, ottimo i tuoi consigli che dai al nostro amico e ottimo anche i sistemi che usi.
La distanza che usi tra i braccioli è l'ideale per la pesca in superficie, e altrettanto è la loro lunghezza.
Vai molto sul sicuro per prede importanti ma come numero di prede è molto meno pescoso di un 0.80 - 1.00 per tentare i nostri pelagici che al giorno d'oggi sono molto più sospettosi e di numero inferiore rispetto ai pesci dello stretto che esistevano nello stretto anni fa.
Sul fondo il discorso cambia in quanto in profondità miriamo a pesci che pascolano in prossimità del fondo o in tana. Più si scende e più i tuoi inganni sono meno visibili all'occhi del pesce, ma sui 50 - 90 mt come tu scrivi è tutto ben visibile a cominciare dal trave in cordino a finire sopratutto ai terminali. Più in fondo (parlo dai 250 mt in giù) il buio quasi totale ci permette di poter andare meno per il raffinato e un buon 0,90 - 1,00 e volendo anche più, ci mette al riparo dai dentacci più affilati come gli sciabola.
Anche il discorso della distanza tra i braccioli andrebbe rivista in quanto noi andremo a sondare posti ben precisi sul fondo, e un palamito molto lungo metterebbe in pesca solo pochi ami nel punto a noi più profiquo.
Oppure i tuoi spezzoni di palamito da 50 ami potresti calarli in posti diversi ma senza collegarli l'uno con l'altro.
I miei palamiti più classici sono costruiti con la sequenza slevees-perlina-girella crane-perlina-slevees e le lunghezze dei terminali sono sempre rapportati alla distanza che si separano l'uno con l'altro.
Infine al posto di usare quelle girelle con meschettone (credo che tu le usi per collegare gli spezzoni di palamito), oggi in commercio esistono delle pinze attacca stacca (snap) con girella di varie grandezze. credo che siano molto più affidabili e resistenti a seguito delle nostre arroccature sul fondo e perchè no anche per contrastare le furie del pesce della nostra vita.
Ciao Amarone e ciao tj Diego spero di non avervi seccato e di avervi dato anche io un piccolo contributo