VERTICAL JIG by Moreno Bartoli SEAZAR

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VJ

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on: April 16, 2008, 03:09:55


Ancora non sappiamo come chiamarlo. C’è chi lo chiama “vertical jigging”, chi “deep jigging”, chi, invece, “bottom jigging” oppure “jumping jig”. Altri lo definiscono “spinning di profondità”, ma la maggioranza dei pescatori, appena vengono a conoscenza di questa nuova tecnica di pesca, dicono: “bolentino di profondità con esche artificiali, più o meno come si pesca con le meschine giapponesi (Sabiki) attaccate ad un grosso piombo finale. A me piace chiamarlo “Vertical Jigging “ (VJ) perché rende bene l’idea di una pesca che si svolge tutta in verticale con l’inconfondibile movimento di sali/scendi. Giapponesi, Nord Europei, Americani sono i massimi cultori di questa tecnica: sono abili pescatori, in possesso d’attrezzature idonee e profondi conoscitori delle loro acque; tutti requisiti fondamentali per un’attività impegnativa come il Vertical Jigging.
E noi, pescatori mediterranei? Noi siamo solo all’inizio, come sempre. Abbiamo tutto da scoprire, tutto da imparare. Il Vertical Jigging è una tecnica all'apparenza facile, ma in realtà nasconde grosse difficoltà d’ordine tecnico, economico e conoscitivo.
Se esiste un aspetto “semplice” nel VJ questo è senz’altro nella scelta degli artificiali: jig, solo jig. Per essere più precisi: metal jig. E devono essere pesi, molto pesi. Per stabilire la giusto grammatura dobbiamo considerare la seguente formula: 2 grammi per ogni metro di profondità. Per un fondale di 47 metri occorrono artificiali da 100 grammi (meglio arrotondare sempre per eccesso) da cambiare per altri più pesi in presenza di correnti. Colori a piacere (sembrano non essere determinanti), dimensioni pure. Importante invece che siano costruiti completamente in metallo senza rivestimenti plastici che, sembra, rallentano non poco la discesa verso il fondo. Quasi tutti sostituiscono le ancorette con gli “assist hook” posizionati sull’anellino di testa, non di coda, attenzione


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