I sensi dei pesci.
L'udito dei pesci, viene percepito mediante la vescica natatoria, la quale trasferisce le vibrazioni all'apparato di Weber, connesso con il cervello. Il gusto viene normalmente percepito ed elaborato nella bocca e nel cavo faringeo e serve principalmente a distinguere i cibi ed evitare sostanza dannose. Molto spesso i pesci immettono nella bocca qualsiasi cosa capiti davanti a loro: trattengono questa sostanza giusto il tempo per capire se è digeribile e, in caso contrario, la sputano. La stessa cosa succede negli squali, i quali prima addentano per assaggiare e in base al sapore decidono se quel che hanno morsicato è una preda oppure no (a ciò si devono fortunatamente i numerosi sopravvissuti agli attacchi degli squali: non siamo di loro gradimento!). In molte specie gli organi gustativi sono posizionati anche all'esterno della testa e nei barbigli sulle labbra. Gli osfronemidi addirittura presentano recettori del gusto sulle pinne ventrali, trasformate in sottili appendici mobili che il pesce usa tastando quel che ha intorno.
I pesci presentano inoltre le narici, che non hanno funzione respiratoria (tranne che nei pesci con apparato boccale a ventosa) ma prettamente olfattiva: esse sono delle rientranze tubolari ricoperte di rosette olfattive che percepiscono le particelle odorose (sangue, putrefazione, muco di altri pesci, piante). L'acqua è convogliata all'interno e poi estromessa.
La vista è un senso che i pesci hanno sviluppato in maniera differente, in base al loro stile di vita. La maggior parte di essi presenta gli occhi ciascun su un lato: ciò consente loro un campo visivo di quasi 360°. I pesci anno un campo visivo fino ad una decina di metri,essi sono ipermetropi.
Praticamente vedono meglio da lontano che da vicino.
Infatti i pesci hanno due tipi di visioni: una monoculare ed un'altra binoculare. La visione binoculare orizzontale è certamente più nitida ma ha un cono molto ristretto, non più di trenta gradi, e nei primi centimetri davanti al muso non vedono affatto per la posizione laterale degli occhi . Si girano di fianco per vedere un oggetto negli ultimi centimetri e lo inquadrarlo con un solo occhio.
La visione data da un solo occhio (monoculare),(ognuno dei due occhi mette a fuoco indipendentemente dall'altro) e grandangolare, non ad alta definizione ma permette di controllare l'eventuale avvicinarsi di un pericolo.
è poco nitida, essa ha un ampio angolo,fino a 150 gradi La migliore visione i pesci ce l'hanno se un'esca gli passa sopra. La visione verticale è binoculare, più nitida, e di ampio angolo fino a 100 gradi a forma di cono rovesciato.
I predatori e i pesci sdraiati su un fianco presentano invece occhi ravvicinati e visione binoculare, con un campo visivo ad alta definizione davanti alla loro testa, adatto ad avvicinarsi alle prede.
Tuttavia moltissime specie di pesci abitano in grotte o negli abissi marini, dove filtra pochissima luce oppure regnano le tenebre eterne. Alcuni pesci (ad esempio, gli Opisthoproctus) hanno sviluppato occhi telescopici e fortemente ingrandenti, adatti a sfruttare la flebile luce che proviene dall'alto. Altre specie (Astyanax) hanno addirittura atrofizzato i loro occhi fino a farli sparire, poichè nel loro habitat sono inutili.
In base a tutto questo io penso che di notte i pesci non vedano, o perlomeno non a sufficenza per vedere il filo.