L'EVOLUZIONE DEL LANCIO ANGOLATO
Dichiaro subito che parlo per “sentito dire” anzi per aver letto e ascoltato, quindi potrei non aver capito. Voglio comunque provare a descrivere l’evoluzione dell’angolato per quello che ho potuto capire. Con l’auspicio che intervengano coloro che ne sanno molto più di me e che sono presenti su questo forum, anche se non scrivono. Sarebbe molto interessante discutere di tecnica, senza polemizzare, per il bene di tutti e della diffusione della PAM.
Per cercare di spiegarmi meglio mi aiuto con degli schemi (chiedo scusa se alcuni non sono perfetti).
All’inizio, quando fu messa a punto la TLT da R. Pragliola, il lancio in angolazione si eseguiva secondo il seguente schema:
Dopo il momento spinta all’indietro si alzava il braccio sia per ammortizzare che per proiettare la coda in alto, in questo modo si spezzava la traiettoria della mano che impugna la canna.
Oggi si preferisce mantenere inalterata tale traiettoria perché si è appurato che l’angolazione è dovuta soltanto all’escursione dell’avambraccio, senza interessare il braccio completo:
Affinché questo avvenga, bisogna muovere il gomito lungo il fianco senza allontanarsi dal corpo. Nelle spinte è indispensabile mantenere la mano che tiene la canna alla stessa altezza dall’acqua (il Momento Spinta deve essere il più breve possibile). Altra cosa fondamentale è quella di eliminare qualsiasi movimento di rotazione (polso, avambraccio e braccio).
Lo schema dovrebbe dare un’idea del movimento:
Per quanto riguarda la posizione del Momento spinta in avanti ci sono due scuole di pensiero: Alcuni preferiscono effettuarlo tra le ore 11 e le ore 10 di un ipotetico orologio posto al nostro fianco. Altri invece affermano che bisogna eseguirlo in posizione molto avanzata. Su questo non so esprimermi ma ognuno può provare e constatare i risultati.
Infine bisogna dire che questi movimenti vanno eseguiti con la canna a 45° rispetto al corpo per avere una maggiore escursione, più spazio per l’accelerazione e quindi più velocità.
La mano sinistra è deputata al controllo delle tensioni e della posa dell’artificiale dopo lo shooting che va effettuato il più tardi possibile, cioè quando la mosca è passata in testa.
Auspichiamo l'intervento di qualcuno più esperto che possa correggere eventuali errori di interpretazione.