Finalmente il tempo mi ha consentito di fare l’apertura alla trota, non ne potevo più di passare le domeniche in casa. Parto alle 9:00 (8:00 dell’orario solare), me la prendo con calma, tanto in Sila è ancora freddino ed è difficile che ci possano essere schiuse. Mi fermo per strada per un caffè ed una sigaretta e via verso il torrente. La Sila in questo periodo è bellissima, si comincia a vedere la primavera che timidamente fa capolino, mentre ancora agli argini della strada ci sono cumuli di neve. Nei prati, assieme ai bucaneve , iniziano a spuntare i primi fiorellini di vari colori. Arrivo al mio solito posto ma vedo che qualcuno mi ha preceduto. Poco importa, mi giro e decido di andare in un posto che non visitavo da tanto tempo. Montata la canna e indossati gli stivali mi avvio verso il torrente. Ancora non si nota nessun insetto volare per cui monto una red spinner ed inizio a lanciare risalendo il corso d’acqua. Non succede nulla per una buona ora.
Giunto in una parte dove il torrente si divide in due rami, mentre lanciavo nel ramo principale mi accorgo che sull’altro, in una buca con acqua quasi piatta succede qualcosa. Mi avvicino e noto che la buca che si è formata è abbastanza profonda. Decido di provare, cambio il tip del 14 che avevo sul finale e ne metto uno del 12, cambio anche la mosca, metto su una emergente grigia in cdc su amo del 18. Lancio stando nascosto dietro un albero e concentrato nel non sbagliare, sapendo che il primo lancio è quello utile visto l’acqua quasi ferma. Poso solo il finale in acqua, l’artificiale arriva silenzioso sulla superficie, non passano neanche 10 secondi che una bella fario lo prende.
Ho creduto opportuno liberarla nel ramo principale prevedendo che la buca prima o poi sarebbe rimasta all’asciutto.
S’era fatta ormai l’una e decido, soddisfatto, di prendere la strada di casa.