DUE GIORNATE DI PAM IN VALNERINA

[PASHA]

Qualche anno fa ho attraversato in auto la Valnerina ritornando da Assisi per fare un “salto”  alle cascate delle Marmore, sono rimasto particolarmente colpito e affascinato dal fiume che lo attraversava; il Nera.
In quel periodo ancora non ero “contaggiato” dalla pesca a mosca che ho scoperto in Alto Adige circa due anni fa, grazie a Romano Perego. Poi una volta a casa,  Donato Tedesco ha provveduto ad iniettare il “virus” di questa inguaribile malattia , la pesca a mosca.
Poi insieme agli amici calabresi, Aldo Porto in primis, la “malattia”  è pian piano peggiorata!!!
 Era già da un bel po’ che volevo andare a pesca sul fiume Nera, in occasione del Game Fair 2010 ho conosciuto Osvaldo Velo, ci siamo scambiati le mail e attraverso facebook ci siamo risentiti e abbiamo pianificato questa battuta di pesca a mosca sul Nera precisamente sul tratto No-Kill di Cerreto di Spoleto.
Martedì alle ore 08.30 partiamo, si partiamo perché insieme a me è venuta la mia compagna, Madiya, per Orte dove abbiamo appuntamento con Osvaldo. Arrivati verso le 12.30 all’uscita del casello troviamo ad aspettarci Osvaldo e signora A. che ci accolgono con entusiasmo e dopo un salto all’agriturismo, una pizza in riva al lago subito a pesca di black bass sul Bolsena.
La pesca a mosca sul lago non l’ho mai fatta, per l’occasione mi son fatto prestare dall’amico PAM Gennaro la sua Biocraft 10' della Shimano per coda #7-9 sul mulinello è caricata una coda intermedia del #7.
Osvaldo mi offre uno streamer di colore blu e dopo qualche consiglio per “cercare” di lanciare con una attrezzatura un po’ insolita,  per me! Riesco con qualche lancio a raggiungere un erbaio non lontano da riva è subito, nonostante il vento, in canna ho un piccolo bass… bella emozione!!
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Madiya invece pesca con una 8”6 coda DT5 che userà per tutti i tre giorni
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Le condizioni meteo certamente non sono le migliori il vento aumenta, arriva ance la pioggia e alla fine “doppio” arcobaleno.
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Il pomeriggio si è concluso con un paio di piccoli bass catturati da Osvaldo, con  5 o 6 catture da parte mia con relative slamature!!!!! 
Mercoledì partiamo da Soriano (Viterbo) Io, Osvaldo e Madiya per Cerreto di Spoleto dove abbiamo prenotato la giornata di pesca sul NO-KILL, il tratto si divide in tre settori, Osvaldo decide di farci pescare nel settore a valle, ritirati i permessi ci prepariamo per iniziare la nostra avventura.
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Dio mio sono già le undici!!!
In questo settore si può pescare anche a spinning (chiaramente con un solo amo e ardiglione schiacciato). Una volta visto il fiume,FOTO che costeggia la strada, sono tentato di pescare a ninfa vista la forte corrente, ma Osvaldo mi fa desistere e mi consiglia di scendere nel fiume con la Arrow2 di 7'6''
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con un finale lung….hissimo  a nodi che Osvaldo gentilmente ci ha fatto omaggio. Osvaldo carica il suo zaino con i panini (alla porchetta), acqua, videocamera, macchina fotografica e una lunga fune…. (Osvaldo non pescherà per tutti e due i giorni, sarà una guida impeccabile, attenta ed instancabile, sarà l’angelo custode di Madiya).
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Una volta scesi in acqua ci si accorge che: la corrente è ancora più forte di quello che sembrava, gli alberi su tutte e due le sponde, i rovi che la fanno da padrone e l’acqua limpidissima rendono questo fiume spettacolare e allo stesso tempo più difficile di quello che mi aspettavo.
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Pescare a mosca secca qui!? Sembra impossibile, non mi faccio prendere dal panico, oramai ho deciso che pescherò solo a secca, e comincio a fatica a distendere il finale che  per la prima mezz’ora non riesco a gestire se non con i preziosi consigli di Osvaldo.
Per Madiya, visto che ha iniziato da circa un anno, le cose sono ancora più difficili, già restare in piedi in acqua senza lasciarsi trascinare dalla corrente è un miracolo (ecco perché la fune…..!!!), per fortuna al suo fianco c’è Osvaldo e dopo un po’ anche lei riesce a gestire i corti lanci con discreta capacità ricevendo i complimenti di Osvaldo.
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Il tratto del fiume e lungo più di 2 Km ed è riservato ad un numero chiuso di pescatori (12) per evitare sovraffollamenti.

Madiya con Osvaldo si spostano circa trecento metri più a monte, io comincio leggermente più a valle. Bisogna cercare di far salire le trote su una GROSSA sedge  (amo del 10-8) lanciata nel sottosponda infrascato dove la corrente rallenta…. un po’!
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Con un po’ di pratica e con tanta pazienza  riesco a trovare un lancio (un curvo rallentato by Donato Tedesco) che mi permette di stare sotto la sponda avendo la coda a monte della mosca, almeno per un po’, lancia e rilancia ecco la prima trotella
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ne prendo altre non molto grandi e qualcun’altra …lisciata… la corrente è veramente veloce! Cambio mosca, provo con una costruita da Donato Tedesco (corpo giallo con parachute su amo del 14) ed ecco un’altra trota
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Dopo circa 2 ore raggiungo Osvaldo e Madiya anche loro hanno avuto qualche attacco ma senza risultato, in cielo scorrono nuvole minacciose… ci fermiamo per mangiare facciamo il punto della situazione e speranzosi riconquistiamo il fiume.
Il pomeriggio per me è stato molto più fruttuoso,  più di una decina di catture con qualcuna persa e altre che sono arrivato alla ferrata in ritardo
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per Madiya solo un paio perse nel recupero, tutte non molto grandi, restiamo fino al buio nella speranza di qualche bestia del Nera ma niente da fare, pochissima attività.
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Per Madiya, purtroppo, ancora niente la giornata è stata faticosissima, ma è piacevolmente stanca  e entusiasta del luogo, sa benissimo che la PAM è fatta così: è l’attesa e la speranza che si realizzi il momento magico dell’abboccata,  la scarica di adrenalina che riempie di soddisfazione e di piacere  il corpo e la mente.
Si discute della giornata passata e di quella che verrà intorno al tavolo di una tipica taverna di Cerreto di Spoleto. Siamo stanchi raggiungiamo un B&B a circa 1500 metri, io e Madiya subito a letto mentre Osvaldo prepara qualche mosca per domani…
Giovedì, nonostante le buone intenzioni, riusciamo a far colazione (abbondante e buona) non prima delle 9.30. La giornata si presenta bene il cielo comincia a schiarirsi  e a colorarsi di blu metallico, rimettiamo tutto in macchina,  i waders  sono ancora un po’ bagnati … si entra l’acqua ma questo non mi impedirà di pescare!!!
Scegliamo di pescare nel tratto a monte, permessi  panini e di corsa sul fiume, i soliti preparativi la solita “buona pesca” e di nuovo all’opera, al solito io resto attardato e subito al secondo lancio una trota e un’altra ancora  e poi ancora una
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un’altra rincorre la mosca ma la manco…la giornata promette bene! Ho parlato troppo presto! Nonostante il tempo sembra essersi messo al meglio il Nera, in alcuni punti, forma delle buche promettenti e con un pò più di spazio ma attività quasi pari allo zero. Torniamo al punto di partenza solito panino, un po’ delusi ma tanta tanta  determinazione, scendo nel fiume e dico a Madiya di provare a lanciare dietro un masso in prossimità della riva opposta  dove la corrente rallenta abbastanza, esegue dei lanci perfetti e subito una trota ghermisce la mosca, ferra ma la coda e troppo molle, niente da fare, riprova poco più sopra riesce a prendere una piccola trota che si slama subito dopo, pazienza… Lei va un più su io tento un  paio di lanci dietro il masso e ferro una bella trota, decidiamo di  prender un caffè, come programmato, e visitare il tratto della “piscina” così la chiama Osvaldo, è un tratto dove al coup de soire si riuniscono i pescatori per tentare la cattura record, le trote da sopra il ponte si vedono ma sono immobili, ritorneremo in serata.
Ritorniamo sul fiume, fa caldo, e decidiamo di pescare più a valle della cosiddetta “piscina” dove il fiume scorre in mezzo agli alberi e la frescura rende la pescata più piacevole. Questa volta , dopo aver fatto qualche lancio decido di salire qualche centinaio di metri più su rispetto a Madiya , trovo una bella buca con degli alberi caduti in acqua
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che forma verso la fine un bel tratto di acqua bassa con una corrente regolare, c’è anche un po’ più di spazio, comincio a lanciare la grossa mosca di pelo di cervo sul margine della corrente alla mia destra  e al secondo lancio prendo una bella trota FOTO che prontamente rilascio. Ho visto una bollata sul lato opposto dove la corrente è ancora meno violenta, anzi quasi calma, cambio la mosca con una “panama” su un amo del  14 e subito in canna un’altra trota, vedo ancora un’altra bollata e mi passa vicino un grosso tricottero, apro la scatoletta  ho un imitazione che si avvicina moltosu un amo del 12 corpo in foam giallo e le grosse ali in materiale plastico, lancio in prossimità dell’albero caduto in acqua e subito un attacco che va a vuoto, ritento ancora un po’ di volte poi desisto in quanto la mosca tende ad arricciarmi il finale. Telefono ad Osvaldo per informarlo della situazione e gli dico di salire perché poco più sopra c’è un’altra bella buca a ridosso di una parete a strapiombo.
Io resto ancora nella buca ad aspettarli e catturo un’altra trota, oramai vedo Madiya  con Osvaldo che stanno tentando in un correntone molto infrascato, sento delle grida  mi giro e vedo la canna di Madiya piegata a formare un semicerchio,
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quasi tocca l’acqua , Osvaldo si agita, cercando di fare delle riprese e cerca di dare consigli per stancare il pesce, deve essere un bel pesce, mi precipito per  dare una mano a gradinarlo (solo io ho il guadino). Più mi avvicino e più mi rendo conto che è la trota che aspettavamo (uno dei mostri del Nera) è attaccata alla mosca di Madiya, tra lo stupore e l’incredulità anche io comincio a dare i consigli per staccare dal fondo  la trota che si è portata nella corrente (forte!!!), Madiya  con gli occhi lucidi e fuori  dalle orbite per la forte emozione  lo sforzo fisico  e la paura di rompere il finale o di far slamare la trota, … grossa responsabilità!!!  Finalmente comincia a cedere, oramai la vediamo bene  è davvero molto grossa, la tentazione di prendere la canna in mano è forte ma la trota è sua e poi anche se la perdiamo è chiaro che era la piu grossa! Sarò più utile con il guadino… si gira si sposta sul nostro lato, comincia salire , ci supera , torna indietro è molto vicina è il momento giusto affondo il guadino con un movimento rapido e preciso con la soddisfazione di tutti e tre la grossa trota è nel guadino.

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Tengo la trota in acqua ci guardiamo e dopo un attimo di silenzio ognuno di noi dà il merito all’altro; il merito e di tutti.
Misuriamo la bellissima fario è un maschio si vede chiaramente dalla bocca  sicuramente è il record della giornata con i suoi 48cm, dopo quasi due giorni, finalmente Madiya  ha preso uno dei mostri del Nera la soddisfazione è palpabile ci affrettiamo con cura a liberare la trota dopo qualche foto di rito
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Ci fermiamo sulla sponda , ci sediamo e ci raccontiamo i momenti appena trascorsi per rivivere almeno in parte le forti emozioni, nel frattempo arriva una delle guardie per effettuare i controlli dei permessi (puntuali e gentili come sempre) e gli facciamo vedere il filmino girato poco prima della Super cattura.
Ripartiamo con tantissima fiducia, ma già così va bene, io mi rifermo nella buca dove stavo aspettando, mentre loro salgono alla successiva. Li raggiungo mi fermo un po’ a guardare ci sono due trote ai margini della corrente Madiya continua a lanciare ma nulla da fare, poi fa un lancio dal lato opposto in un posto insignificante, si fa per dire, ed ecco una piccola trota.
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Attraverso il fiume e Osvaldo mi dice di provare con una ninfa, certo con la mia 7,6” con il finale così lungo non è l’ideale, monto una grossa ninfa con una pallina in tungsteno, mi porto all’inizio della buca dove la corrente e molto veloce lancio e seguo la ninfa nel suo percorso verso valle anticipandola senza forzare il suo naturale cammino quando ad un tratto una grosso scossone anima la mia “piccola” canna, si è proprio una bella trotona  la lavoro bene  con gli sguardi di ammirazione di Osvaldo e Madiya; 44cm  niente male
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Lascio un po’ di spazio e vado più su, ho rimesso una sedge in pelo di cervo su amo del 12 e continuo a sondare le rive infrascate catturo altre due piccole trote, mi porto in una curva dove il fiume corre via veloce con tanta acqua al secondo lancio, nonostante la corrente mi spazza via la mosca viene afferrata delicatamente da una bellissima e slanciata trota che combatte animatamente nella corrente mi guardo intorno per vedere se riesco a vedere Madiya e Osvaldo, niente da fare, più sopra ci sono altri due pescatori ma sono troppo lontani per vedere e eventualmente aiutarmi. Bene, non ci perdiamo di animo, dico a me stesso, bisogna fare tutto da solo il combattimento avuto fino adesso già è sufficiente, proviamo a guadinarla. Ci riesco, faccio qualche foto velocementeNon sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

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la misuro  (46cm)  la rimetto in acqua dopo averla ossigenata per bene.
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Mi avvio verso la “piscina” sono già le 19 e nel cammino raggiungo i due PAM che vedevo da lontano che cercano con le loro imitazioni (terrestrial) di convincere alcune trote che stanno in pochissima acqua ma nulla, avevo immaginato che lì sarebbe stato molto difficile le trote sono state “all’università”
Vado più su e sul mio stesso lato vedo una grossa trota, faccio un piccolo lancio, quasi solo il finale, cade in acqua un po’ dietro la trota si gira e afferra la mosca, inizia un combattimento non facile, devo scendere in acqua (qui si può scendere in acqua solo per guadinare il pesce), nel frattempo sono arrivati anche loro e Osvaldo comincia a fare delle riprese, riesco a guadinarla  la porto verso riva per fare una foto ma, la fretta e la premura di non arrecarle danno, mi sfugge di mano e riguadagna il fiume, sui 40 anche questa.
Incontriamo gli amici romani che avevamo visto nel pomeriggio  che hanno già avuto la notizia della cattura record di Madiya, si complimentano con un po’ di invidia, la pesca è anche questo.
Ci portiamo ancora più su dove c’è un’ampia spianata,  anche se la corrente si fa sempre sentire, ci sono anche altri PAM che tentano, inutilmente, qualche grossa cattura. Verso sera comincia a vedersi qualche bollata e attività del pesce che a volte rincorre le nostre mosche, ma si accorge dell’inganno rinunciando…. sigh!
Io riesco a catturare altre due trote quasi al buio anche Madiya ne prende una. Si è fatto molto tardi,sono le 21 si alzato un forte vento che per i due giorni ci accompagnato alternandosi. Domani prima di partire faremo i turisti in compagnia di Osvaldo e Signora, visita al centro storico di Viterbo e poi si riparte per casa.
Ho i piedi bagnati, sono stanco ma felice; mentre loro mi aspettano all’agriturismo proprio lì sul fiume io mi avvio a recuperare l’auto, il vento, ormai è fortissimo, cerca di spazzare via dalla mia mente i ricordi di queste bellissime giornate trascorse sul fiume NERA non riuscendoci, anzi quasi non riesco a sentire il vento e quello che accade intorno poiché davanti ai miei occhi si proiettano le immagini e le sensazioni vissute in queste giornate. GRAZIE OSVALDO!!

[_SERRA_]

Grazie per averci fatto vivere questi 2 splendidi giorni di PAM.. conosco un po' la zona di ferentillo più o meno dalle parti della cascata delle marmore e devo dire che le immagini parlano da sole..
Un complimento: non ho mai visto una ragazza che pesca a mosca, è davvero una cosa bellissima, la pesca porta anche a cio'

[donatot]

Ciao Pasquale, mi emoziona vederti soddisfatto, due anni fa non te lo immaginava di queste bellissime emozioni... mi fa piacere per te e Madiya, però per la tua compagna qualcosa in più di te, e poi con un’amica che ti accompagnava in queste avventure e sempre un piacere.

Approfitto per salutare e ringraziare Osvaldo Velo, per essersi prestato come amico e guida...per i miei amici.

[Flyfisherman]

Complimentoni ad entrambi....e un grande pensiero e saluto di amicizia ad un amico che spero di andare a trovare presto..ciao Osvaldo..

[^FLY^]

Grande Pasquale e grandissima Madiya 
Complimenti per la pescata e il bel report.
Per Osvaldo, ricambio i saluti. 

[PASHA]

Appena possibile, se riesco, mettero anche il video....
Saluti a tutti

[donatot]

  Lo voglio vedere Pasquale...