Assemblare una batteria per alimentare la lampada frontale

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Author Topic: Assemblare una batteria per alimentare la lampada frontale  (Read 7193 times)

^NONNOROBY^

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Assemblare una batteria per alimentare la lampada frontale

Uno dei problemi per chi pesca prevalentemente in notturna come me è rappresentato anche dall’elevato costo delle pile per le lampade frontali.
Io possiedo una lampada Petzel Zoom con lampadina allo iodio che mi ricambia della sua potentissima luce  ‘succhiando’ una quantità incredibile di energia dalla pila piatta da 4,5 volt. Stanco di comprare la pila di ricambio in continuazione, ho risolto una volta per tutte il problema sostituendo la pila con una batteria sigillata al piombo da 6 volt 3,2 Ah e relativo carica batterie. Ho sfruttato la lampadina originale finché è durata e poi l’ho sostituita con una da 6 volt, sempre allo iodio (purtroppo rarissima da trovare).
Non solo mi son rifatto abbondantemente della spesa, ma la batteria continua a funzionare perfettamente da anni, inoltre l’intensità della luce erogata è molto più costante di quella data dalla pila, che comincia a perdere colpi già quando è a metà della sua carica. L’ingombro ed il peso della batteria al piombo è logicamente maggiore, ma ho risolto questo problema con uno ‘spallaccio’ che non mi da il minimo fastidio, ed in compenso ho alleggerito il peso della lampada, essendo priva di pila.
Inoltre uso questa batteria anche per alimentare un ossigenatore per il secchio del vivo. Essendo una batteria al piombo, non possiede memoria di ricarica per cui può essere ricaricata al massimo anche senza aspettare l’esaurimento della carica precedente.
Per chi eventualmente fosse interessato alla modifica (attuabile su qualunque lampada in grado di sostenere un voltaggio da 6 volt e 3,2 Ah), questo è lo schema.

Occorrente:
-   Batteria al piombo sigillata da 6 Volt 3,2Ah – Prezzo medio 10 €
-   Carica batteria – Prezzo medio 10 €
-   4 Faston (2 maschi e 2 femmine)
-   2 Jack (1 maschio e 1 femmina)
-   Due metri di cavo elettrico bipolare morbido e sottile
-   Lampada frontale Petzel Zoom (o qualsiasi altra lampada che supporti i 6 volt)
-   Borsello o marsupio di recupero
-   Cinghie a tracolla di recupero dotate di fibbie
-   Ago da materasso
-   Due metri di cordoncino sottile e robusto (ottimo uno spezzone di multifibra)
-   Un pezzo di gomma piuma
-   2 pezzi di velcro
-   Colla
-   Saldatore a stagno (opzionale)
-   Pinze e forbici

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Preparazione dello zainetto porta batteria

1.   Dopo alcune prove ho constatato che riponendo la batteria all’interno di un vecchio borsello o di un vecchio marsupio (leggermente modificato) appeso sulle spalle, all’altezza del bacino, il peso e l’ingombro sono talmente minimi che la batteria si può tenere in posizione per tutta la notte senza che dia fastidio. Io ho usato un vecchio borsello di tela robusta, ritagliandolo e ricucendolo con un ago da materasso ed un cordoncino di multifibra per adattarlo esattamente alle dimensioni della batteria. Ho poi tagliato la cinghia a tracolla esattamente a metà, formando quindi 2 cinghie separate, e su ciascuna metà ho incollato (e poi cucito) altri due pezzi di cinghia per allungarle:  mettendo una cinghia sulla spalla sinistra ed una sulla spalla destra, la lunghezza esatta da tenere in considerazione è quando il borsello dietro le spalle arriva all’altezza del bacino, sua posizione ideale per non dare fastidio (è come se fosse un marsupio stretto intorno alla vita, solo che è posizionato indietro sul bacino e non sullo stomaco). Trovata la misura giusta, ho incollato e poi cucito l’altro capo delle due cinghie nella parte inferiore del borsello, trasformandolo in uno zainetto.

2.   Adesso bisogna ‘stabilizzare’ lo zainetto, in modo tale che qualsiasi movimento noi facciamo (p.e. un lancio ground o pendolare) questo non sposti lo zainetto dalla sua posizione iniziale al centro del bacino. Prendiamo un’altra cinghia, stavolta munita di fibbia in plastica o in metallo, e la incolliamo e poi cuciamo sulla base dello zainetto, come se fosse la cintura dei pantaloni: indossato lo zainetto, avvolgiamo questa cintura intorno alla vita e l’assicuriamo mediante la fibbia. In questo modo lo zainetto non si sposterà dalla sua posizione iniziale (esattamente a metà del bacino), per quanto possano essere bruschi i nostri movimenti.

3.   Per una maggiore stabilità, incolliamo e cuciamo altre due cinghie. Indossiamo lo zainetto:
     a) la prima cinghia la cuciremo di traverso tra le due ‘bretelle’ discendenti alle nostre spalle, più o meno a metà schiena.
     b) la seconda cinghia la cuciremo invece di traverso tra le due bretelle discendenti sul nostro petto, più o meno alla stessa altezza dell’altra. Attenzione, però: solo una cima di questa cinghia trasversale la incolleremo e cuciremo su una delle bretelle discendenti (p.e. sulla bretella destra). Sull’altra cima incolleremo invece un pezzetto di velcro,  ed un pezzo di velcro lo incolleremo anche sulla bretella discendente sinistra: i due pezzi di velcro servono per collegare/scollegare la cinghia trasversale alla bretella sinistra, in modo che, quando è scollegata, lo zainetto possa essere indossato facilmente, mentre quando è collegata impedirà alle bretelle di allargarsi ed eventualmente di scivolare dalle nostre spalle (la stessa funzione ce l’ha la cinghia trasversale posteriore).

4.   Infine anche il confort vuole la sua parte: per attutire la pressione che la batteria esercita sul bacino, è sufficiente incollare un pezzo di gomma piuma sul retro dello zainetto, che farà da cuscinetto tra lo zainetto stesso ed il nostro corpo. Io ne ho messo un bel pezzo molto spesso. Volendo, è anche possibile imbottire le spallucce delle bretelle.

Nota: per chi è veramente appassionato del fai da te, lo zainetto può essere ricavato da un vecchio borsello in cuoio, una vera sciccheria. La scocciatura è la cucitura più complicata, che richiede l’utilizzo della lesina per cucire e del trincetto per ritagliare le parti eccedenti. Molto più semplice è invece il ritaglio e la cucitura su un borsello di stoffa o tela. Molto importante è che lo zainetto venga “cucito addosso” alla batteria, cioè che abbia le misure le più vicine possibili a quelle della batteria, in modo che la stessa non vi ‘balli’ dentro.
 
Preparazione della batteria

E’ la parte più semplice. Ritagliamo uno spezzone da 20 cm di filo elettrico bipolare (cioè a due cavetti – positivo e negativo - tipo piattina o racchiusi dentro la stessa guaina).  Il filo deve essere molto morbido e di sezione sottile (una sezione più grossa sarebbe indicata, ma questa rende il filo più rigido, meno adatto al nostro scopo). Immaginando di avere lo spezzone disteso sul tavolo, colleghiamo ai due cavetti a sinistra 2 Faston femmina (uno di colore rosso per il positivo ed uno di colore nero per il negativo). Se abbiamo il saldatore a stagno, mettiamo una goccia di stagno nel punto di giunzione, altrimenti pazienza useremo solo le pinze.
Sulla parte destra dello spezzone colleghiamo un Jack femmina: il Jack possiede al suo interno sia il polo positivo che quello negativo. Collegate il cavetto positivo al polo positivo del Jack, e fate viceversa con l’altro cavetto. Una goccia di stagno sarebbe l’ideale, ma se non possedete il saldatore arrangiatevi solo con le pinze. Infilate i due Faston nella batteria (ognuno per il polo giusto) e poi infilate la batteria nello zainetto. La batteria è pronta per l’uso: al momento opportuno collegherete il Jack maschio ed il gioco è fatto.

Preparazione della lampada.

Se possedete la Petzel Zoom (o una lampada strutturata allo stesso modo) la preparazione è semplicissima. Al rimanente spezzone di filo elettrico collegate (da una parte) i 2 Faston maschi (uno positivo e l’altro negativo), sfilate la pila piatta dal contenitore della lampada ed infilate i due Faston maschi nei rispettivi Faston femmina che sono dentro il contenitore (nel caso della Petzel Zoom è indifferente il polo positivo o negativo: la differenza tra le polarità è invece richiesta da una lampada a LED). Ora praticate un piccolo foro nel contenitore della pila per fare fuoriuscire il filo elettrico (usate un’astina di ferro arroventata su una candela), fate un nodo ‘antistrappo’ sul filo elettrico vicino ai Faston e fatelo fuoriuscire dal contenitore della pila. Richiudete pure il coperchio della pila.

Adesso indossate lo zainetto con la batteria e mettete la lampada in testa: misurate la lunghezza del filo che è necessario per arrivare dalla lampada al Jack femmina della batteria (per sicurezza lasciatene 20 cm in più). Il filo cade alle vostre spalle. Tagliate il filo elettrico alla giusta lunghezza e fatelo passare dentro le guide dell’elastico superiore o quello circolare della lampada. Se l’elastico è privo di guide per il filo elettrico, costruitevele sul tipo delle asole per cintura dei pantaloni
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usando dei pezzetti di stoffa avanzati dallo zainetto, incollandoli e cucendoli sull’elastico superiore della lampada. Se la vostra lampada dispone solo dell’elastico circolare, metteteli su questo. Infilato il filo in queste guide, attaccate adesso alla sua estremità il Jack maschio, rispettando la polarita positiva e negativa (anche se, come abbiamo detto, per una lampadina ad incandescenza la polarità è ininfluente, è sempre meglio abituarsi a fare le cose per il verso giusto… Inoltre, se la vostra lampada è a LED, la polarità è importante).

Nota: vista la quasi impossibilità di reperire lampade allo iodio da 6 volt adatte alla Petzel, mi sono industriato a creare da zero lampade frontali in cui inserire normali lampadine ad incandescenza, ma questa è un'altra puntata. Ancora non ho avuto modo di provare la batteria sulle lampade a LED cinesi (= 2 soldi come costo, ma perfettamente funzionanti), appena ne ho il riscontro lo pubblicherò.

Buon divertimento.

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^SURFMASTER76^

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  • Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice.
Ciao Roberto, ho utilizzato per diversi anni una Petzl Zoom modificata con una lampadina alogena da 6V e batteria al piombo alloggiata in un comune marsupio senza però applicare le cinghie a spalla. In effetti la Zoom aveva un raggio luminoso da paura tanto che a volte temevo che qualche barca di passaggio potesse scambiarmi per il faro del porto ...  calabria. Credo che il fascio luminoso emesso dalla lampada in questione, con la modifica che hai magistralmente illustrato, non abbia paragoni se si ha bisogno di molta luce.


^NONNOROBY^

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Agli inizi usavo anch'io il marsupio, ma avevo sempre dei problemi durante i lanci. Con lo zainetto (una piuma) ho risolto perfettamente il problema (naturalmente con la bolognese uso una micro lampada grande quanto la...pila circolare che l'alimenta  calabria
Piuttosto, puoi inviarmi via MP un indirizzo in cui trovare lampade alogene da 6 volt (a vite o a baionetta)?
Dalle mie parti sono l'oggetto misterioso.
Grazie.
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Agli inizi usavo anch'io il marsupio, ma avevo sempre dei problemi durante i lanci.

Infatti questo è stato il motivo che mi ha fatto orientare verso una semplicissima lampada a LED.

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Piuttosto, puoi inviarmi via MP un indirizzo in cui trovare lampade alogene da 6 volt (a vite o a baionetta)?
Dalle mie parti sono l'oggetto misterioso.
Grazie.

Mi dispiace non poterti aiutare Roberto, perchè le mie le compravo in un negozio che vendeva articoli elettrici in generale. Ti posto qualche foto:

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Questa è la mia Zoom modificata.

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Questa è la lampadina alogena a vite da 6V e 0.4A.

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La cosa fantastica di queste lampadine è la durata, pensa che in 8 anni di utilizzo l'ho cambiata solo due volte!!!


^NONNOROBY^

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Purtroppo la mia (l'unica che ero riuscito a reperire dopo una lunga fatica) è andata. Sto utilizzando normali lampade ad incandescenza da 6 volt, ma come potrai capire non c'è il minimo paragone.
Dietro suggerimento del negoziante di articoli elettrici, mi sono fatto una scorta anche di quelle, perché pare che non le costruiscano più.
Stasera provo la batteria su una lampada cinese a 40 led che mi sono ritrovato e gli faccio una prova di durata.
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Sto utilizzando normali lampade ad incandescenza da 6 volt, ma come potrai capire non c'è il minimo paragone.

In effetti la luce della lampadina alogena è molto più bianca e pulita rispetto ad una lampadina standard.

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Dietro suggerimento del negoziante di articoli elettrici, mi sono fatto una scorta anche di quelle, perché pare che non le costruiscano più.

In effetti le lampade ad incandescenza stanno lasciando il posto a quelle a risparmio energetico.

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Stasera provo la batteria su una lampada cinese a 40 led che mi sono ritrovato e gli faccio una prova di durata.

Ottima idea ... 


dbmaxim

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nella vita c'e' sempre da imparare..........
dbmaxim    la mia esca preferita e' "l'esca che pesca"


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  • Roberto
Fatta la trasformazione e la prova di  durata di una lampada a LED 'cinese', anche sulla corona piccola (8 led): risultato OK, i led tengono benissimo!
La loro luce bianca è migliore di quella di una lampadina ad incandescenza, ma non ha nulla a che vedere con quella che mi produceva quella della Petzel, purtroppo ;D
Pazienza, vuol dire che mi darò da fare su internet per rintracciare chi vende le lampadine alogene a 6 volt. Quelle originali della Petzel sono di un voltaggio inferiore e di basso amperaggio (se non sbaglio sono di 3,8 volts, non lo ricordo più), per cui non durano molto (con quello che le fanno pagare, poi, non vale la pena).
Vuol dire che smetterò di fare concorrenza al faro che si trova in uno dei siti che sono solito frequentare e non correrò il rischio di fare sbagliare rotta a qualche nave ;D
L'importante è risparmiare sulle pile, che per il prezzo che hanno fanno concorrenza all'oro.
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oldninos

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roby_one

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Primo,si potrebbe usare un circuito,driver, affinchè la corrente in uscita sia costante per tutta la durata della batteria.
Secondo si potrebbe usare un led di ultima generazione,Seoul Z-LED P4 .
Terzo si potrebbe usare senza smontare la lampada,usare una lampadina come questa:

 


Sempre nel tema del fai da te ci sono discussioni in merito sia alla modifica della batteria che della lampadina.
Onde evitare spese inutili,direi che io ho comprato una led lenser h7 ed ho risolto tutti i miei problemi,sia di vicinanza che di lontananza che di durata.
Anche io avevo come roberto la lampada cona il tutto armamentario legato alla cintura,ma sinceramente ho preferito spendere i soldi una volta sola ed la ragione ha avuto la meglio.

RICORDO CHE E' VIETATO DAL REGOLAMENTO INSERIRE LINK NEL FORUM


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^NONNOROBY^

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  • Roberto
Lo spirito che anima il FAI DA TE non va visto sotto la luce della 'ragione' ma sotto quella della 'passione'.
Qualsiasi cosa ci auto costruiamo per la pesca esiste già in commercio ed al 90 % è molto più pratico e funzionale. Senza la 'passione' la rubrica del Fai da te non avrebbe senso: perché auto costruirsi gli artificiali se già in commercio ne esistono un'infinità perfettamente funzionanti? Perché auto costruirsi i treppiedi, i carrellini, le canne in tonkino e le altre infinità di ammennicoli che sono postati in questa rubrica? Semplice: per la passione di farlo. Se non viene visto sotto quest'ottica, possiamo fare a meno di postare in questa rubrica.
In altri topic abbiamo sviscerato a fondo il tema delle lampade frontali, sappiamo benissimo che esistono soluzioni che sono 'per sempre' senza doverci dannare l'anima. Ma non riguardano il fai da te ;D

Non dobbiamo mai perdere di vista questo aspetto, altrimenti saranno ben pochi coloro che continueranno a postare in questa rubrica.
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roby_one

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  • Salentino, de quiddhri tosti
Infatti io mi sono spiegato sempre nel fai da te.
Poi ognuno valuta se proseguire nel fai da te oppure comprarsela direttamente.
Finchè la barca va,lasciala andare.


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