Ciao danielecm, credo che gli ami "commerciali" vengano realizzati utilizzando degli stampi in cui viene colata la lega che ne costituisce il corpo, solitamente acciaio che fonde a temperature elevatissime. Per non parlare poi dell'affilatura della punta che in molti casi viene realizzata utilizzando degli acidi ... la cosiddetta "affilatura chimica".
per produrre industrialmente gli ami si parte da lastre di spessore adeguato alla misura che si vuole ottenere, su uno dei lati lunghi si fresa l'ardiglione e la punta, sul''altro lato lungo si pressa in modi diversi per ottenere paletta o occhiello, poi la lastra viene inserita in uno stampo che la piega, la flette e la forgia con la sagoma della sezione laterale del prodotto finito, la lastra viene poi 'affettata' per il primo semilavorato (l'amo grezzo), si passa alle varie fasi di finitura dell'amo, sabbiatura, lucidatura, nichelatura o colorazione, rifilatura della paletta o dell'anello, affilatura meccanica, chimica o al laser della punta e dell'ardiglione, controllo di qualità, confezionatura... tutte queste operazioni, ed altre che non sono in grado di descrivere nello specifico, vengono ripetute migliaia di volte per produrre in brevissimo tempo (in genere un quarto d'ora) MILIONI di ami da mettere in commercio... con la standardizzazione dei processi industriali la produzione di milioni di ami in un quarto d'ora ha un costo di base infinitesimale che nessuno di noi, in casa, riuscirà mai a ridurre. il vero problema é il costo finale al consumatore, composto percentualmente da un 33% di costo industriale, da un 33% di costi di distribuzione e commercializzazione e da un 34% di utile al detentore del marchio (proprio come per le autovetture FIAT)... una volta era possibile trovare in commercio scatole da 500 ami che si compravano A PESO ed erano destinate al consumo professionale, ormai i tempi sono cambiati ed anche i prof comprano scatole da 100 ami, un tot a scatola... a noi 'dilettevoli' lasciano il piacere di pagare (caro) le bustine da pochi pezzi