Gli anziani dicono che l'alloro attira le seppie, io e tanti altri pensiamo invece che si usa l'alloro perchè è una pianta sempreverde ed ha le foglie molto resistenti. Tu che ne pensi?
penso che avete ragione entrambi, nel senso che l'alloro attira la seppia, perchè trova in quel mazzetto messo all'interno della nassa come esca, un valido appiglio per depositare le uova, che hanno una forma di grappolo d'uva e vi restano incollate, e l'alloro è un arbusto sempreverde con foglie molto resistenti, come pensavate, e si presta a questo scopo, dalle mie parti usano molto di più, forse perchè più facile da reperire, il mirto, ma questa delle seppie non l'ho mai fatta,
Ciao Giovanni giorni fà leggevo un tuo post dove parlavi di nasse per i gamberi. Ma sono simili a quelle che usiamo noi per le aragoste, quelle da un metro e mezzo o due? Ma come le utilizzavi?
ho preferito fare quella al gambero, le nasse si sono diverse, io le costruivo utilizzando rete in plastica per recinzione esagonale alta un metro formando un cilindro di diametro circa sessanta centimetri sovrapponendo la rete di almeno venti centimetri cucendola con il filo e ago del tipo usato per riparare le reti, per dare un po di rigidità, il tutto irrobustito cucendo cinque cerchi di fil di ferro zincato della sez. di sei mm. due iniziali alle estremità del cilindro una al centro e gli altri due equidistanti, questo per bilanciare la nassa, perchè nel cadere sul fondo era importante la posizione della nassa, che doveva essere orizzontale, ai lati del cilindro così formato costruivo con la stessa rete due coni che montavo cucendo ai lati del cilindro con i vertici verso l'interno praticando una apertura della grandezza di circa dieci cm.
il cerchio centrale aveva lo scopo di sostenere l'esca a sua volta sostenuta da due spezzoni di filo, cordoncino, lo stesso usato per i palamiti suddivisa in tre bocconcini per filo, questo per far distribuire più gruppi di gambero,
su un punto del cilindro che forma la nassa al centro praticavo una incisione sulla rete creando una piccola porta per poter sia vuotare la nassa dal gambero o altro sia per legare i due fili innescati infilandoci un braccio e l'altro dall'entrata del cono,
alla nassa veniva legato un bracciolo su un qualsiasi punto alle estremità del cilindro costituito da uno spezzone di fune in nylon di cinque mm. della lunghezza di un paio di metri, ogni bracciolo con la sua nassa veniva legato al momento durante la calata ad una distanza di circa quaranta metri al trave, costituto da una fune del diametro di circa quattordici sedici mm.