I PESCI RAGNO.
trachinus draco (tracina).
Questo genere nel Mediterraneo è formato da 4 specie simili (Trachinus araneus, T. draco, T. radiatus e T. vipera) tutte con testa tozza, muso corto con bocca obliqua, due pinne dorsali, di cui la prima con spine velenose e la seconda molto lunga. Ventrali giugulari con una spina, opercolo armato di una robusta spina velenosa diretta indietro.
Questa specie ha corpo allungato, occhi globulosi e prominenti posti molto in alto e vicini.
Sul bordo antero superiore dell'orbita vi sono due spine molto piccole.
Mascelle, vomere e palatino sono muniti di diverse file di denti uguali e molto sottili.
Al bordo dell'opercolo vi è una lunga spina situata al bordo dell'opercolo e rivolta indietro.
La prima pinna dorsale è composta di 5 o 6 robuste spine canalicolate fino a delle ghiandole interne che segregano del veleno (tipo quello di alcuni serpenti).
La seconda pinna dorsale è lunga con raggi molli e carnosi come quelli dell'anale, che è ancora più lunga ed è preceduta, da due spine.
La ventrale anche ha una spina.
La colorazione è variabile e caratterizzata da una serie di strisce oblique, formate dalle file delle scaglie, colorate in bruno e verdastro su un fondo grigio giallastro. Lungo la seconda dorsale vi è una striscia bruna verdastra che è presente, più chiara, anche sull'anale. La prima dorsale presenta una macchia nera che va dalla prima spina, allo spazio compreso tra la terza e la quarta.
Passa molto tempo immobile sui fondi sabbiosi o fangosi, in attesa della preda e spesso si affonda completamente lasciando sporgere gli occhi e le punte delle spine dorsali.
Ha carattere aggressivo e si lancia dal fondo contro le prede e, se si sente minacciata, si avventa anche sull'uomo. Le sue ferite sono molto dolorose e urenti e, con persone predisposte, si può verificare un quadro comprimissorio delle funzioni vitali.
Nei mesi estivi e primaverili frequenta fondi sabbiosi in vicinanza delle scogliere, anche a bassa profondità.
Di inverno abbandona la costa e si spinge fino ad oltre 100 metri di profondità.
La sua nutrizione è carnivora, a base di piccoli crostacei e di molluschi, ma assale anche pesci più grossi
Viene catturata con le reti a strascico da spiaggia e dei pescherecci, abbocca alle lenze e alle traine. Mediamente misura tra i 30 e i 40cm di lunghezza
Si trova in tutto il Mediterraneo
trachinus araneus.
Il corpo fusiforme è coperto di piccole squame in linee oblique. La linea laterale è alta e asseconda il profilo del dorso, fino al termine della seconda pinna dorsale.
La testa è robusta e meno rincagnata delle congeneri.
L'occhio è grande e il margine superiore sfiora il profilo del capo. Nell'estremo superiore dell'arco sopraorbitario non vi sono spine. La bocca è ampia, tagliata obliquamente ed ha la mascella inferiore prominente. I denti sono villiformi e disposti a fasce su ambedue le mascelle, sul vomere e sui palatini. Non vi sono squame sulla testa, tranne alcune sugli opercoli.
La spina opercolare è a forma di daga ed è in comunicazione con due ghiandole velenifere situate sotto la pelle, sopra l'osso opercolare.
Le pinne dorsali sono due. La prima è triangolare, con spine canaliculate rivestite da pelle sottile e solo la punta emerge. La seconda dorsale è lunga e simile all'anale. La codale è spatolata col margine posteriore tagliato dritto. Le pettorali sono abbastanza ampie e le ventrali corte, inserite in posizione giugulare
Il colore è grigio giallastro con puntini scuri sul dorso; i fianchi sono più chiari e il ventre è bianco. Si mimetizza col colore della sabbia e solo la macchia nera spicca della prima pinna dorsale è evidente.
E' una specie che predilige la costa e nei mesi estivi si trova a bassissima profondità, semi-infossata nella sabbia, pronta ad attaccare o a difendersi con le spine velenose.
Possiede, senz'altro, il veleno più potente dei pesci presente nei Mari italiani.
Il veleno è limpido e azzurrastro che diventa opalescente con l'animale morto. Sono più pericolose le ferite provocate dalle spine opercolari. Nella stagione invernale si spinge verso acque più profonde.
La riproduzione è nei periodi primaverili e le uova e stadi larvali sono pelagiche. Si nutre di crostacei, vermi e molluschi, ma attacca un po' tutti gli altri pesci. Si pesca con gangamelle e sciabichelli, o coi retini da gamberi. Abbocca facilmente alle lenze. Le sue dimensioni non superano normalmente i 14 cm.
E' comune in tutte le coste italiane, con maggiore frequenza nell'alto Adriatico.
lampuga (o capone).
branzino (o spigole).
boga (vopa, opa)
muggine (cefalo)
pesce pettine (surici)
murena
pesce RE
pesce balestra (pesce porco)