Per questo motivo ho parlato di ipocrisia, intendendo parlare del comportamento e non certo della persona che ha aperto il post, sia ben chiaro.
Ciao Eugenio,
questo lo avevamo capito tutti, altrimenti il tuo posta sarebbe stato censurato, ci puoi contare calabria
Non credo che qualcuno abbia il minimo dubbio che calando un amo in acqua abbia la certezza assoluta di non danneggiare il pesce, anche se le sue intenzioni siano solo quelle di rilasciarla la preda. E' per questo che ho spinto la mia osservazione al limite dicendo che uno dei pochissimi metodi che abbiamo a disposizione, noi comunissimi cittadini, è quello di non calare questo benedetto amo. Facilissimo a dirsi, ma assolutamente impensabile per tutti quelli che, come noi, hanno questa passione sviscerata per questa che io considero ne più ne meno alla stregua di una potentissima droga di cui non possiamo fare a meno.
Tolto quindi di mezzo una volta per tutte il pensiero di poter rinunciare alla pesca, non ci resta che concentrarci sulle modalità in cui praticarla, e qui si che possiamo controllare abbastanza bene il nostro "istinto predatorio" dandoci delle regole per non arrivare alla distruzione del mare.
Sto parlando ovviamente di noi pescatori sportivi, perché oltre alle regole che ci dovrebbero impedire di spopolare il mare, abbiamo delle regole che io considero altrettanto importanti, e cioè quelle che riguardano la sportività del nostro irrinunciabile hobby.
Guarda, gli inglesi mi sono alquanto antipaticuzzi per molti dei loro aspetti, ma davanti ad un pescatore inglese io mi levo il capello senza la minima remora di alcun genere: sono i rappresentanti massimi della sportività in tutti i campi, e quello della pesca amatoriale occupa una dei primi posti in assoluto.
Il C&R è probabilmente la forma massima di questa sportività, questo non posso assolutamente negarlo, ma trattenere il pesce pescato, seguendo naturalmente tutte le regole sia imposte dalla legge sia imposte dalla nostra coscienza, pur stando un gradino sotto il C&R, non è assolutamente da biasimare, se lo tratteniamo per cucinarcelo e non per farlo finire in pattumiera.
Ovviamente non deve essere il fine alimentare la molla che ci deve spingere ad andare a pesca, ma solo la pura e semplice passione per la cattura in se stessa, per capirci la stessa che provano i pescatori di acqua dolce, specialmente i carpisti.
Fatto questo preludio, cerco di rispondere alle difficili osservazioni fatte giustamente da Yuno: l'argomento che hai toccato è uno degli argomenti più 'caldi' che hanno da sempre animato il nostro forum, argomenti 'caldi' perché sostenuti dall'indignazione nei confronti dei personaggi distruttivi che hai avuto l'occasione di osservare. Indignazione spesso accompagnata dalla frustrazione per il fatto che ben poco possiamo fare di concreto per impedire gli scempi. Salvo una decina di casi in cui la nostra azione ha avuto successo, quasi mai il nostro intervento ha avuto un esito positivo, a cominciare dalle telefonate alle autorità competenti. Il problema è di difficilissima soluzione (con questo non voglio però dire che dobbiamo arrenderci...), perché l'azione del singolo o di uno sparuto gruppo di 'indignados' lascia il tempo che trova. A dire il vero, neanche l'azione di un gruppo più numero ha mai ottenuto successo, se non forse nei confronti di singoli criminali del mare (e spesso non senza conseguenze, tipo gomme squarciate). Tutti i numerosi, anzi numerosissimi dibattiti che abbiamo tenuto su CPOL si son sempre conclusi con un nulla di fatto.
Ogni tanto il bravissimo e attentissimo Vittorio ci consola con la pubblicazione di interventi nei confronti dei criminali del mare, ma questi interventi sono una ben magra consolazione se rapportati con il pazzesco numero di atti criminosi che si perpetuano giornalmente contro il nostro mare. E' purtroppo questione di mentalità, che si tramanda di padre in figlio in modo particolare nelle nostre regioni del sud, in cui è concentrata la flotta peschereccia italiana. Sino a poco tempo fa mi ero illuso che le nuove generazioni portassero dei cambiamenti in questa arcaica mentalità, ma mi son dovuto ricredere ben presto... In alcuni ambienti criminali, sono proprio le nuove generazioni che sono ancora più criminali dei propri padri.
Per quanto riguarda la creazione di un apposito topic che raccoga in modo concentrato tutte le notizie che possano aiutare i pescatori sportivi a riconoscere determinate situazioni (come per esempio il periodo della deposizione delle uova da parte delle varie specie), è un'idea non assolutamente malvagia, anche se richiede un impegno non da poco, visto che tra gli utenti non ci sono biologi marini.
Però, come già si è fatto con la raccolta dei "Pesci d'Italia", non è detto che non si possa tentare di buttare giù almeno uno schizzo, a cui naturalmente devono partecipare numerosi utenti, trattandosi di fare lunghe ricerche su testi appositi o su siti appositi.