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Topics - MONDRA

Pages: [1]
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pescata insieme a salvatore mormora..pomeriggio di giovedi' culmine alta marea ore 16.50  zona calabria tirrenica...


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giorni fa e' stato pescato nel nostro golfo a circa due miglia dalla costa con la tecnica del palamito precisamente con 300 ami..un esemplare di squalo mako di 15 kg commestibile per lo piu' infatti le sue carni sono molto apprezzate..Non ? facile incontrarlo, ed anche un bene in quanto ? una specie molto pericolosa per l'uomo..ci sara' qualche altro esemplare???

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SPINNING CATTURE / BENVENUTI NELLA SEZIONE CATTURE A SPINNING
« on: December 02, 2006, 12:36:00 »
Postiamo qui le foto di catture

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EGING GAME / seppie
« on: October 31, 2006, 21:33:03 »
ciao come pescati voi nella nostra zona seppie..da terra o con la barca e' la stessa cosa....qualke mese e quale esca e' la migliore ciaooo
  ;D

5
PESCI E TECNICHE DI PESCA / acchiappa aguglie
« on: October 23, 2006, 17:22:36 »
acchiappa aguglie....l'avete mai provata..io si senza alcun risultato..anche se lo provata poche volte...voi che ne pensate ciaoo




ci sn diversi colori ciaoo

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SPINNING ATTREZZATURE / Re: RASSEGNA ARTIFICIALI DA SPINNING
« on: October 09, 2006, 20:47:08 »

Abu Rocketh


Abu Straplures


Abu Terminator


ABU TORMENTOR


TOBY COLOR


Abu Abu Toby Flash


ABU TORMENTOR


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TRAINA / Traina tonnetti
« on: October 06, 2006, 19:03:27 »
Oramai i tonnetti alletterati nn si possono definire tali...ormai hanno superato il kilo e mezzo...oltre che essere pescati..con gli artificiali c'e' un'altra tecnica quella di usare sardine...possiamo approfondire l'argomento ciaoo

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ALTRE PREDE / PESCE SPADA
« on: October 06, 2006, 19:00:41 »
PESCE SPADA



Caratteristiche generali

Il pesce spada appartiene alla famiglia degli xifidi. Esso pu? misurare sino a 5 metri di lunghezza e pesare pi? di 500 chilogrammi, ma la maggior parte degli adulti misura fra i 2 e i 3,50 metri di lunghezza, di cui un terzo ? rappresentato dal rostro. Il dorso ? di colore nero-violaceo, il ventre bianco-bluastro. Lo si incontra in tutti i mari tropicali e temperati, ed ? comune nel Mediterraneo. Esso ? uno dei pesci pi? agili e pi? veloci del mondo, e per questo non fa molta fatica a procurarsi il cibo, composto di pesci gregari. Si serve del rostro pi? come di una sciabola che come di una spada perch? contrariamente a quanto si credeva in passato, uccide le prede infliggendo loro robusti colpi di taglio e non infilzandole. Il pesce spada ? una specie d'alto mare.Si avvicina alla superficie solo quando il mare ? calmo, in tal caso nuota tranquillo, con la pinna dorsale e parte della caudale al di fuori dell'acqua. Di tanto in tanto accelera, fa un balzo fuori dall'acqua per poi ricadere rumorosamente. In primavera, dopo aver trascorso parecchi mesi al largo, il pesce spada si avvicina alle coste per deporre le uova. I neonati sono molto diversi dagli adulti: hanno testa spinosa, con mascelle di uguale lunghezza, provviste di denti, mentre i genitori non posseggono denti e la loro mascella superiore ? pi? lunga di quella inferiore.

Diffusione: Oceani e Mari

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ALTRE PREDE / LO SMERIGLIO
« on: October 06, 2006, 18:57:26 »
SMERIGLIO



 Corpo fusiforme pi? ingrossato al centro, con muso appuntito e bocca posizionata ventralmente. Occhio privo di membrana. Pinna codale a forma di mezzaluna, pinna dorsale triangolare; la seconda pinna dorsale e quella anale sono molto pi? piccole.
Colore grigio-azzurro sulla parte dorsale e biancastro sulla parte ventrale. Lunghezza da 1 a 4 mt. 

TIPO   Pesci squali o squaloidi
NOME SCIENTIFICO   Lamna nasus 
FAMIGLIA   Lamnidae (Lamnidi) 
ORDINE   Squaliformes (Squaliformi) 

Caratteristiche organolettiche
 Carni tenere di discreto sapore. Commercializzato fresco, congelato, essicato

Dove si pesca
 Specie non molto frequente nel Mediterraneo; pi? diffusa nell'Atlantico orientale ed occidentale.

ma nelle nostre zone sapete qualche cattura di questo magnifico pesce...ciao

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PESCA A SPINNING / nodi artificiali
« on: October 06, 2006, 18:52:12 »
ciao spinnbar questa domanda la voglio rivolgere a te???siccome io ho sempre usato artificiali in silicone..nn mi sn mai posto il problema su come si collegano gli artificiali tipo minnow o popper..artificiali del genere...mi potresti illustrare come si fa..ke nodo usare grazie in anticipo ciao


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PESCI E TECNICHE DI PESCA / lampughe
« on: October 06, 2006, 18:48:35 »
ciao ragazzi l'altra volta parlando con un un'altro pescatore..ho sentito una tecnica molto particolare..praticamente stava preparando dei terminali da collegare poi ad un bidone..doveva prendere caponi.??voi sapete dirmi di piu' come si usano..quale esche adoperare....e che pesci si possono prendere??....ciaooo


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ALTRE PREDE / LA CERNIA
« on: September 19, 2006, 20:44:21 »
CERNIA


Caratteristiche. ? un bel pescione, robusto e possente, dal corpo ovale, compresso ai lati e dalla testa imponente. La mascella inferiore ? leggermente prominente rispetto a quella superiore e le labbra sono carnose e molto evidenti. I denti sono lunghi e aguzzi e sono disposti su entrambe le mascelle. Il preopercolo ha il margine posteriore dentellato e l'opercolo tre corte spine. Le scaglie sono piccole e sono presenti anche sul capo e sulla mascella inferiore. La pinna dorsale ? lunga e divisa in due parti: la parte anteriore ? dotata di robuste ed acuminate spine, la posteriore ha raggi molli. Le pinne pettorali sono larghe e la pinna caudale ? arrotondata. La pinna anale ? poco evidente ed ? simile, anche come grandezza, alla seconda parte della pinna dorsale. Il dorso ? bruno, i fianchi sono leggermente chiari e il ventre ? giallastro, come la parte esterna delle labbra. Capo, dorso e fianchi sono marezzati di giallo, di bianco o di arancione, a seconda degli esemplari. Le pinne sono scure e hanno il margine pi? chiaro. L'esemplare qui descritto ? la Cernia tipo, ma in realt? la colorazione di questi pesci varia moltissimo in funzione dell'habitat in cui vivono.  La Cernia ? infatti dotata di un mimetismo accezionale ed il suo colore pu? assumere tonalit? verde scuro se il fondale dove abita ha molte alghe, oppure quasi nero se frequenta grandi antri, o addirittura bianco se si trova sulla sabbia. La Cernia pu? arrivare a un metro di lunghezza e a una sessantina di chilogrammi di peso. Si riproduce in estate, quando abbandona gli abissi per risalire verso la costa, ? carnivora e si nutre di molluschi, di crostacei e di pesci. Il suo piatto preferito ? comunque rappresentato dal polpo, che insegue con ferocia e accanimento. Quando ne vede uno non gli d? tregua e a morsicate gli toglie a uno a uno i tentacoli, fino a quando il poveraccio non pu? pi? tenersi aggrappato alle rocce e viene inghiottito in un solo boccone. Per catturare i pesci per il pranzo, invece, la Cernia usa un sistema abbastanza singolare, ma decisamente comodo, da grande pigrona che ?. La sua mole, di solito imponente, la condiziona non poco e poi non ? dignitoso correre dietro ai pinnuti pi? piccoli, nemmeno se si ha fame. Allora la cernia adotta un sistema di caccia tutto suo: si sceglie un buco che si affaccia magari su uno strapiombo frequentato dai piccoli pesci di passo ed aspetta acquattata nell'ombra. Quando un pesciolino sprovveduto le passa a tiro, ignaro del pericolo, apre la sua enorme bocca ed aspira l'acqua come un'idrovora, succhiando letteralmente la preda nelle sue fauci.
Dove vive. La Cernia ? la regina delle scogliere, il sovrano incontrastato delle ciclopiche cadute di massi che si accavallano verso il fondo, il solitario guardiano delle cattedrali sommesse, l'astuto abitante dei meandri pi? inaccessibili di una parete rocciosa. Vive sempre a contatto del fondo tra i dieci e i quattrocento metri di profondit?, ovunque ci siano tane e tanta pace.  ? comunque in tutto il Mediterraneo e solo occasionalmente ? presente nell'Atlantico orientale, raramente, comunque, pi? a nord del Golfo di Biscaglia. L'allegro fracasso della superficie le d? sui nervi, l'altalena delle onde la infastidisce, quasi che le faccia venire il mal di mare, la luce del sole la sgomenta. Per questo non abbonda mai la pace ovattata degli abissi, dove la risacca non arriva e dove la penombra soffoca i colori e la protegge come un complice furtivo. L'inverno lo passa chiss? dove, lontano dalla costa, a quote veramente abissali, probabilmente alla base delle platee continentali. D'estate, invece, emigra in senso verticale e viene a popolare le nostre coste rocciose, sempre rimanendo a profondit? considerevoli. Sembra che l'optimum sia fra i trenta e i cinquanta metri. Durante la bella stagione, infatti, ? difficile avvistare Cernie oltre i cinquanta metri di profondit?. A parte l'emigrazione stagionale in senso verticale, la Cernia ? un pesce stazionale, un pesce, cio?, che ama frequentare sempre gli stessi luoghi. La Cernia si sceglie una zona di caccia, vi pone al centro una dimora fissa e non se ne allontana mai. Inverno a parte, naturalmente. L'estate successiva, per?, siate certi che la Cernia torner? ad occupare la stessa tana dell'anno prima. A meno che qualche subacqueo, o qualche amo di profondit? non glielo impedisca in modo brutale. La Cernia frequenta due tipi di tana, ben distinti l'uno dall'altro: la tana fissa, cio? quella residenziale, per lo pi? inviolabile da chiunque, e quella di posta, cio? quella adoperata per cacciare o per sfuggire momentaneamente a un improvviso pericolo. Le due tane hanno caratteristiche differenti: la prima ? profonda, un nero cunicolo che penetra nella montagna e che quasi sempre si dirama in diversi corridoi che sfociano di frequente in una sala comune; la seconda ? pi? semplice, ? una grotta abbastanza agibile con due o pi? aperture e si affaccia, di preferenza, su una scogliera a picco, battuta dalle correnti e situata in un luogo di passaggio. Possono essere adatte ampie gallerie sommerse, crepacci che affondano in una parete, volte di pietra nascoste sotto scogli imponenti. Tutte queste tane, comunque, sono di solito situate a poche decine di metri di distanza dalla tana principale che, come abbiamo detto, non viene mai persa di vista dal furbo e corpulento pescione. In una costa frastagliata e dirupata, la Cernia andr? a vivere dove i fondali sono pi? profondi e le correnti pi? sensibili.  Cos?, sar? meglio andarla a cercare sulle punte dei promontori, alla base di terrazze degradanti, intorno a un'isoletta che si erge dal fondo a qualche centinaio di metri dalla riva o sulle secche tormentate che si innalzano dagli abissi in alto mare. Le frane sommerse, dove i massi e le pietre si accavalcano gli uni sulle altre sono il suo habitat ideale, perch? costruiscono una vera e propria rete di cunicoli in contatto tra loro e visibili dall'esterno, dove la Cernia pu? scomparire e ricomparire in acque libere a parecchie decine di metri di distanza. Le tane delle Cernie hanno, del resto, caratteristiche particolari da costituire una rarit? anche fra i pinnuti. Come dire che pure fra i pesci esiste la crisi degli alloggi. Infatti, capita sovente di catturare una Cernia e di tornare dopo qualche giorno a visitare la stessa tana. Nell'antro, non sar? difficile scovare un altro esemplare, pi? o meno dello stesso peso del primo, che non ha perso tempo ad occupare l'alloggio rimasto vuoto. La tana di una Cernia, insomma dar? sempre i suoi frutti, anche a distanza di anni. E ben lo sanno i cacciatori esperti, che tengono gelosamente segreti gli indirizzi giusti, andandoli a visitare almeno un paio di volte per stagione. La Cernia ? un animale solitario. Le piace dormire da sola, mangiare da sola. In zone particolarmente tranquille e con scarsit? di vederne parecchi esemplari riuniti in gruppo: tre o quattro individui pi? o meno della stessa mole. Vuol dire che il luogo ? particolarmente ricco di cibo e che i pesci non si danno fastidio tra loro. In questo caso possono anche abitare nella stessa tana, ma ogni Cernia, fedele al suo spirito individuale, sceglier? sempre lo stesso angolo della caverna per riposare o digerire in pace, quasi ignorando la presenza delle compagnie. Le praterie di posidonie l'attraggono solo quando sotto le erbe ci sono scogli e tane in grado di fornire un sicuro riparo, mentre non le dispiacciono affatto i fitti boschi di gorgonie, che si riproducono e nascondono con i loro ampi ventagli le aperture di grandi spaccature della roccia, che spesso la nascondono alla vista delle prede. La sua mole imponente e le sue abitudini cavernicole la mettono infatti al sicuro da qualsiasi altro pesce animato da cattive intenzioni, squali compresi.
 



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ALTRE PREDE / LA LAMPUGA (La Combattiva)
« on: September 19, 2006, 20:39:43 »
La Lampuga ? uno dei pesci pi? belli e divertenti da pescare a traina con l?esca viva.
La colorazione ? incredibile, dall?azzurro al giallo, dal verde molto intenso all?oro pi? acceso, ? la cosa che ci colpisce di pi? una volta arrivata a bordo.
Osservatela bene e presto perch? una volta morta diventa di un grigio smorto perdendo tutta la sua livrea originale.

Catturarla non ? difficile ma recuperarla pu? diventarlo se l?esemplare ? molto grande. La Lampuga, una volta allamata si scatena in una serie di salti fuori dall?acqua spettacolari e imprevedibili.
Quando poi arriva sotto la barca aspettatevi tutti quei cambi di direzione che fanno letteralmente impazzire. Delle volte mi ? saltata in barca o addirittura ? passata da una parte all?altra del pozzetto.

Tecnica di pesca
Pesce da traina per eccellenza ha delle abitudini diverse dagli altri pesci di superficie. La traina con l?esca viva ? molto selettiva, infatti le lampughe pi? grandi attaccheranno prima.
L?aguglia, esca principe, deve essere piccola e trainata anche a galla, comunque dalle mie parti ? inutile affondare l?esca oltre i 10/15 metri.
Diversamente dalle tonnacchielle e dalle palamite non si scatena negli spruzzi tipici delle mangianze.
L?abboccata avviene sempre improvvisamente.

Consiglio vivamente l?uso di attrezzature leggere, quasi da spinning. Quando si da la ferrata, la lampuga inizia una fuga che ? fatta di salti e capriole, uno spettacolo incredibile. Attenzione che anche a bordo continuer? a saltare e fare capriole e siccome l?innesco ? fatto con due ami, quello penzolo ? pronto a farvi male.

La velocit? di traina pu? arrivare a due nodi e mezzo, rallentare e accelerare induce il pesce ad aggredire prima le esche. Se avrete la pazienza di allamarne una e ve la portate appresso a 10/15 metri dalla poppa, avrete ferrate continue sulle altre canne.
Con certezza matematica la lampuga allamata verr? seguita dagli altri esemplari pronti ad aggredire le esche. Non arriverete nemmeno a calare il pesce esca a 5/6 metri dalla barca che verr? aggredito.

Consiglio comunque di non superare le tre canne per evitare grovigli incredibili. Accanto alla lampuga allamata si possono lanciare sia altre esche artificiali o addirittura innescare pezzetti di sarde, gli attacchi saranno continui.

La particolare conformazione della bocca di questo pesce ? a tubo, l?attacco alla Aguglia avverr? quasi sempre dalla coda e troverete quasi sempre l?amo pescante infisso in fondo al cavo orale.
Pescate con la frizione del mulinello aperta e la lenza trattenuta solo dal cicalino, quando avvertirete lo strike, lasciate scorrere tre o quattro metri di filo prima di chiudere la frizione e dare la ferrata.

Non fate stragi inutili, la bellezza di questo pesce merita la sua contemplazione nei pochi attimi di vita che gli rimangono una volta a bordo.
Le sue carni sono sode e saporite e questa volta vi propongo una ricetta.

Ricetta
Sfilettate la Lampuga, ? molto facile levargli la pelle. Tagliate il filetto a mo di bastoncini di pesce, preparate un intingolo composto da un cucchiaio di olio d?oliva, uovo battuto e mentuccia triturata. Bagnate i bastoncini con l?intingolo, impanateli con pane grattugiato grossolano e friggeteli. Salarli quanto basta e procedere all?ingurgitamento.



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ALTRE PREDE / LA RICCIOLA (LA REGINA DELLE SECCHE)
« on: September 19, 2006, 20:21:25 »
RICCIOLA
(Seriola dumerilii)

Caratteristiche. ? un pesce bello, lungo e affusolato come un siluro, potente e forte come pu? esserlo solo un corridore del mare. Il profilo ? leggermente ricurvo, il muso ? arrotondato ed ? caratterizzato da un'espressione severa, quasi corrucciata. Le mascelle giungono sino alla met? dell'occhio. Le scaglie sono molto piccole: lungo la linea laterale ce ne sono da 150 a 180, secondo gli esemplari. Le pinne dorsali sono due e la prima ? molto pi? piccola della seconda. La pinna anale, anche se un poco pi? piccola, ? simile alla seconda dorsale. La pinna caudale ? profondamente forcuta. Il dorso ? blu o grigio argento, i fianchi sono pi? chiari e il ventre ? bianco argento. Lungo i fianchi corre un'iridescenza dorata e dorato ? pure l'occhio degli individui giovani, che sono gialli con strisce scure verticali. t visibile anche una diffusa macchia scura sul capo, subito dietro gli occhi. Pu? raggiungere i due metri di lunghezza e i cinquanta sessanta chili di peso. ? carnivora e la riproduzione avviene in primavera e all'inizio dell'estate, secondo le zone.
Dove vive. La Ricciola ? comune in tutto il Mediterraneo e nell'Atlantico meridionale. ? un pesce d'alto mare, che ama gli sconfinati spazi liquidi e la severit? dei fondali profondi, pur non disdegnando la luminosit? della superficie. Solitamente incrocia al largo, in piccoli branchi, inseguendo i piccoli pesci azzurri, di cui si ciba. La si pu? trovare a duecento metri di profondit?, subito sotto il pelo dell'acqua, secondo gli umori dei momento, secondo le correnti dominanti e secondo le quote a cui si trova il pranzo pi? appetitoso e pi? abbondante. Alle rive si avvicina solo in primavera e nella tarda estate, seguendo gli invisibili sentieri che le hanno insegnato ? suoi avi e che, oltre a lei, conoscono tutti i pesci migratori. Nel periodo degli amori la Ricciola sente il bisogno di acque un poco pi? calde ed allegre, adatte ai riti sessuali e alla deposizione delle uova. Ecco che seguendo la strada della sua continua migrazione la Ricciola compare all'improvviso in prossimit? delle coste, soprattutto al largo delle punte rocciose che si incuneano nel mare e sulle secche. Il suo incontro ? comunque pi? facile al Sud che al Nord, nelle isole (Sardegna e Sicilia comprese) piuttosto che in continente. Ovunque ci sono zone particolarmente note per il passaggio dell'instancabile corridore del mare. Un anno dopo l'altro, ad ogni primavera, le Ricciole arrivano in massa all'appuntamento e in certi luoghi i branchi, composti in alcuni casi da decine e decine di individui, passano a pelo d'acqua a pochi metri dalle rocce, tanto da essere avvistabili dall'alto del precipizio. All'appuntamento ci sono spesso anche i pescatori di frodo, che pescano con le bombe. Costoro si appostano sui picchi pi? alti della scogliera e quando vedono il branco di grossi pesci sotto di loro gettano in mare l'ordigno mortale. La bomba non esplode immediatamente, ma comincia ad affondare, Le Ricciole, incuriosite dallo strano oggetto e ignare del pericolo, invece di scappare si avvicinano ancor pi? alla bomba che, esplodendo, compie un vero e proprio massacro. La maggior parte delle vittime, dato che di solito questi luoghi precipitano rapidamente nel blu, calano, straziate, verso il fondo, a quaranta o cinquanta metri pi? gi?, mentre solo una piccola minoranza galleggia e viene raccolta dagli uomini con pochi scrupoli e venduta. Chi non ha molta dimestichezza con i pesci ? difficile che si possa accorgere un esemplare ? stato catturato con i tradizionali sistemi di pesca o con le bombe, perch? i pinnuti esternamente non presentano alcuna ferita. La devastazione ? tutta interna. La deflagrazione subacquea, infatti, non agisce direttamente sul pesce, ma sull'ambiente, provocando contraccolpi terribili ai corpi immersi nel raggio di parecchie decine di metri. Un pesce pescato con le bombe ha gli organi interni spappolati, la spina dorsale ridotta in minuti pezzettini.
Tornando alla Ricciola, c'? un sistema per capire se ci troviamo di fronte a un esemplare "bombardato", oppure no. La Ricciola ? un pesce tutto d'un pezzo, un unico fascio di muscoli duri come il ferro, con una spina dorsale robusta e ben dimensionata. Se prendete una Ricciola catturata con un fucile subacqueo o con una lenza e la appoggiate a un muro, il pescione rimarr? dritto in piedi, rigido come un baccal?. Se fate la stessa cosa con una Ricciola uccisa con le bombe, questa si affloscer? sul pavimento, quasi ripiegandosi su se stessa. L'attivit? dei pescatori di frodo negli ultimi anni ? diminuita da una parte e si ? perfezionata dall'altra. ? diminuita a livello dilettantistico, perch? le coste sono sempre pi? abitate ed ? difficile passare inosservati dopo aver gettato una bomba; si ? perfezionata a livello professionale, perch? a farla sono pescherecci apparentemente con le carte in regola, che si avvicinano a una zona buona, lanciano il loro messaggio di morte, ne raccolgono i frutti incuranti degli eventuali testimoni che possono assistere da terra e poi se ne vanno con le stive piene verso i porti di provenienza, che possono essere anche lontani dal punto della strage. Per quanto riguarda le Ricciole, i bombaroli o bombardieri (cos? si chiamano i pescatori che si dedicano a questo tipo di pesca) hanno imparato a sfruttare in maniera totale la loro carica distruttiva. Dopo l'esplosione, gli addetti ai lavori recuperano prima il pesce affiorato e poi mandano in acqua una squadra di sommozzatori con tanto di bombole ad aria che raggiungono il fondo e fanno piazza pulita pure del bottino che si ? inabissato. Le Ricciole morte vengono legate dai sub a una robusta corda, tanto da formare un vero e proprio grappolo di pesci, che poi viene issato in superficie per mezzo di potenti argani esistenti sull'imbarcazione. Una pesca questa indubbiamente fruttifera, che per? deve essere non solo tenacemente combattuta ma anche decisamente condannata. Nelle giornate assolate e di calma piatta, a volte le Ricciole si avvicinano alle spiagge sabbiose, dove la profondit? ? minima e il blu degli abissi abbastanza lontano. Succede soltanto dove la civilt? non ? ancora arrivata in maniera prepotente e dove il silenzio non ha perso la sua sovranit?. Allora la Ricciola pare prediligere le foci dei fiumi o dei torrenti che si riversano in mare e i frangiflutti dei rari porticcioli ancora un poco tranquilli e non troppo inquinati.

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DIPORTO NAUTICO / CARTE NAUTICHE COSTA CALABRIA
« on: September 18, 2006, 20:41:32 »
qualcuno sa e magari puo' inserire l'immagine o magari dove trovare la carta su internet della barimetria della nostra zona...il golfo di sant'eufemia e zone limitrofe...dove magari ci sono segnate le secche o magari anche senza..grazie ciaoo

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