Urta contro il bidet, morta.
I familiari: «Ora la Procura faccia chiarezza»
Vanessa Luisa Torrisi, 22 anni, morta all'ospedale Garibaldi di Catania dopo sei giorni di coma.
CATANIA - Si è seduta sul bidet, ma ha sbattuto la zona sacrale contro il rubinetto procurandosi un grosso ematoma. Il banale incidente domestico sarebbe costato la vita a Vanessa Luisa Torrisi, 22 anni, morta il 16 luglio scorso all'ospedale Garibaldi di Catania dopo sei giorni di coma. Adesso i suoi genitori lanciano un appello ai magistrati perchè verifichino le eventuali responsabilità. Vanessa Luisa era una ragazza corpulenta e l'urto le ha causato un'edema che non si è più riassorbito. La ragazza, nata in Argentina, era a Belpasso per assistere la sorella Nancy Paola che stava per partorire.
Nancy Paola si è sposata con un siciliano e si è trasferita da diversi anni in provincia di Catania, mentre i genitori, di origini italiane ma nati in Argentina, continuavano a vivere in Sud America. L'incidente è avvenuto a fine giugno, a casa di Nancy Paola Torrisi, e dopo qualche giorno Vanessa Luisa, che non riusciva nemmeno a sedersi, è stata portata all'ospedale Cannizzaro di Catania. «Per due volte - spiega la sorella - è stata visitata al pronto soccorso. Le hanno detto di mettere il ghiaccio e le hanno fatto un'iniezione di antidolorifico. Ci hanno detto che non c'era nessun problema, che poteva tornare a casa». Ma la situazione peggiorava continuamente. «Il 10 luglio - racconta il padre Salvador Torrisi, arrivato in Sicilia dall'Argentina dopo la morte della figlia - Nancy Paola ha deciso di chiamare un'ambulanza perchè l'edema non si riassorbiva e la pelle diventava nera». L'ambulanza ha portato la donna prima all'ospedale di Paternò e poi al Garibaldi dove Vanessa Luisa è stata sottoposta a un intervento chirurgico durante il quale le è stata asportata la parte di pelle e muscoli andata in necrosi. Ma non c'è stato nulla da fare. «Voglio giustizia per mia figlia - dice il padre che ha denunciato il fatto ai carabinieri - era una ragazza sana, non posso accettare che sia morta così. Chi ha sbagliato deve pagare».
L'azienda ospedaliera Garibaldi di Catania specifica che la giovane è giunta nel nosocomio in gravissime condizioni dopo essere passata dall'ospedale di Belpasso. I medici hanno subito operato la paziente ma tutti gli sforzi fatti per salvarle la vita sono stati vani.
Fonte: Corriere del mezzogiorno