UNA STORIA PER RIFLETTERE

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Author Topic: UNA STORIA PER RIFLETTERE  (Read 3160 times)

^FLY^

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on: July 17, 2009, 08:44:57
Questa è una mail che circola sul web, se qualcuno ne ha voglia può leggerla e riflettere!!!!


Ricordati che TU fai la differenza.
Non cercare mai mezzi termini: non ce ne sono.

Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti.

Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda:

'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio? Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.

Il padre continuò: ‘Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino.’.

 

A quel punto cominciò a narrare una storia:

Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco, dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.

Shay chiese: ‘Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?’.

Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che, se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.

Il padre di Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare. Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: ‘Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono inning.’.

Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise la maglia del team.

Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.

I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.

Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti, ma era sempre indietro di tre punti.

All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.

Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti. Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere, e Shay era incaricato di essere il prossimo alla battuta.

A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay, anche se significava perdere la partita?

Incredibilmente lo lasciarono battere. Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay, che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tanto meno colpire una palla.

In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.

Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.

Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay.

Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore. Ma il gioco non era ancora finito.

A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all'uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita. Invece … il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.

Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: ‘Shay corri in prima base! Corri in prima base!’

Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base.

Raggiunse la prima base con gli occhi spalancati dall'emozione.

A quel punto tutti urlarono: ‘Corri fino alla seconda base!’.

Prendendo fiato, Shay corse fino alla seconda base trafelato. Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base, la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla. Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base, ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.

Tutti urlavano: ‘Bravo Shay, vai così! Ora corri!’.

Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.

Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia. A quel punto tutti gridarono: ‘Corri in prima, torna in base !!!’. E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.

‘Quel giorno’ disse il padre piangendo ‘i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore e umanità’.

Shay non è vissuto fino all'estate successiva. È morto l'inverno dopo, ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre. Non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le  raccontò di aver giocato e vinto.

 

ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA:

In internet ci scambiamo un sacco di giochi e mail scherzose senza che queste ci facciano riflettere, ma quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo.

Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio, ma le discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppresse nelle nostre scuole e nei luoghi di lavoro.

Se stai pensando di inoltrare questo messaggio, c'è probabilità che sfoglierai i tuoi contatti di rubrica scegliendo le persone 'appropriate' o 'inappropriate' a ricevere questo messaggio.

Bene: la persona che ti ha mandato questa e-mail pensa che TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA. Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il ‘naturale corso delle cose’ a realizzarsi. Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre un’opportunità: passiamo una calda scintilla di amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?

Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati.
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MINOSSE

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Reply #1 on: July 17, 2009, 10:13:40
Caro Aldo questo è un messaggio che fa riflettere molto ed è difficile trovare le parole adatte ad esprimere i pensieri e gli stati d'animo che una storia del genere suscita, a prescindere se corrisponde ad un fatto veramente accaduto, ormai siamo abbituati alle frivolezze e certi argomenti ci lasciano interdetti senza parole e si finisce per passare oltre lasciando la palla a qualche altro, ecco perchè molte volte messaggi del genere finiscono nel dimenticatoio. Purtroppo a complicare ancor di più le cose sono quelle ignobili persone che sfruttando la sensibilità della gente crea quelle catene di s.antonio che poi alla fine risultano essere delle balle colossali, e la gente è sempre più scettica su ciò che gira sulla rete, un po per diffidenza un po perchè ne vogliamo la scusa, in modo da evitare di affrontare problematiche difficili ed impegantive da seguire, allora l'azione più senplice è quella di cestinare e passare oltre "tanto è la solita balla".
Io da genitore leggendo questa storia mi sono commosso perchè mi sono immedesimato in tutti quei genitori che ogni giorno assieme hai propri figli diversamente abili, devono affrontare difficoltà immani di ogni genere ed anche le cose più semplici per loro diventano degli ostacoli insormontabili, ed a tutto questo molte volte si aggiunge anche l'indifferenza ed i pregiudizi di coloro che sono "normali", ma poi chi ci dice qual'è effettivamente la normalità. Molte volte bastano dei piccoli gesti anche delle cose che a noi sembrano insignificanti, per rendere felici queste persone, ogni tanto dovremmo fermarci un po a riflettere distaccandoci dalla frenesia quotidiano e fare qualche piccola azione nei confronti delle persone più bisognose, alcune volte basta anche un semplice sorriso.
Ciao Mino.
NON LASCIAMO LE SCATOLETTE DEI VERMI SULLA SABBIA,
    QUESTA ABITUDINE E' SEGNO DI GRANDE INCIVILTA'


robyjerk

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Reply #2 on: July 17, 2009, 10:25:58
Nel mondo purtroppo si fanno troppi esempi e poca solidarietà.


Fra93

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Reply #3 on: July 17, 2009, 12:57:31
magari nal mondo ci fossero davvero persone cosi....qua ognuno si guarda i suoi interessi,fregandosene di tutto e tutti...

Caro Fly aver postato questa storia ti fa onore ;D
...meglio morire in piedi che vivere in ginocchio...


roby_one

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Reply #4 on: August 11, 2009, 12:59:02
Salve,mi chiamo roberto ed ho 42 anni sono sposato ed ho 3 figli, di cui il piccolo ha solo 15 mesi. Era il 16 di marzo di quest'anno,quando mi preparavo per andare a lavorare, che ho avvertito un dolore al petto, e mia moglie chiamò il dottore di guardia,visto che era mattino presto. Al dottore li spiegai la situazione, il quale chiamò il 118,che dopo dieci minuti erano sul posto,facendomi l'elettrocardiogramma on line e misurazione pressione e altre cose,non rivelando niente di specifico,anzi sul foglio hanno scritto che è una sindrome influenzale .Ma io essendo testardo di mia natura, andai all'ospedale di scorrano con i miei piedi,dove con l'analisi del sangue hanno trovato l'enzimi del cuore tutti alterati e mi hanno trattenuto fino a mercoledi 18, quando ho avuto un'altro attacco di infarto, trasferendomi d'urgenza alla CITTA'  di LECCE, dove gli operatori mi hanno fatto un'angioplastica e la coronografia,dove hanno evidenziato l'infarto e in più un'altro restringimento che necessitava un bypass aortico nel più breve tempo possibile, fatto il 24 di marzo. Dimessomi il 1 di aprile ho chiesto aiuto al mio comune in quanto avendo famiglia e un commercio ambulante ,le tasse continuano a camminare ed io non ho le forze necessarie ed economiche per affrontarle,visto che non posso lavorare fino a settembre. Ho fatto le visite per inabilità al lavoro ed invalidità civile il 25 ed il 27 di maggio,ma non so ancora niente sull'esito delle visite. Gli aiuti sociali mi hanno dato la prima volta 200 euro il mese di aprile per maggio,e 150 euro a maggio per il mese di giugno,comprando il latte ed i panni per il piccolino,e pagando alcune ricette mediche Provate voi ad andare avanti con 150 euro al mese con un malato di cuore in casa e poi mi direte. Non dormo più la notte perchè i pensieri mi affliggono, non riuscendo a dare un futuro certo ai miei figli. Non me la sento fisicamente ad andare al lavoro, in quanto ho lo sterno che si deve saldare ancora ,ma a me sembra che lo stato mi stia costringendo ad andare a lavorare per far fronte alle spese che devo affrontare, in quanto rimaste sospese. Non chiedo che venga la bacchetta magica a risolvere questa situazione, ma almeno lo stato mi dica dove io debba andare per avere ciò che mi aspetta. Non mi vergogno a scrivere tutto questo ,però è cosa buona che si venga a sapere cosa stia attraversando una persona, o meglio una famiglia lasciata allo sbando da parte dello stato e forse anche dalle istituzioni , ed in più  mi hanno ultimamente riconosciuta una pensione di €. 160 giusto per andare a morire di fame.Fate un po’ voi e poi mi dite se questa italia ……  . Saluti ROBERTO.   
Finchè la barca va,lasciala andare.


roby_one

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Reply #5 on: August 12, 2009, 10:30:00
Per MARCELLO,volevo dirti che mi dispiace per come ti hanno fatta l'operazione e anche io ho dei postumi ma non ci faccio caso in quanto sono stato addestrato a sopportare il dolore,vorrei sapere solo se vai a pescare o se solo guardi il mare.Comunque strano che ti abbiano preso la vena safena per farti i bypass. Scusami se non ti posso rispondere in mp in quanto le regole sò regole,ma voglio cosi riallacciarmi al discorso fatto sopra e vale per tutte  le persone, che se ci troviamo in queste situazioni non bisogna mai demoralizzarsi ed avere fiducia non alle istituzioni ma alle persone comuni insomma fra di noi.Anzi vi dirò di più che se cè una persona che non sta bene le istituzioni faranno di tutto per farsi mettere in buona luce e a farsi pubblicità,mentre noi non ci mettono in disparte.Se non l'avessi passate io non le racconterei  *+-++- 
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roby_one

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Reply #6 on: August 13, 2009, 11:22:33
Per marcello, non ti posso rispondere in pvt in quanto non ho raggiunto i 25 post
Finchè la barca va,lasciala andare.


MARCELLO

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Reply #7 on: August 13, 2009, 20:09:04
Ah ho capito. Quindi datti da fare perchè il forum è interessante e si imparano tante cose.Apresto.
La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando funziona tutto ma non si sa il perchè. In ogni caso si finisce sempre a coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perchè *Albert Einstein*


roby_one

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Reply #8 on: August 13, 2009, 20:35:18
Lo sò infatti sono anche iscritto su un'altro forumme da tanti anni,spero di trovarmi bene anche da voi. ;D
Finchè la barca va,lasciala andare.


^NONNOROBY^

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Reply #9 on: August 14, 2009, 10:54:48
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Salve,mi chiamo roberto ed ho 42 anni sono sposato ed ho 3 figli, di cui il piccolo ha solo 15 mesi. Era il 16 di marzo di quest'anno,quando .......
Roby, la tua storia mi ha commosso e la tua situazione, come altre simili, è di quelle che mi fanno imbestialire all'enensima potenza. Amo l'Italia, sono orgoglioso di essere italiano, perchè la stragande maggioranza di noi è formata da persone buone, oneste, laboriose, generose e dall'animo aperto. Quello che mi fa imbestialire è come le persone preposte a "guidarci", salvo rare eccezioni, sembrano invece appartenere ad un altro mondo che ci è estraneo, che non sentiamo assolutamente vicino a noi, alle nostre esigenze, alle nostre necessità, ai nostri bisogni fondamentali di cui il tuo caso rappresenta una priorità assoluta.
Non parlo solo dei politici che occupano posizioni di alto livello, ma anche di tutte quelle persone che rivestono una carica pubblica gerarchicamente più bassa, ma sempre pubblica, cioè pagata da noi.
Tutti costoro, una volta arrivati ad occupare gli incarichi pubblici, dimostrano con il loro comportamento che l'unica cosa che gli interessava era di mettersi in tasca uno stipendio che, per tutta la vita, gli garantisse la certezza di sbarcare il lunario. Tra costoro, per esempio, ci sono gli assistenti sociali che dovrebbero essere i primi a prendersi a cuore il tuo caso, seguire la tua situazione giorno per giorno, mettersi il problema del futuro dei tuoi figli, battersi perchè ti venga assegnata una pensione di invalidità che consenta a te e ai tuoi cari una vita dignitosa, percorrere insomma tutte le strade affinchè la tua situazione abbia la priorità assoluta.
L'unico consiglio che mi sento di darti è di non rassegnarti al fatto che "purtroppo le cose in Italia vanno così", ma di batterti giorno per giorno contro l'abulia ed il menefreghismo di tutti coloro che sono preposti a risolvere il tuo problema, tormentarli in continuazione perchè si diano da fare. Tu naturalmente non devi esporti a stress che potrebbero aggravare la tua malattia, ma puoi incaricare tua mogle, un parente stretto, un caro amico che facciano questi passi al posto tuo, che vadano a sviscerare in tutte le istituzioni sociali perchè qualcuno si muova ed anche velocemente.
Non arrenderti, Roby, fai sit-in con la tenda davanti al municipio, fai che si parli di te in tutti i modi, fatti assegnare un lavoro adatto alla tua situazione fisica, arriva ai giornali, alla televisione, alla radio, innonda di email le istituzioni preposte... Hai solo 42 anni, i tuoi figli son piccoli, e se non sei tu ad accompagnarli sino a quando non possano diventare in qualche modo indipendenti, non lo farà nesssun altro.
Coraggio, Roby, non arrenderti e battiti da leone inferocito, naturalmente con un occhio di riguardo alla tua salute.
Tienici informati sulla tua situazione.
Ciao
Roberto (Nonnoroby)
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^PEPPINO^

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Reply #10 on: August 14, 2009, 13:10:56
Visto Fly? dalla tua storia toccante nè è scaturita un'altra!

Quoto totalmente il discorso di NonnoRoby!

Intanto quello che si potresti/dovresti (secondo me) fare è:

1- c'è una rubrica che fanno al TG5 delle 13.00
si chiama "indignato speciale", (sicuramente l'avrai vista) trattano notizie proprio come la tua.
Mandagli una Mail, che ci perdi? Provare non costa nulla!

Questa è la Mail: indignatospeciale@mediaset.it   (in questo caso la mail pubblica e consentita).

Se non ti rispondono, faccelo sapere comunque, cosi, noi tutti, li "inonderemo" di mail! Fin quando, non ne potranno più e dovranno per forza darti "voce"!

2- Potresti anche rivolgerti a qualche TV privata/giornale della tua zona.

In questi casi, se ne deve parlare e sollevare più "polveroni" possibili!!!
Questi "SIGNORI" si devono VERGOGNARE!
Ma vi rendete conto? 150 €. per una famiglia di 5 persone!!! Sono veramente ALLIBITO!!!
Ci credo che non riesci a prendere sonno!
Scusate lo sfogo.
A presto, peppino.  
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E' sicuramente importante essere convinti delle proprie idee,
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Sentirsi strappare la canna dalle mani non ha prezzo!
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jeff

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Reply #11 on: August 14, 2009, 14:30:47
condivido in pieno l'idea di Peppino,di dare visibilità a questa situazione,perchè solo così le istituzioni alzano il cu......dalle sedie e si danno una mossa.la mia approvazione deriva dal fatto che uso questo metodo nel mio lavoro(sono un educatore di una struttura psichiatrica) e tento di dare voce a chi non puo averla perchè ingiustamente discriminato e messo ai margini della società.
pescare è la mia passione!!!!!!!!!!!!!!


roby_one

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Reply #12 on: August 14, 2009, 18:13:26
Ragazzi/e quello che ho scritto all'inizio era la lettera che ho mandato via e-mail ad una emittente televisiva,che neanche mi ha risposto.Quello che voglio dire ,dalle nostre parti si dice cosi: mara a nui ca imu bisognu, traduzione peggio per noi che dobbiamo avere bisogno di loro.
Nel senso che se noi lasciamo perdere loro si accavallano. Io del resto non mi sono dato per vinto,non per il fatto che mi danno €160,ma per combattere la situazione di stallo che rimane nei confronti di pazienti come me e altri.Dal momento che mi hanno operato sino ad oggi corrente giorno,io di tasca mia ho bruciato la bellezza di €10.000,a fronte di € 640 intascate di pensione con tutti gli aretrati, e le istituzione ti lasciano cosi.Ma non esiste proprio preferisco morire di fame che farmi accoppare cosi ;D.L'importante adesso è che io stia bene ed ho imparato sempre quando ho un personaggio davanti a me di farlo sempre parlare e di mettere nero su bianco.Cosa vi devo dire altro io ho un autonegozio che si guida con la patente C,addirittura mi vogliono togliere la patente perchè secondo loro posso ricadere ad infarto,roba da pazzi ed io ho risposto che può succedere a qualunque persona ad avere un infarto,vedasi discorso di Marcello.Hai ragione roberto ad imbestialirti,ma io sinceramente preferisco andare con i piedi di piombo,e fare i sit-in sarà l'ultima cosa che io farò davanti alla prefettura prima che mi diano anche per pazzo,però prima devo andare agli serra che mi stanno aspettando poi si vedrà , la prendo con filosofia ragazzi, non sono uno che si sta fermo , ma non gli piace neanche rigirarsi il coltello nella piaga. Roby.   
Finchè la barca va,lasciala andare.


^NONNOROBY^

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  • Roberto
Reply #13 on: August 14, 2009, 18:33:40
Roby, ti capisco perfettamente perchè anche noi sardi siamo rinomati per il nostro orgoglio e preferiremo morire di fame piuttosto che ricorrere a certe azioni, ma a volte è necesssario metterlo da parte quando la situazione lo richiede. Sono comunque contento per la tua serenità e per il modo in cui stai affrontando il problema. L'ultima frase, << non mi piace neanche rigirarmi il coltello nella piaga >>, ti fa molto onore.
Ciao
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