Piccola premessa
E' venerdì sera e ho un po' di tempo a disposizione. So che sul forum ci sono diversi topics su questo argomento, ma ho deciso di aprirne uno nuovo che si basasse non solo sulla mia - molto limitata - esperienza di spinner, ma soprattutto su un confronto oltre che empirico anche - diciamo così - culturale, ottenuto dalla lettura di diversi siti specializzati di anglers, in particolare americani, australiani e neozelandesi, oltre che italiani. Spero nel mio piccolo che questo vademecum, che invito tutti ad integrare, ovviamente, possa essere utile a quelli come me che avevano e ogni tanto continuano ad avere ancora, seppure molto sporadicamente, le famigerate parrucche, tangles, wind knots, kompoi che dir si voglia in tutte le lingue del mondo, a significare il medesimo e odioso, pestifero fenomeno che spesso attanaglia gli spinners e non solo che utilizzano questo magnifico strumento che è il trecciato, dyneema o spectra che sia. Alzi la mano chi di noi non ha mai avuto almeno una parrucca in vita sua...alzi la mano chi non ha pensato, almeno per un istante: io ritorno subito al nylon!!! E sarebbe un peccato, perché il trecciato è e deve rimanere un valido alleato di ogni angler in ogni angolo (scusate il gioco di parole) del mondo. Questo vademecum non pretende di essere esaustivo, tutt'altro, ma è solo un mio tentativo di mettere per iscritto riflessioni che sono state, ripeto, riprese da diversi pescatori in giro per il mondo, giusto un abbozzo e come tale vorrei che fosse considerato, per cui vi ringrazio in anticipo per tutti i contributi che vorrete dare a questa mia piccola guida. I punti sono numerati per comodità di lettura e sono organizzati in maniera cronologica per la stessa ragione.
Consigli pratici per evitare le parrucche:
1) Se la bobina non è predisposta all'uso dei trecciati (braid ready) mettere un giro di nastro isolante o teflon o meglio ancora un fondo di nylon di pochi metri per evitare lo slittamento del trecciato in caso di ferrata e di combattimento.
2) Imbobinare molto stretto il trecciato, mediante un imbobinatore a molle oppure tendendolo con un panno, possibilmente facendo una piccola esse con le dita. La frizione deve essere chiusa al massimo, ma questo vale anche per il monofilo.
3) Spruzzare ogni 25-30 giri di manovella del silicone spray. Bagnarlo non serve a nulla, in quanto non ha memoria meccanica e poi a quel punto sarebbe vana la funzione, idrorepellente oltre che lubrificante, del silicone.
4) Non imbobinare mai fino all'orlo, ma almeno fino a 1 meglio 2 mm dal bordo. Questo vale soprattutto per le bobine che non hanno un labbro a V come i muli shimano oppure che non abbiano il sistema ABS (Advanced Ballistic System) Daiwa, ma che abbiano il labbro, diciamo così, dritto. Nel caso dei muli shimano si può imbobinare fino all'inizio della V o anche poco sotto. Nel caso delle bobine Daiwa ABS si può imbobinare fino all'orlo, in virtù della diversa conformazione della bobina, oltre che dell'avvolgimento per spire incrociate del filo.
Questo dell'imbobinamento è un fattore molto importante, direi il più importante, poi vi spiegherò perché.
5) I primi lanci col trecciato nuovo sono molto delicati e sono quelli più a rischio parrucche. Non forzate i primi lanci e non utilizzate artificiali leggeri all'inizio: per i primi lanci (accompagnati) usate un jig pesante o addirittura un piombo e ripetete l'operazione per 4-5 volte recuperando il trecciato in tensione, affinché si ri-accomodi sulla bobina nella maniera più naturale possibile. Non ha senso imbobinare stretto se poi utilizzate un artificiale leggero che tenderà ad allentare il filo al momento dell'avvolgimento, soprattutto se effettuate da subito jerkate.
6) Dopo aver lanciato chiudete sempre delicatamente con la mano l'archetto (questo sistema aiuterà inoltre ad allungare la vita del vostro mulinello), non prima di aver alzato la canna, spostato gentilmente il filo col dito verso il rullino guidafilo; tenete alta la canna e cominciate a recuperare: quando il filo entra in tensione e cominciate a sentire l'artificiale/jig, potete abbassare la canna. Questa operazione, che diventerà automatica, aiuta moltissimo nella prevenzione delle parrucche. Accertatevi inoltre che per sbaglio non si sia accavallata una spira di treccia sopra il bordo della bobina: ciò darebbe vita ad una parrucca sicura o addirittura alla rottura del trecciato con relativa perdita dell'artificiale che è spesso - per la legge di Murphy - il più costoso.
7) A fine pescata lanciate l'artificiale più pesante che avete e recuperate linearmente il filo a canna possibilmente alta.
8 ) Dopo ogni pescata risciacquate in acqua dolce il trecciato in bobina, facendo attenzione che l'acqua non entri nei dischi della frizione (per i modelli che non hanno la frizione stagna). Fate asciugare e spruzzate successivamente in maniera abbondante del silicone spray sul trecciato e - perché no - sul rullino guidafilo.
9) Ogni 5-6 pescate sbobinate il filo, mettetelo in acqua dolce con poco sapone per piatti, fate asciugare e reimbobinate il mulinello seguendo la procedura di cui sopra.
10) In giornate particolarmente ventose non lasciate il filo in bando, ma cercate di fare lanci secchi e bassi e di tenere costantemente il filo in tensione. In particolare il vento laterale è quello più pericoloso per le parrucche.
Piccolo esperimento empirico. Insieme ad un mio amico spinner/jigger abbiamo preso il nuovo mulinello Penn Atlantis (io il 5000 e lui il 7000). E' un mulinello bellissimo, una vera macchina da guerra, l'imbobinamento è perfetto ed è braid ready (grip in gomma al centro della bobina). Il lip della stessa è in eternal alloy, praticamente indistruttibile, ma completamente piatto, come quello di molti mulinelli e poco pensato - a mio modesto parere - per il casting. Ebbene all'inizio siamo impazziti entrambi a causa delle parrucche continue, in alcuni casi doppie e triple, alcune davvero pazzesche, gigantesche, che avevano una bellezza quasi artistica. Avevamo entrambi imbobinato stretto con silicone spray, lasciando 1 mm dal bordo, come avevo precedentemente fatto coi miei muli shimano, senza avere alcun problema. Ebbene la bobina ci ha guidato lei stessa, nel senso che è lei a decidere la quantità di trecciato di cui ha bisogno: a forza di imparruccare e tagliare metri - ahimé preziosi e costosi - di trecciato (una cinquantina e forse di più, direi ad occhio) il trecciato ha raggiunto finalmente quello che io chiamo il livello di tolleranza, ossia nel nostro caso 2 mm precisi, misurati con paziente esattezza. Lui aveva raggiunto un quasi equilibrio a 1,5 mm, ma io - uccello del malagurio - gli avevo detto che a mio giudizio le parrucche non erano finite, ma solo più sporadiche. Così è stato fino a che non ha raggiunto anche lui il livello di 2 mm. Tengo a precisare che imparruccavamo anche in giorni di assenza di vento e che spruzzavamo ogni 20 lanci il silicone spray, che in questo caso risultava inutile. Da quel momento non abbiamo fatto più parrucche (sgratt sgratt), il che non vuol dire che non ne faremo, ma sicuramente non saranno mostruose come quelle che facevamo all'inizio e saranno - speriamo - quasi sempre risolvibili. E qui veniamo al cuore del problema. In realtà l'eccessivo imbobinamento è la causa principale del fenomeno e abbiamo fatto a tal proposito un esperimento empirico. L'ho ripreso con la sua videocamera mentre lanciava e poi abbiamo osservato - con tanto di fermo immagine - attentamente le riprese. Preciso che lui è uno spinner esperto, molto più bravo di me e la sua tecnica di lancio (da buon ex surfcaster) è eccellente. Ebbene prima delle riprese avevamo notato un rumore molto strano al momento dello stacco, un rumore brusco che proseguiva attraverso gli splendidi anelli fuji k guides della sua Zenaq Mythos, fra l'altro ideati per supportare l'attrito delle parrucche. Ebbene vedendo i video abbiamo notato la fuoriuscita massiccia e disordinata delle prime spire di trecciato, che uscivano caoticamente dal lip, formando già dall'inizio quelli che possiamo definire gli embrioni dei wind knots. Infatti al lancio successivo ecco il tipico rumore della parrucca/cche che fuoriusciva/no dagli anelli della canna. Man mano che il buon Nektarios tagliava metri di costoso spiderwire stealth green, non senza imprecazioni in cretese, si notava che le suddette spire andavano diminuendo, ma non scomparendo del tutto, ma erano meno diosrdinate e caotiche nella loro fuoriuscita, fino a scomparire al raggiungimento della linea di tolleranza. E' stato interessante studiare la genesi delle odiate parrucche, perché abbiamo potuto verificare, anche empiricamente, che la causa primaria era la fuoriuscita delle prime spire di trecciato dal bordo, che era a sua volta effetto di un eccessivo imbobinamento in un mulinello che ha un limite preciso di tolleranza, oltre il quale tende ad imparruccare. La prova l'abbiamo fatta utilizzando tre tipi diversi di trecciato: power pro 20 libbre, spiderwire 50 libbre, fins 30 libbre, tutti e tre ottimi trecciati anche se con caratteristiche diverse. Vorrei segnalare inoltre che avevamo imbobinato una quantità eccessiva di trecciato (io quasi 500 yard di power pro 20 lb lui 450 di spiderwire) andando ben oltre le sapienti indicazioni della casa costruttrice (in questo caso Penn). Un ulteriore prezioso suggerimento appunto sarebbe quello di confrontare il nostro imbobinamento con la capacità effettiva dichiarata dalla casa.
Caro amico che hai avuto la pazienza di leggere fin qui, in particolare se sei alle prime armi col trecciato, questo fantastico amico/nemico di (quasi) tutti noi, prova a seguire queste indicazioni che - ripeto - non sono mie ma frutto di un lavoro diciamo così di compilazione delle esperienze altrui, oltre che mia: vedrai che risolverai al 99% il problema delle parrucche. Se avrai seguito tutte le operazioni enumerate sopra e sei arrivato a 2 o anche a 3 mm dal bordo e continuerai ad avere problemi di parrucche, ritengo a quel punto che entrano in gioco altre due varianti: o il mulinello per qualche motivo imbobina male (cono sopra o sotto, da correggere con eventuali rondelle in teflon in genere incluse nella confezione) oppure si tratta di un mulinello di bassa qualità, non adatto all'uso di trecciati oppure difettato, da sostituire o riparare immediatamente, altrimenti vi costerà di più la spesa in trecciato che quella dell'eventuale sostituzione dello stesso.
Vi ringrazio della pazienza e mi scuso per la lunghezza del Topic coi moderatori.