La vista dei pesci non è molto acuta come lo è l'olfatto. Infatti, di giorno e con acqua limpida, i pinnuti riescono a vedere al massimo ad una quarantina di metri dal loro muso, mentre è molto più ampio il raggio d'azione del loro olfatto. Una differenza fondamentale tra i nostri occhi e quelli dei nostri piccoli amici è che la loro vista si adatta più lentamente ai cambi dell'intensità luminosa e questa caratteristica li rende più vulnerabili al tramonto e all'alba. Questo fa si che tramonto ed alba divengano per noi pescatori "momenti magici" in quanto i pesci, a causa della loro ridotta capacità visiva, abboccano con meno diffidenza alle nostre esche.
Detto questo, io ritengo che i pesci vengano attratti dapprima dal "profumo" dell'esca e poi, una volta nelle vicinanze, la scrutino per verificare la presenza di eventuali "inganni" prima di assaggiarla.
Naturalmente questo comportamento vale in linea di massima, quindi non per tutte le specie.
Il serra, ad esempio, non ha bisogno di verificare nulla: una volta individuata la sua preda (o l'esca) si fionda su di essa a tutta velocità per divorare il suo pranzetto!!!
Effettivamente più che la puzza del fumo, la presenza della nicotina lasciata sulle mani dalle sigarette, inevitabilmente si trasferisce in parte sull'esca.
Ma secondo me, questo non non è un fattore primario che può indirizzare in bene o in male le sorti di una pescata.
Ho letto anch'io dell'insofferenza dei pesci verso la nicotina, ma concordo con Daniele sul fatto che la quantità che dalle mani di un pescatore-fumatore può essere trasferita all'esca è talmente piccola che diventa trascurabile.