Dedicato ad Angelo Rosorani
Conosco Angelo Rosorani da molti anni, ma ho dovuto pazientare ed impegnarmi per riuscire a diventare suo amico.
Non perchè sia una persona snob, tutt’altro, piuttosto a causa della sua riservatezza, della sua semplicità e di quel velo di sottile diffidenza che la sua vita gli ha insegnato a considerare uno strumento di tutela interiore.
Angelo è conosciuto principalmente per aver inventato un sistema di avvolgimento delle hackles in asola che consiste nello staccare le fibre di gallo dal calamo centrale che è l’elemento critico della piuma.
Ma egli è anche un grandissimo pescatore a mosca, un abilissimo lanciatore ed un artigiano d’altri tempi.
Costruisce delle canne da mosca che sono opere d’arte; si procura grezzi in grafite di qualità, li seleziona con cura e tutto il resto lo costruisce con le sue mani, dagli anellini in acciaio inox per il portamulinello che tornisce abilmente, ai manichetti in radica d’erica o in ulivo stagionato per decenni.
Le canne di Angelo sono a mio avviso il top del top, ma per averne una bisogna prima conquistare Angelo e poi mettersi pazientemente in lista d’attesa. Io ne possiedo 5 ed ho impiegato dieci anni per averle!!! Sono oggetti viventi, non perchè lancino da sole ma perchè i materiali con cui sono assemblate sono stati forgiati dalle sue mani magiche.
Avere una canna di Angelo è come possedere una Ferrari.
“Stranamente” non è stato ancora scritto un libro su di lui, per questo motivo ho deciso di realizzarlo io a costo di metterci tutta la vita.
Questo libro nasce dall’idea di realizzare tre obiettivi, il primo dei quali è consentire ai suoi migliori amici di potergli esprimere pubblicamente il loro personale affetto e la loro riconoscenza.
Il secondo è raccontare a chi lo conosce solo superficialmente, o non lo conosce affatto, la sua capacità di tramutare un lancio, una mosca o una canna da pesca in opere d’arte.
L’ultimo punto è il più importante dei tre e consiste nel consegnare alla pesca a mosca italiana ed internazionale un personaggio del calibro di Stanislao Kuckiewichz e Roberto Pragliola, uomini che hanno saputo creare qualcosa che non esisteva prima di loro.
Ma Angelo è diverso da chiunque altro, lui ha la magia nelle mani e la bontà nel cuore e se lo osservi mentre è a pesca nel Nera o sul suo Esino, ti accorgi che sa immergersi nell’ambiente proprio come una pietra, un albero o una bollata e che osservarlo e cercare di imparare qualcosa è piacevole come pescare.
Con la canna in mano o seduto al morsetto, appare sempre schietto ed essenziale proprio come la vera arte che non esterna fronzoli ma solo esaltante bellezza.
Mauro
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