La materia prima per costruire il corpo è di facilissima reperibilità e costa proprio due soldi: la comunissima cannuccia di plastica per le bibite. Insieme ad altri pochi accessori si possono costruire galleggianti stick float che poco hanno da invidiare a quelli commerciali per funzionalità ed estetica. Sono solo leggermente più delicati, ma anche se durano un po’ di meno possiamo costruirli in quantità ‘industriale’ tale da non creare il minimo problema.
A lavoro finito, il galleggiante si presenta così:
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Login OCCORRENTEConfezione di cannucce da bibita. Non sei autorizzato a visualizzare i link.
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LoginMicro raccordo in plastica a tre vie che si utilizza per le irrigazioni a goccia da giardino.
La forma e le dimensioni indicate in figura sono tassative
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LoginSi trovano presso i rivenditori di articoli da giardinaggio, concimi, sementi, agricoltura e simili. Costano pochi centesimi, per cui potete farvene una buona scorta. E’ importante la forma e le dimensioni riportate nel disegno, per poterle utilizzare con le cannucce
Spezzone di guaina in gomma o silicone Potete usare qualsiasi guaina che abbia una consistenza gommosa o siliconica che sia in grado di sostenere l’antenna del galleggiante (o la starlight) da 3 mm anche quando frustiamo con decisione durante il lancio, oltre a consentirci la loro sostituzione con facilità.
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Login Le misure dello spezzone sono indicate in figura (personalmente l'ho ricavato da un vecchio cavetto che i chitarristi usano per collegare la chitarra elettrica all'amplificatore)
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LoginMicro girella – Stik di colla termica – Candela – Spiedino di legno – Torpilla •
Micro girella: serve per collegare il galleggiante alla lenza. Usate la misura del 18 a “barilotto” e di qualità dozzinale, in quanto non dovendo sostenere alcuno sforzo è inutile acquistare quelle più care.
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Stick di colla termica: è il classico bastoncino di silicone che si usa con la pistola termica per incollare materiali vari. Dato l’uso discontinuo, è molto più pratico usare la candela anziché la pistola per scaldare lo stick, il quale, oltre che incollare, crea volume ed ottura i fori per impedire l’ingresso dell’acqua nel galleggiante.
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Candela: serve per riscaldare gli stick di colla termica
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Spiedino di legno: oltre che a contribuire ad otturare i fori, crea un’anima solida per la guaina porta-antenna, impedendone lo schiacciamento durante l’inserimento della starlight.
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Torpilla: serve per tarare il galleggiante con precisione. Siccome possiamo costruire galleggianti con grammature diverse (da 0.5 a 3 gr), ne serve una per ciascuna di queste grammature: 0.5 – 1.0 – 1.5 – 2.0 – 2.5 – 3.0.
Filo da ricamo Serve per fissare la micro-girella al galleggiante.
Strumenti di lavoro • Piccolo seghetto da ferro
• Piccola morsa da banco
• Pinze
• Forbici
• Taglierina
COSTRUZIONERitaglio dei braccetti dal micro raccordo Non sei autorizzato a visualizzare i link.
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LoginPer il galleggiante utilizzeremo solo i due braccetti del micro-raccordo. Sono di plastica dura, pertanto non possiamo usare le tronchesine per separarli dal corpo centrale, in quanto si spaccherebbero, e per lo stesso motivo non possiamo usare neanche la taglierina. Dobbiamo usare il seghetto e la morsa, senza la quale il taglio risulta molto problematico, se non impossibile. Tenendo fermo con le dita il beccuccio svasato di uno di questi due braccetti, posizioniamo la lama del seghetto il più attaccata possibile al corpo, in modo che il braccetto, una volta tagliato, risulti il più lungo possibile. Procediamo al taglio e mettiamo il braccetto in un contenitore. Adesso tagliamo anche il secondo braccetto. Una volta segati entrambi i braccetti, il corpo centrale non serve per il galleggiante, ma conserviamolo comunque nel caso ci venga in mente qualche altra "diavoleria" con cui sfruttarlo. Già che ci siamo, tagliamo una decina di braccetti:
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Registati o effettua
LoginAdesso, solo per toglierci lo sfizio di un’anteprima dell’abbozzo, infiliamo un braccetto in una cannuccia: il beccuccio svasato farà da fermo corsa, conferendo anche una certa estetica alla punta del galleggiante. Dentro il beccuccio infiliamo una girella per metà della sua lunghezza: questo sarà l'aspetto finale che assumerà la punta del galleggiante
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LoginRitaglio dei segmenti di guaina e di spiedinoRitagliamo alcuni spezzoni di guaina della lunghezza di 15 mm e riponiamoli sempre nel contenitore insieme ai braccetti. Per impedire l’ingresso dell’acqua ed anche lo schiacciamento della guaina (quando con le dita terremmo il galleggiante per infilarci l’antenna o la starlight), dobbiamo inserire dentro lo spezzone di guaina un pezzo di spiedino di legno:
• dapprima infiliamo un’antenna o una starlight da 3 mm, infilandola per non più di 5 mm
• ritagliamo con la taglierina la punta acuminata dello spiedino (che butteremo via)
• stendiamo un po’ di colla siliconica sullo spiedino (riscaldando lo stick con la candela), poi infiliamolo pian piano dentro la guaina con moto rotatorio sino ad arrivare alla starlight
• dopo pochi secondi la colla è già asciutta, tagliamo la parte eccedente dello spiedino, lasciandone un peduncolo di 3 – 4 mm, e delicatamente con le dita e le unghie togliamo la colla in eccesso
Questi spezzoni di guaina così preparati andranno successivamente infilati nella cannuccia nel lato opposto al beccuccio. Per il momento montiamo un buon numero di spezzoni e riponiamoli nel contenitore.
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LoginAssemblaggio delle testine del galleggiante • ritagliamo 40 cm di filo da ricamo, doppiamolo ed infiliamolo in un anello della girella. Ripieghiamo ad U il filo facendo in modo che la girella venga a trovarsi al centro
• infiliamo i due capi dentro il braccetto dalla parte del beccuccio fino a farli fuoriuscire dall'altra parte
• tiriamo con delicatezza i due capi per far penetrare metà della girella dentro il beccuccio: se abbiamo tirato troppo, usiamo un paio di pinze per riportarlo fuori
• adesso ripieghiamo in direzione della girella il capo 1 del filo distendendolo sul braccetto
• avvolgiamo, con spire ravvicinate, il capo 2 intorno al capo 1
• avvolgiamo sino ad arrivare alla svasatura del beccuccio, dove bloccheremo il capo 2 con un semplicissimo nodo
• tagliamo a filo le bave eccedenti e proviamo la tenuta della girella tirandola verso l'esterno del beccuccio: se la legatura è stata fatta bene, la girella non si sposterà di un millimetro
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LoginAdesso bisogna otturare bene il foro del braccetto per impedire l'entrata dell'acqua:
• impregniamo di colla stick lo spiedino e infiliamolo con moto rotatorio all'interno del braccetto, favorendo l'ingresso di quanta più colla possibile
• con questa operazione abbiamo ottenuto due scopi: impedire l'ingresso dell'acqua e rafforzare la tenuta dei due capi di filo mediante la pressione dello spiedino
• dopo pochi secondi la colla è già asciutta e togliamone delicatamente con le dita e le unghie l'eccesso
• tagliamo lo spiedino lasciando un peduncolo di 3 – 4 mm.
Prepariamo in questo modo un buon numero di testine.
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LoginIncollaggio della testina alla cannucciaAd un certo numero di cannucce tagliamo la parte corta a partire dalla zigrinatura (quella che serve per piegare la cannuccia) in quanto inutilizzabile. Tanto per avere dei numeri, facciamo questo lavoro su 10 cannucce
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Registati o effettua
LoginAdesso dobbiamo infilare ed incollare la testina così preparata dentro ogni cannuccia. Riscaldato lo stick, spalmiamo di colla il braccetto della testina ed infiliamolo con lentezza e con moto rotatorio all'interno della cannuccia, fino a quando non viene fermato dalla sua svasatura. Anche se il braccetto è leggermente più sottile della cannuccia, l’abbondante colla siliconica formerà il volume necessario a colmare la differenza. Dopo pochi secondi la colla è già asciutta e con delicatezza togliamo con le dita e le unghie quella eccedente.
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LoginNota: i primi assemblaggi forse non verranno ottimali in quanto bisogna sperimentare sia la temperatura della colla che il suo quantitativo, per cui siate un po’ pazienti…
Assembliamo in questo tutti gli atri 9 galleggianti,
trascurando però per il momento l’assemblaggio del segmento porta starlight che vedremo nel paragrafo subito successivo.
Taratura del galleggiante e preparazione delle matriciAdesso viene la parte più impegnativa del lavoro: la taratura del galleggiante. Ovviamente conviene preparare una matrice per ogni grammatura. Come abbiamo detto all’inizio, possiamo preparare galleggianti che possono reggere 0.5 – 1.0 – 1.5 – 2.0 – 2.5 – 3.0 gr (i più pignoli possono preparare anche tutte le tarature intermedie, tenendo però presente che occorrono anche tutte le torpille di peso intermedio…..).
Oppure possiamo preparare galleggianti anche mono-grammatura, se le nostre abitudini di pesca sono quelle di utilizzare solo una determinata grammatura (p.e. galleggianti da 2 gr). Il mio suggerimento è di prepararvi le matrici per più grammature, in quanto così sono già pronte se un domani cambiamo idea, ed evitiamo di ripetere l’operazione di taratura più volte nel futuro.
Una cannuccia standard dovrebbe avere queste misure originali:
lunghezza mm 240,
diametro mm 5 (ho detto dovrebbe in quanto dipende dalla marca: per evitare di trovarvi tra le mani cannucce di dimensioni varie, vi suggerisco di farvi una buona scorta di cannucce monomarca, costano davvero una stupidaggine).
La lunghezza massima utilizzabile (dopo aver eliminato il pezzo eccedente della zigrinatura) è di 182 mm (cioè sino alla base della zigrinatura). Questa lunghezza massima (per una cannuccia con un diametro di 5 mm) è in grado di reggere sino a 3 grammi.
Per poter preparare le matrici, prendiamo uno dei galleggianti che abbiamo allestito in precedenza, che ha la lunghezza della cannuccia di 182 cm, ed infiliamo nella parte libera della cannuccia una delle guaine porta starlight che avevamo preparato agli inizi,
ma senza usare la colla per fissarvela. Infiliamo la guaina (comprensiva di starlight o di antenna) sino a lasciarne fuori 5 mm
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LoginRiempiamo d’acqua una bottiglia di plastica sino all’orlo, infiliamo un pezzo di nylon dentro la torpilla da 3 gr e leghiamo la torpilla all'anello della girella (lo spezzone di giunzione dovrà essere corto, altrimenti la torpilla rischia di toccare il fondo della bottiglia). Immergiamo il galleggiante con la torpilla: la taratura sarà perfetta solo quando dal pelo dell'acqua fuoriescono i 5 mm della guaina. Se la guaina sporge di più, sfiliamola dalla cannuccia e ritocchiamo la cannuccia con le forbici di pochi millimetri alla volta sino ad ottenere questa taratura perfetta.
Nota: lasciamo immersa la cannuccia il meno possibile per evitare infiltrazioni d’acqua (ricordiamoci che la guaina porta starlight non è incollata).
Una volta ottenuta la taratura perfetta, togliamo dall’acqua il galleggiante, sfiliamo dalla confezione del nostro lotto di cannucce una cannuccia ancora vergine e
ritagliamola alla stessa precisa identica lunghezza del galleggiante appena tarato e scriviamoci sopra "3 GR" col pennarello a punta fine che si usa per i CD.
Conserviamo con cura questa cannuccia perché sarà la matrice di tutti i nostri futuri galleggianti da 3 gr: per ottenere una nuova cannuccia in grado di sostenere i 3 gr, sarà sufficiente farla della stessa
precisa identica lunghezza di questa matrice.
Nel galleggiante appena tarato sostituiamo adesso la torpilla da 3 gr con quella da 2.5 gr e procediamo alla nuova taratura ritoccando con le forbici, a piccolissimi pezzi, la lunghezza del galleggiante sino ad ottenerne la perfetta taratura per i 2.5 gr.
Una volta ottenuta la taratura perfetta per i 2,5 gr, togliamo dall’acqua il galleggiante, sfiliamo dalla confezione del nostro lotto di cannucce una cannuccia ancora vergine e
ritagliamola alla stessa precisa identica lunghezza del galleggiante appena tarato e scriviamoci sopra "2,5 GR".
Conserviamo con cura questa cannuccia perché sarà la matrice di tutti i nostri futuri galleggianti da 2,5 gr.
Proseguiamo in questo modo con il resto delle torpille sino a ricavare tutte le matrici a grammature differenti che ci interessano. In pratica, usando un unico galleggiante semi-assemblato, abbiamo ricavato tutte le matrici che ci interessano. E’ importante, come detto nella nota poco sopra, che queste operazioni siano un po’ veloci per evitare infiltrazioni d’acqua che falserebbero la taratura.
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LoginAssemblaggio definitivo del galleggiante per l’utilizzoServendoci delle matrici che abbiamo creato, ritagliamo le cannucce della confezione alle varie lunghezze per assemblare vari galleggianti con varie grammature. Man mano che ritagliamo una cannuccia, scriviamoci sopra col pennarello a che grammatura si riferisce. Quando abbiamo una buona scorta di cannucce di varie grammature, procediamo all’assemblaggio dei galleggianti, che consiste semplicemente nell’impregnare di colla siliconica le varie testine e le varie guaine già preparate in precedenza e di inserirle nelle cannucce. Appena la colla si asciuga, con delicatezza togliamo con le dita e le unghie quella eccedente.
I galleggianti sono pronti per l’uso.
Recupero dei pezzi da un galleggiante danneggiatoCome detto all’inizio, il corpo di questi galleggianti non è troppo resistente alla pressione, per cui a lungo andare si danneggiano. Le testine ed i segmenti porta starlight sono invece molto resistenti, pertanto, prima di buttare il vecchio galleggiante, recuperiamole in quanto possiamo riutilizzarle numerosissime volte.