Pesca con il vivo: “quando l’esca non vuole allontanarsi da riva”

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Author Topic: Pesca con il vivo: “quando l’esca non vuole allontanarsi da riva”  (Read 12161 times)

^PEPPINO^

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Si può attuare quando c’è “vento di mare” e la nostra esca non vuole proprio allontanarsi da riva e magari vorremmo “sondare” un tratto di mare più ampio.

Intanto, c’è da dire che si può fare solo con il multifibre in bobina e non con il nylon.

Vi garantisco che è più facile da fare che da spiegare!
Comunque ci provo.

Mettiamo la canna nel poggiacanna, apriamo l’archetto del mulinello e facciamo una bella passeggiata sulla spiaggia,  portandoci dietro, oltre al multifibre, un piombo ad alta tenuta (tipo spike) di almeno 200 gr. munito di moschettone e girella (di buona qualità) da agganciare al piombo.

Giunti alla distanza desiderata (che poi sarà la distanza massima che potrà raggiungere la nostra esca), posiamo il piombo sulla sabbia e passiamo dentro la girella, il capo del multi che ci siamo portati dietro.
Ora, tenendo sempre in mano il multi, ritorniamo alla nostra canna.

Giunti al punto di partenza, leghiamo tramite un cappio (che poi dovrà sciogliersi facilmente e senza lasciare nodi) o per i meno esperti, con del filo elastico (che poi toglieremo) il capo del multi al trave che esce dalla canna.

Ora, mettendo il filo così doppiato in trazione, recuperiamo fino a giungere al piombo.

Lanciamo in mare con forza e comunque oltre il cappio della doppiatura.
Recuperiamo fino a che la giunzione dei due fili sia a portata di mano.
Rimettiamo la canna nel poggiacanna e sleghiamo il cappio e, prendendo solo il capo libero, allontaniamoci dalla canna.

Mentre ci allontaniamo, tenendo il multi ben teso, diamo dei piccoli strappetti, (questo per far lavorare la girella che è sul piombo), giunti ad una ventina di metri dalla canna, i due fili, dovrebbero essere “liberi” e non più attorcigliati tra di loro (l’attorcigliamento è dovuto ai giri dell’archetto recuperando il piombo).
Ci renderemo conto che non ci sono più spire tra i due fili, quando, dando gli strappetti, il vettino della canna reagisce e si piega.

Bene, ora tornado alla canna, possiamo agganciare il galleggiante e il terminale con il vivo (che avremo preparato in precedenza) e poggiarlo in acqua.
Prendiamo la canna e, piano piano, iniziamo a recuperare lentamente, fino a portare la nostra esca sopra il piombo o comunque alla distanza voluta.

Questo disegno (che vergogna) illustra la posizione finale del sistema.


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E' sicuramente importante essere convinti delle proprie idee,
ma bisogna saper cambiare le proprie certezze perché abbiamo sempre da imparare.

Sentirsi strappare la canna dalle mani non ha prezzo!
Per tutto il resto c'è...
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