Show Posts - Varnon

Welcome to CALABRIA PESCA ONLINE - FISHING COMMUNITY.

Show Posts

This section allows you to view all posts made by this member. Note that you can only see posts made in areas you currently have access to.


Topics - Varnon

Pages: [1]
1
Stavo riportardo la notizia in news dal mondo sommerso, ma poi ho pensato che potessimo avviare una discussione, nonché segnalare se anche a noi sono capitate "prede" del genere durante le nostre battute di pesca. Potremmo essere magari utili nel mappare gli avvenimenti ed i luoghi. In ogni caso, chiedo ai moderatori di spostare la discussione nell'apposita sezione se ritenuto più opportuno.



Al largo di Fiumefreddo due pescatori amatoriali a settembre scorso hanno catturato alcuni tonnetti malformati. Dalle analisi risulta che erano contaminati

Pesci con malformazioni alla colonna vertebrale e contaminati. Non è un film horror ma quello che è stato scoperto a mare lungo il Tirreno cosentino. Due pescatori amatoriali, durante una battuta al largo di Fiumefreddo Bruzio, nel settembre scorso, hanno catturato alcuni esemplari di tonnetti alletterati (una specie di tonno molto diffusa nel Mediterraneo e caratterizzata dalla colorazione azzurro-bluastra del dorso screziato) che, si è scoperto in seguito, presentavano anomalie scheletriche. Da qui l’allarme generato soprattutto dalla circostanza che su dieci animali catturati ben quattro presentavano una strana malformazione: la spina dorsale bifida. Un allarme che ha portato a far analizzare i resti di due degli esemplari pescati e a scoprire che nella lisca erano presenti dei contaminanti. Il valore più elevato riguarda gli Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), ritenuti da molti ricercatori tra i responsabili di mutamenti genetici negli animali. Ma anche pericoloso per la stessa salute dell’uomo visto che è stato accertato il suo effetto cancerogeno. Inoltre, dalle analisi effettuate da un laboratorio privato, nella spina dorsale dei due animali sono emersi parametri al di sopra della norma di tre policlorobifenili (Pcb), composti organici considerati altamente nocivi per la salute dell’uomo. Un caso – allo stato attuale isolato in Calabria – che, però, solleva non pochi timori sulla qualità della salute dei mari italiani e che ricorda quanto sta avvenendo in altre parti del Mediterraneo. Infatti, nel corso degli anni, in altre parti del Paese sono stati trovati esemplari malformati simili a quelli catturati a Fiumefreddo. Episodi verificatisi in particolare nella rada di Augusta. Da tempo al largo della costa siracusana – soprattutto dopo le operazioni di pulizia del porto che nel 1989 avrebbero comportato lo sversamento in mare di sostanze, molte delle quali tossiche, presenti nell’infrastruttura – si registrano, da parte di pescatori, di ristoratori ma anche di semplici cittadini della zona, decine di segnalazioni di esemplari di varie specie ittiche con anomalie scheletriche. Soprattutto alla colonna vertebrale. Una circostanza che porterebbe a far ritenere che proprio da quella parte del Tirreno meridionale provenissero anche i tonnetti catturati al largo di Fiumefreddo Bruzio. Vista la relativa distanza dalla Sicilia e soprattutto perché gli animali catturati nel Cosentino fanno parte di una specie definita pelagica e cioè capace di percorrere anche centinaia di chilometri dal loro luogo di nascita. Inoltre, essendo animali predatori, presentano livelli di concentrazione di sostanze chimiche elevati. Il tonnetto, infatti, cibandosi di altri pesci funge da bioaccumulatore delle sostanze contenute negli animali di cui si ciba. Un aspetto che ripropone con forza la necessità di monitorare attentamente l’intero bacino del Mediterraneo.

IL RACCONTO
«Siamo andati come al solito, a pescare molto presto. Intorno alle 6 del mattino e per diverse ore non abbiamo catturato nessun pesce. Fino a quando, intorno alle 11, uno dopo l’altro i tonnetti hanno abboccato alle nostre esche». Valerio Beatino, un 23enne di Amantea, studente di ingegneria ambientale, racconta quella che in seguito diventerà più di una semplice battuta di pesca. Al largo di Fiumefreddo Bruzio Valerio, assieme allo zio, nel settembre scorso cattura dieci tonnetti alletterati, con una peculiarità: quattro di questi esemplari presentano una strana malformazione. «Ce ne siamo resi conto a casa – spiega – solo dopo del averli cucinati. Mentre stavamo per mangiarli, e dopo averli ripuliti, ho notato qualcosa di strano: la spina dorsale del pesce presentava una forma diversa dalle altre». Una sorta di biforcazione che dalla coda procedeva lungo il dorso dell’esemplare. «Dapprima avevo pensato a una protuberanza della carne – dice il 23enne che è anche attivista del Comitato “Natale De Grazia” di Amantea – ma pulendo meglio la lisca ho visto che si trattava di una vera e propria malformazione». Così Valerio passa ad esaminare l’esemplare che stava mangiando la sorella e si accorge che anche questo tonnetto presenta la stessa anomalia. Come gli altri due pesci che erano stati congelati per essere mangiati nei giorni successivi. «Abbiamo cotto gli altri esemplari – spiega – per procedere poi alla pulizia e capire se anche gli altri due avevano questa malformazione. Ebbene, anche questi tonnetti avevano la stessa identica anomalia scheletrica: la spina dorsale bifida». Un’anomalia che, a questo punto, porta il giovane laureando in ingegneria ambientale a consegnare le lische degli ultimi due esemplari esaminati a un esperto del campo. E dopo aver affidato a un laboratorio privato i reperti, è emerso il responso: nelle lische è stata rinvenuta la presenza di Ipa e Pcb al di sopra della norma.

Questo servizio è stato pubblicato sull'edizione n. 141 del Corriere della Calabria distribuita in edicola fino al 13 marzo del 2014

Roberto De Santo



Fonte: Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

2
PESCA FORUM BAR / Profondità massima Pontile area ex-sir
« on: February 26, 2014, 09:30:33 »

Ciao a tutti,

discutendo con un amico ci è sorta una curiosità a cui non ho saputo rispondere ma che sicuramente può farlo qualcuno di noi.


Sapete per caso la profondità massima che si raggiunge al pontile area ex-sir di Lamezia Terme?


Grazie mille

3

riporto il link di una delle inchieste che repubblica.it ha pubblicato.

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

non l'ho potuta leggere con calma ancora, ma dal primo sguardo che ho dato sembra che spieghi (se ancora ce ne fosse bisogno) del perché dell'impoverimento del Mediterraneo, nonché di che fine hanno fatto alcuni finanziamenti e mancanza di controllo.
Insomma, in poche parole lo reputo un buon punto di partenza per una discussione tra noi....

4
Poco a che vedere con la pesca, molto con il mare e l'apnea...

vedete questo video fino alla fine e poi ditemi...io mi sono emozionato!!!


Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

5

Se anche l'Unione Europea si muove in direzione dello sfruttamento ittico e non verso la pesca sostenibile siamo alla frutta. Povero Mare Nostrum



Il prossimo 10 luglio alla Commissione pesca del Parlamento europeo un voto che potrebbe impattare negativamente sulla salute del mare nostrum, considerando che l''82 per cento della risorse idriche è sovrasfruttato. Intanto a Viterbo si sceglie una serata di degustazione ittica per sensibilizzare al problema. Affidandosi a ricerche tradizionali e spesso dimenticate di PAOLA RICHARD


GLI AMANTI del sapore di pesce mediterraneo hanno una nuova possibilità per orientare la politica europea verso una rotta più serena per il futuro dei nostri piatti e, soprattutto, dei nostri mari. Il 10 luglio prossimo è prevista infatti un'importante votazione della Commissione Pesca del Parlamento Europeo. Una data che potrebbe essere decisiva per la salute del mare nostrum, considerando che l'82% delle risorse ittiche mediterranee è oggi sovrasfruttato. Cifra che sale drammaticamente al 90% per gli stock di grandi predatori come tonno e pescespada, tradizionalmente apprezzati in mediterraneo sin dalla preistoria, ma arrivati solo negli ultimi anni sull'orlo dell'estinzione.

L'appello è lanciato dalla coalizione internazionale Ocean 2012 assieme a Slow Food, che organizzano il 6 luglio a Viterbo, presso il Caffeina Festival, una serata di degustazione sostenibile a base di pesce elaborato in tradizionali e spesso dimenticate ricette, ancora oggi apprezzabili senza pesare sulle coscienze e sul portafoglio. "Il nodo della prossima votazione europea è legato all'utilizzo dei fondi pubblici indirizzati al settore pesca - spiega Serena Maso di Ocean 2012 - Come dimostrato nell'ultimo rapporto di Nef (New Economic Foundation), i sussidi per la costruzione di nuovi pescherecci alimentano la sovracapacità di pesca e lo sfruttamento eccessivo del mare. Nel 2004 erano stati gradualmente eliminati attraverso la Riforma della PCP del 2002. Riaprire la porta a questo tipo di aiuti rappresenterebbe un pericoloso passo indietro e un grave spreco di denaro dei contribuenti. Insomma una mossa sbagliata che va nella direzione di una pesca sempre più insostenibile".

Il rapporto Nef sottolinea come i consumatori di tutta Europa oggi paghino tre volte per il loro pesce: per il valore degli sbarchi (€6.6 miliardi), per i costi sociali della pesca eccessiva (€3.2 miliardi) e per i sussidi concessi agli operatori del settore pagati dai contribuenti europei (€930 milioni). Secondo l'alleanza tra cuochi italiani e le organizzazioni internazionali di tutela del mare, i sussidi dovrebbero essere indirizzati verso il recupero degli stock ittici e un maggiore quanto sostenibile aumento delle catture per i pescatori nel lungo periodo, piuttosto che finanziare la costruzione di nuovi pescherecci e aumentare la potenza della pesca industriale.

I dati della Commissione Europea mostrano che circa 20.000 pescherecci potrebbero beneficiare di un sussidio fino a 80.000 euro, in accordo con l'emendamento proposto. L'ammontare complessivo potenziale potrebbe essere di 1.65 miliardi di euro, oppure 236 milioni di euro l'anno per sette anni, che rappresenta un quarto (25,4%) del totale dei finanziamenti FEAMP, il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca pari a 6,5 miliardi di euro.

Secondo Slow Food l'attuale proposta di regolamento non accoglie ancora una visione olistica della gestione ambientale. "Invece di investire in sussidi che incentivano un modello di pesca industriale- spiega Cinzia Scaffidi, direttrice del Centro Studi di Slow Food- occorre, tanto più in questi tempi di crisi occupazionale, puntare verso una maggiore selettività degli attrezzi di pesca, sulla tutela dei diritti degli operatori e sul coinvolgimento delle comunità costiere. Diventa quindi fondamentale investire nella formazione dei pescatori, nell'educazione dei consumatori e nella ricerca scientifica".

"Videro molti tonni e gli uomini della Niña ne uccisero uno", scriveva Cristoforo Colombo nel suo celebre diario di viaggio verso le Indie, il 17 settembre 1492. Pescato, decantato, onorato e forse "troppo" ricercato: il futuro del pesce mediterraneo è nelle mani di pescatori, chef, scienziati, ambientalisti, politici e cittadini in cerca di una visione comune. Mentre gli amanti del pesce possono oggi scegliere ricette e specie marine più sostenibili e forse persino più gustose.

6
I nostri mari, una volta pieni di vita, sono in pericolo! La pesca eccessiva, l'inquinamento e adesso anche le perforazioni petrolifere rischiano di svuotarli per sempre. Non c'è più tempo da perdere, dobbiamo fermare ogni attività distruttiva e pericolosa in mare e gestire le risorse in modo sostenibile.
Più del 60 per cento degli stock ittici dei mari europei è sovrasfruttato, ma nonostante ciò in mare ci sono ancora troppi pescherecci industriali che pescano in modo distruttivo il poco pesce rimasto. Allo stesso tempo, i pescatori artigianali, che da generazioni pescano con metodi sostenibili e a basso impatto, rischiano di perdere il loro lavoro e il loro stile di vita.
Puoi fare in modo che tutto questo cambi. Contro lo sfruttamento eccessivo del mare, contro ogni attività distruttiva, sostieni chi pesca sostenibile!


Ragazzi, mi è stata segnalata questa petizione di Greenpeace,  se non l'avete ricevuta per altre vie, firmate :)

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

7
vi consiglio di guardare questo video, molto interessante. Chissà, a qualcuno di voi è capitata la stessa cosa con altri predatori ma sempre di grosse dimensioni??

Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

8
Ho trovato questa petizione on-line, l'ho firmata perché penso sia giusto salvaguardare il nostro mare.
E voi, cosa ne pensate?


La "Costa degli Dei" è quel tratto di Costa calabrese che va da Nicotera a Pizzo, che include tutte le località balneari comprese nella provincia di Vibo Valentia, distinte però da storie e culture del mare che meritano di essere valorizzate.
Il nome ufficiale del nostro Parco Marino è "Parco Marino Regionale Fondali di Capocozzo – S. Irene – Vibo Marina – Pizzo Calabro – Capo Vaticano e Tropea", istituito con L.R. n. 13 del 21 aprile 2008. Attualmente è in fase costitutiva, essendo promosso da un Comitato di Gestione Provvisorio, ma ben presto entrerà nella sua fase ordinaria, anche grazie al vostro contributo.

CHIEDIAMO ALLE ISTITUZIONI COMPETENTI L'EFFETTIVA SALVAGUARDIA DI QUESTO MERAVIGLIOSO TRATTO DI COSTA, MORTIFICATO DAL POCO SENSO CIVICO, da uno sfruttamento senza criteri di rigenerazione che sarebbe capace di garantire più lavoro e maggiore tutela di questo tratto di costa che viene visitato da milioni di turisti, ma poco considerato da chi lo abita e soprattutto da chi lo vive.

Nello specifico vorremmo che le autorità prendessero in considerazione, attraverso questa petizione, il volere di tutti quei cittadini -calabresi e non- che hanno sottoscritto la stessa per avviare una seria e definitiva organizzazione del parco, col preciso intento di valorizzare un'area che può produrre conoscenza, ricchezza ed anche educazione al rispetto verso ciò che appartiene a tutti i cittadini e non solo a pochi attori sociali!!

Chiediamo la tutela di un piccolo specchio d’acqua vietando le attività di pesca e ancoraggio in modo da garantire la ricrescita e rigenerazione della biodiversità. Lo specchio d’acqua che proponiamo di tutelare è precisamente situato a Briatico (la zona conosciuta come “Secca di Sant’Irene”). Questa iniziativa potrebbe essere considerata una prova generale per un nuovo modo di gestire il mare e tutto ciò che esso ci offre.



Link per firmare: Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

9
Un luogo naturale, bello, unico nel suo genere viene salvaguardato. Spero che facciano davvero degli sforzi per mantenerlo così com'è, ritrovo di animali e caratteristiche acquatiche uniche. Vi lascio con l'articolo che parla dei fondi che verranno utilizzati per salvaguardare questo pezzo di natura.



La giunta provinciale di Catanzaro, presieduta da Wanda Ferro, ha approvato questa mattina una delibera per la candidatura a finanziamento attraverso la misura 2.2 – asse III del FEP- Fondo Europeo Pesca, di un progetto rivolto alla salvaguardia ambientale e alla valorizzazione del SIC – Sito di interesse comunitario dei "Laghi La Vota", ultimo lago costiero naturale della costa tirrenica calabrese nel territorio di Gizzeria.

Il progetto di salvaguardia ambientale, che comporta un investimento di quasi 200 mila euro, è realizzato dalla Provincia di Catanzaro in partenariato scientifico con la società di consulenza ambientale Graia srl, e attraverso una considerevole attività scientifica punta alla definizione di modalità eco-sostenibili di gestione e di utilizzo delle risorse ambientali presenti nel sito. Questi laghi salmastri sono, tra l'altro, popolati da specie ittiche di importanza faunistica come le anguille e da molluschi bivalvi.

In particolare, il progetto punta ad una gestione sostenibile del prelievo ittico e di molluschi eduli, compatibile con la conservazione del Sic, e di ausilio e sostegno alle attività di pesca professionale a mare, coerentemente con quanto richiesto dal bando Fep. Il progetto ha anche una importante ricaduta sociale, poiché all'interno del sito vengono svolte attività legate alla pesca di varie specie ittiche e alla raccolta di molluschi commestibili.
I Laghi La Vota sono caratterizzati da un ecosistema molto delicato e da varie criticità che si ripercuotono inevitabilmente sulla fauna – pesci, anfibi, rettili e uccelli – che popola il sito. Tra le criticità: disturbo antropico (una frequentazione eccessiva e incontrollata), alterazioni morfologiche (modifiche strutturali e alterazioni degli equilibri idrici dei bacini dovuti a opere di bonifica, a sfruttamento a scopo agricolo e a prelievi idrici), frammentazione e ridotta estensione delle fitocenosi, gestione forestale (rimboschimenti nelle aree retrodunali e disboscamenti a fini agricoli), presenza di specie alloctone, raccolta di frodo (pesca e cattura di fauna e flora non controllate), rischio incendi incontrollati, inquinamento da fertilizzanti, pascolo incontrollato, cambiamento dell'uso del suolo con perdita di corridoi ecologici di connessione con le aree palustri, erosione costiera, erosione della duna, deposito incontrollato di rifiuti, scarsa informazione.

Tra gli obiettivi del progetto, mantenere e migliorare la biodiversità degli habitat e delle specie di interesse comunitario, utilizzare in maniera sostenibile le sue componenti, scongiurare la scomparsa degli endemismi locali, minimizzare e limitare la diffusione di specie alloctone, migliorare lo stato delle conoscenze sulle specie ed habitat di interesse comunitario, introdurre una gestione a tutela degli habitat, contribuire ad aumentare la sensibilizzazione nella popolazione locale riguardo le esigenze di tutela, con attività informativa anche nelle scuole.
"La salvaguardia dei Laghi La Vota – commenta il presidente Wanda Ferro – non solo consentirà di tutelare la pesca e le tante attività connesse, ma anche di valorizzare un sito di straordinario valore naturalistico che potrà attirare tanti visitatori e appassionati in una parte del nostro territorio che ha una certa vocazione turistica, generando quindi una significativa economia e dando un contributo al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Si tratta di un progetto che è reso possibile dal grande lavoro svolto dal Settore Agricoltura dell'ente, diretto dalla dott.ssa Rosetta Alberto, che abbiamo fortemente sostenuto insieme all'assessore al ramo Nicola Montepaone e al consigliere Michele Rosato".




Fonte: Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

10
PESCA FORUM BAR / Lamezia: Grosso pesce spiaggiato vicino foce Amato
« on: September 28, 2012, 13:07:19 »

premesso che non sapevo se postarlo qui o in notizie dal web, alla fine la scelta è ricaduta qui in quanto magari ci facciamo 4 chiacchiere sopra, mentre non mi pare una notizia da "arricchimento culturale" :P ma casomai ringrazio il moderatore che lo sposterà :)

detto questo

Lamezia Terme, 28 settembre - Un pesce di grandi dimensioni è stato ritrovato spiaggiato alla foce del fiume Amato. L'esemplare, lungo 2 metri e dal peso di 2 quintali e 70 cm di diametro, si è arenato lungo la riva. Dato il suo avanzato stato di decomposizione non è stato possibile risalirne all'appartenenza. Chi l'ha rinvenuto ha parlato in un primo momento di uno squalo mentre diversi altri sono stati del parere che il pesce ritrovato alla foce dell'Amato sia un cetaceo appartenente alla famiglia dei delfini. Non sono, comunque,frequenti spiaggiamenti di tali dimensioni lungo le coste lametine.


foto e fonte: Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

e così vi faccio anche qualche domanda:

secondo voi che cos'è??
quanti ne avrà pescati Peppino a spinning??
questo fine settimana avrei voluto andare a pescare in quella zona, dite che c'è qualche contro indicazione tranne magari qualche curioso in più in giro??


11
Per via degli orari, e dei luoghi lontani dalla confusione che spesso visitiamo, qualcuno di noi potrebbe notare qualcosa di strano, qualche situazione in cui il nostro mare viene maltrattato. Ragion per cui, riporto l'articolo in cui si annuncia un numero verde per le segnalazione di eventi inquinanti del mare. Io l'ho registrato nella rubrica del cellulare...e tu??


Catanzaro, 2 luglio - Si chiama "Sos pronto intervento per il mare" (800331929) ed è il numero verde dedicato alle segnalazioni su fenomeni di inquinamento del mare. Ad attivarlo è stata la Regione che stamani, con l'assessore all'ambiente Francesco Pugliano ha siglato un protocollo d'intesa con il direttore marittimo, Gaetano Martinez, ed il presidente del Cda dell'Arpacal, Marisa Fagà, per il coordinamento del monitoraggio sullo stato del mare e l'attuazione di misure di controllo e pronto intervento per l'individuazione e la rimozione delle cause di inquinamento. "Si tratta - ha spiegato Pugliano - della finalizzazione del lavoro sinergico iniziato in via sperimentale nel 2011 con l'attivazione di una task force assessorato - capitanerie di porto - Arpacal. Abbiamo monitorato in maniera continua lo stato del mare e vogliamo realizzare una 'cartella clinica' delle condizioni delle nostre acque. Chiunque può segnalare, dalle 8 alle 20 e sino al 15 settembre, ogni abuso o illecito". Pugliano ha poi ricordato l'impegno del presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti che "ha messo in campo anche il dipartimento della Protezione civile per eventuali emergenze, anche a supporto degli enti locali". "Quello che tengo a sottolineare - ha proseguito l'assessore - è che non si tratta di un sos per le condizioni del mare, anche se in Calabria c'é sempre qualcuno che spera che le cose non vadano bene per fare polemica". Pugliano ha quindi annunciato che nei prossimi giorni entreranno in attività anche i battelli per la pulizia delle acque dotati anche di rastrelliere per la rimozione della mucillaggine. Rassicurazioni sulle condizioni del mare calabrese sono giunte da Marisa Fagà. "Il nostro mare - ha detto - è in buona salute. Anche se in giro ci sono stragisti del mare e dell'ambiente. Il numero verde attivato oggi funge oltre che per dare l'opportunità ai cittadini di segnalare ciò che non va, anche come strumento per dare informazione ai cittadini sulla qualità delle acque. Informazioni che possono controllare anche sul sito del ministero dell'ambiente, Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login oltre che sul nostro, Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login". La Fagà ha poi proposto a Pugliano l'adozione di una legge per dotare i mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti di un satellitare per avere la tracciabilità dei mezzi ed ha invitato i prefetti delle cinque province ad emanare ordinanze per vietare agli autospurghi di viaggiare di notte al fine di scongiurare il pericolo che qualcuno possa scaricare nei fiumi o direttamente in mare. Martinez, infine, ha sottolineato come il lavoro in materia ambientale della guardia costiera non conosca soste. "in numero verde - ha aggiunto - è un'ottima cosa e si aggiunge al nostro 530 che è destinato principalmente al soccorso in mare ma sul quale confluiscono anche le segnalazioni sulla depurazione e sullo stato delle acque".


Fonte: Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login

12
PESCA A SPINNING / Prima uscita a spinning, pioggia e cappotto.
« on: April 16, 2012, 11:19:39 »

Un paio di settimane fa ho comprato la mia prima canna da Spinning ed il tempo sembrava non volesse farmela usare. Ieri con un piccolo spiraglio, insieme alla mia ragazza siamo andati a pescare, entrambi per la nostra prima uscita a Spinning (per lei la prima volta a pesca).

Verso le 15,20 arriviamo presso lo spot, nel lametino, lì dove acqua salmastra e mare si incontrano (non penso di dover dire altro no?) e iniziamo a spinnare. Il mare è abbastanza formato, e dopo i primi lanci si inizia a prendere la confidenza con l'attrezzatura, e si riesce a fare qualche bel lancio. Ogni tanto qualche onda un po' troppo grossa alza l'acqua più del dovuto e si finisce bagnati. Passano un paio d'ore senza toccate e decidiamo di cambiare spot, ma praticamente tutti gli altri punti erano impraticabili causa mare grosso. Così tra code sulla statale decidiamo di tornare al primo punto, più coperto e con l'acqua un po' più ferma.
Si continua a pescare fin dopo il tramonto ma nessuna toccata si è sentita alle nostre canne, siamo leggermente bagnati, ma torniamo a casa egualmente siamo contenti della giornata passata in quel bellissimo ambiente che è il mare.

Nel prossimo finesettimana, se il tempo lo vorrà, saremo nuovamente a mare.

Diverse sono le cose che ho iniziato ad apprendere ieri, tra cui il movimento della canna, la sua reattività ed altro. Ma ho alcune domande da porre:

in condizioni di poca luce e mare abbastanza opaco, scarsissima visibilità insomma, ho preferito usare un Popper per cercare di attirare un po' con il rumore degli schizzi di acqua. E' stata una scelta giusta, o mi conveniva pescare con un minnow magari molto chiaro che comunque ho provato seppur per minor tempo??ho provato anche un WTD ma ancor non so manovrarlo decentemente.

Verso il tramonto con il mare che si calmava si vedeva la linea dove si incontravano le due diverse tipologie di acqua, cercavo di lanciare sempre in quella zona, cercando di far muovere l'artificiale parallelamente alla linea perché penso ci sia maggior movimento in quella zona. É errato?mi conviene far muovere l'artificiale perpendicolarmente ad essa o non lasciarla stare proprio?

un paio di volte si potevano vedere dei pesci che saltavano al passaggio del mio artificiale (un popper), erano quasi sicuramente piccoli cefali. Questo devo intenderlo come un errato manovrare dell'artificiale perché li faceva spaventare seppur “preda” come loro??

Nel prossimo spero di metterci la prima foto :P

13
Ciao a tutti di CPOL,

mi scuso per questa discussione, appena giunto faccio già le mie prime domande invece di partecipare al forum, ma ho un "grosso" problema, ma molto bello.

Finalmente potrò tornare a pescare in un periodo che non sia solo agosto, ma anzi da aprile a ottobre inoltrato sarò in Calabria, a Lamezia per la precisione e vorrei tornare a pescare con una certa continuità. Da qui la decisione di farmi un "regalo" ma non so cosa scegliere tra questi:

rezzaglio: potrei comprare un rezzaglio per imparare a lanciarlo e prendere così qualche pesce da innescare vivo, la canna dovrei averla, una lineaeffe 180-200g da 4.20m dovrebbe andare bene, purtroppo non so il mulinello, non ricordo le caratteristiche di quelli che ho.

Spinning: oppure perché non provare a spinning??in questo caso non ho l'attrezzatura, ma potrei appunto comprarla e provarla. Chi pratica questa tecnica viene dalle altre??A lamezia vi divertite praticandola??

pesca a fondo: altra possibilità è invece dedicarmi alla pesca di fondo, quella che ho sempre praticato, dato che proprio in aprile dovrebbero tornare i pesci balestra alias "porco". Magari assieme alla canna con sarda per loro, un'altra canna con pasturatore (leadgering?).

Sono quindi indeciso tra questi, secondo voi come mi conviene ricominciare? naturalmente se avete altri consigli son apprezzatissimi.

Pages: [1]