Ciao ragazzi,
Probabilmente l’ho già detto, io non sono un lanciatore nel senso tecnico del termine. Mi reputo un pescatore che cerca di accrescere ed affinare il proprio bagaglio tecnico per essere preparato a qualunque evenienza. L’esecuzione di un buon lancio è uno di quegli elementi che non dovrebbero mancare nel bagaglio di un buon pescatore e questo non per un discorso di distanza fine a se stessa. Nella mia visione del Surfcasting, oltre alla cattura delle prede, vi sono altri aspetti che soddisfano l’ego del pescatore fra cui il riuscire a stare in pesca in certe condizioni e, in queste condizioni, qualche volta c’è la distanza. Personalmente ho i miei lanci da pesca che soddisfano le mie esigenze e questo mi basta. Non voglio snobbare chi si dedica al lancio tecnico, anzi, li invidio perché raggiungere nuovi traguardi nella vita, anche se parliamo di sport, fa sempre piacere. Diversi anni fa mi cimentavo in questa attività che, non vi nascondo, ha il suo grande fascino e per svolgerla al meglio ha bisogno di assoluta dedizione e spirito di sacrificio. Ho alcuni amici, che mi pregio di aver trascinato in questo ambiente, che settimanalmente vanno a lanciare invitandomi spesso a seguirli ma per un motivo o per un altro non ci riesco quasi mai. Mi fa comunque piacere vedere che le distanze ridicole dei primi approcci oggi sono diventate, per loro, misure abbondantemente sopra i 200 metri. Chiusi preambolo e parentesi lancio tecnico.
Essendo, come dicevo, i miei aggiornamenti in materia di lancio, fermi nel tempo e non ritenendomi poi persona idonea all’insegnamento, volevo, con questo post, dare semplicemente dei piccoli suggerimenti agli utenti che sono magari alle prime armi nell’operazione di scagliare un piombo in acqua. Mi capita ancora di vedere sulle spiagge persone che lanciano con molta approssimazione e ciò mi fa sorridere pensando che tutti abbiamo fatto quella trafila. Ritengo che in questa fase il margine di miglioramento possa essere apprezzabile già con piccoli accorgimenti tecnici senza necessariamente andare alla ricerca di un lancio diverso dal nostro tanto vituperato lancio sopra la spalla e mi preme comunque ricordare che in questo campo bisogna andare per gradi, senza fretta e forzature, anche nella correzione di piccoli ed insignificanti gesti.
Tanti di noi, io compreso, le prime volte che abbiamo preso una canna in mano con un piombo attaccato cosa abbiamo fatto? Abbiamo portato il piombo ad un palmo dall’anello apicale, abbiamo messo la canna sospesa sulla spalla destra, abbiamo guardato il mare e siamo partiti verso la battigia quasi come un attacco alla baionetta, ci siamo fermati con la punta delle scarpe in acqua ed abbiamo frustato facendo fischiare la canna fino a farle toccare il cimino nella risacca. Le posizioni di chiusura ricordavano poi le forme più disparate assunte nel gioco delle belle figurine della nostra infanzia, dalla canna tenuta tesa per il tappo con i polpastrelli della sola mano destra e gamba sinistra svolazzante in aria tipo lago dei cigni, alla torsione a 360° del polso per portare il mulinello rivolto verso l’alto. A parte gli scherzi, in questi pochi ed elementari gesti che possono farci sorridere, ce ne sono almeno quattro che penalizzano oltremodo la distanza di lancio e che possono essere corrette immediatamente, e partiamo proprio da questi, ossia: 1) la corsetta verso il mare, 2) il drop, cioè la lunghezza dello spezzone di filo fra cimino e piombo, 3) il piombo sospeso e 4) la posizione della canna in chiusura. Il primo elemento(corsetta verso il mare) prescinde da qualunque altro elemento e considerazione: è un’azione improduttiva che fa solo perdere concentrazione e precisione. Non è la spinta e la velocità del nostro corpo che fanno fare più metri al piombo ma l’azione coordinata di alcune parti di esso, ovvero: testa, busto, braccia e gambe. Inoltre, il ballonzolare del piombo, ancorchè sospeso, può provocare l'ingarbugliamento del bracciolo ancor prima di raggiungere l'acqua.
Il drop. Lo so che, specie per chi è agli inizi, lanciare con un drop lungo un palmo dà maggiore sicurezza e l’impressione di poter tirar fuori tutta la forza della canna. Purtroppo è solo un’illusione fisica come il far fischiare la canna è un’illusione acustica. Vi è certamente una maggiore precisione del lancio ma non maggiori distanze. Immaginate il drop come una leva e in quanto tale la sua lunghezza incide sulla forza che può imprimere. Un drop corto eserciterà una pressione minima e quindi un basso caricamento della canna rispetto ad un drop lungo. La precisione verrà poi con il tempo. Non preoccupiamoci subito di scagliare il piombo dritto ma di usare un drop lungo anche se inizialmente i nostri lanci saranno spaventosamente a destra o a sinistra e non avremo l'impressione che il piombo sia attaccato al filo. I miei lanci (ovviamente a pesca) li eseguo normalmente con il piombo che sfiora la mia mano destra e vi posso garantire che questo braccio di quasi tre metri ormai non mi condiziona più anche in termini di precisione. Ovviamente la lunghezza del drop ha una certa relazione con il tipo lancio che eseguiremo e con l’attrezzatura che utilizziamo. Rimanendo nella media e supponendo che stiamo pescando con una telescopica di media potenza, allunghiamo tranquillamente il nostro drop a 150 cm, anche perché questa misura ci mette in relazione con il terzo punto, ovvero il piombo sospeso. Naturalmente avremo delle situazioni come la scogliera o le spiagge accidentate che ci costringeranno ad utilizzare un lancio con il piombo sollevato e non potremmo fare diversamente. In questi frangenti allunghiamo comunque quel palmo di drop portandolo ad almeno 50 cm e più, se possibile. Se invece siamo su una bella spiaggia di sabbia o ghiaia, cominciamo ad allungare, come dicevo prima, il drop a 150 cm. e distendiamolo alle nostre spalle poggiando il piombo per terra. Eseguiamo il nostro lancio come abbiamo sempre fatto, sostituendo alla corsetta un leggero movimento del busto che accompagni quello delle braccia, con l’accortezza di bloccare la nostra canna (4° punto) quando la cima si trova ancora sopra la nostra testa, senza farla andare più in giù. Mi fermerei a questo primo stadio con la promessa, se gradito, di passare a fasi successive. Proprio per mia volontà specifica non ho fatto cenno all’impostazione del lancio ed alla postura del corpo. Eseguiamo il nostro lancio di sempre adottando gli accorgimenti di cui sopra che riepilogo velocemente: 1) effettuare il lancio da fermi senza corse e rincorse. 2) allungare il drop fino a 150 cm. 3) il piombo va tenuto per terra con il drop bello disteso. 4) non abbassare troppo la canna ma fermarla all’altezza della nostra testa.
Alla prossima