Tecnica. Shore Jigging
Ligarià, 16/10/2014 ore 10.30 circa
Acme di alta: 7,30
Bonaccia
Canna: Apia Foojin' Black Line 99H CW 40-100 gr
Mulinello: Shimano Saragosa SW 6000
Treccia: Daiwa Tournament Braid 8 multicolor
Terminale: Seaguar FXR 0,52
Nodo di giunzione FJ+palomar + solid + split varivas + doppio assist Major Craft 1/0
Jig: M&W Knife 80 blu
Recupero: speed jig di superficie molto veloce
Preda: lampuga
Ci svegliamo presto al mattino per esplorare un nuovo spot che abbiamo studiato sulla cartina, dove c'è una piccola baia con profondità dai 30 ai 4 metri. inizia l'avventura fra sterpi, rocce di argilla, dirupi e pareti scoscese, come potete vedere dalla foto in basso, ma dopo un'ora di pericolosa scarpinata col mio partner Leonidas (coraggioso come lo spartano, giovane e bravo), arrivati all'istmo che separa la collinetta dal promontorio ci rendiamo conto purtroppo che i nostri sforzi sono vani, perché la parete invece di declinare gradualmente, precipita a strapiombo e ci vorrebbe il bunging jumping per raggiungere la scogliera. Delusi decidiamo di non buttare la giornata alle ortiche e di recarci presso il nostro recente spot, quello delle ricciolette e delle lampughe. Arrivati lì stanchi morti, cominciamo a jiggare per una mezzoretta senza risultati. Ad un certo punto vedo una cacciata davanti allo scoglio e vediamo la prima lampuga, azzurra come il cielo, che corre velocissima. Lanciamo ed arrivano le prime botte, purtroppo a vuoto perché montavamo ami del 5/0-7/0. Decidiamo in men che non si dica di mettere un doppio assist 1/0 e arriva la prima ferrata (ricordiamo che la lampuga ha la bocca molto piccola, per cui il mio consiglio è di non andare oltre il 3/0, almeno per lampughe di questa taglia), bel combattimento, Leo è impegnato con un'altra lampuga che purtroppo si slama nel salpaggio, il guadino ce l'ha lui, io pesco su uno scoglio più alto, per cui la salpo su una rientranza dello scoglio, si slama ma gli dei della pesca mi aiutano e rimane incastrata in una pozzanghera, poggio la canna, scendo e la prendo. Dopo una decina di minuti arriva un altro branco, io decido di cambiare jig, virando su un Hayabusa speed jig, più leggero (60 grammi) e manco il tempo di toccare l'acqua che arriva la botta, ferrata decisa, questa è più grande, sicuramente sopra i due kg, comincia a fare la matta, nasce un combattimento fantastico, spettacolare, che mi godo dall'alto, in tutte le sue fasi. Mi prende una decina di metri (frizione tarata sui 2kg), la vedo che vira a destra verso gli altri scogli, la forzo e allora vira a sinistra verso di me, tengo la canna bassa per non farla saltare ma fa un salto, raga vi dico un salto che a me è parso di un metro calabria triplo carpiato con avvitamento, una roba impressionante, gira la testa e mi sputa il jig che per la tensione come un proiettile si schianta contro la roccia alle mie spalle: jig danneggiato, il bollettino parla di 3 piegature e due occhi persi. Mi sento eccitato, deluso, arrabbiato, ma ha vinto lei, ha vinto lei, sissignori, questa volta ha vinto lei, è il bello dello shore. Ha combattuto egregiamente e si è liberata, ce l'ha fatta, respect. La lampuga è un pesce che abbocca facilmente a qualsiasi jig, non è quello il difficile, il difficile viene dopo, perché queste hanno la bocca stretta, la lingua brutta, la testa dura e la pellaccia ancor più dura e una combattività come pochi pesci. E finché sono in acqua sono uno spettacolo di colori, grinta, aggressività, adrenalina, queste spietate e scanzonate, anarchiche, allegre, birbanti piratesse dei nostri mari.