PESCA ALL ‘ OCCHIATA

Ordine:Peciformi
Famiglia:Sparidi
Lunghezza massima: 30 cm
Ambiente:scogliere rocciose, foci dei fiumi porti
Tecniche di pesca:traina, bolognese

Caratteristiche morfologiche

L’occhiata ha corpo ellittico dal profilo poco convesso, con fianchi ricoperti da grandi squame. La bocca, piccola e obliqua verso I’alto, e protrattile e la mandibola è leggermente sporgente rispetto alla mascella superiore; ambedue sono fornite di denti molto piccoli, piatti e taglienti sul davanti, conici ai lati, granulari all’interno. Sul dorso spicca una sola pinna lunga e bassa con 11 raggi spiniformi e 13-14 molli. La pinna caudale, incisa è forcuta, e molto sviluppata; la pinna anale, con tre raggi spinosi e 12-13 molli, è lunga all’incirca la metà di quella dorsale. Allungate sono le pinne pettorali, modeste quelle ventrali. La livrea è grigio-azzurra sul dorso, grigio-argentea sui fianchi e sul ventre. Una serie di linee nere longitudinal! percorre i fianchi, ove ben distinta appare la linea laterale Segno distintivo dell’occhiata è una grossa macchia nera presente sul peduncolo caudale, molto simile ad un grosso occhio.

RlPRODUZIONE E DIMENSIONI

La riproduzione di questo sparide avviene nei mesi primaverili con la deposizione di uova pelagiche di diametro inferiore al millimetro. L’occhiata può raggiungere la lunghezza massima di 30 centimetri, con un peso di circa un chilogrammo, ma la massa normale si aggira tra i 150 ei 500grammi.

Habitat e alimentazione

Di indole gregaria, l’occhiata fa vita di branco, quasi sempre su fondali rocciosi o ricchi di alghe in prossimita della costa. Le zone migliori per incontrarla sono quelle situate in vicinanza delle scogliere rocciose, delle foci dei fiumi e dei porti, dove è possibile avvistare i branchi che inseguono in superficie il novellame di altri pesci. L’occhiata si nutre anche di molluschi, vermi marini, gamberetti ed alghe.

COME SI PESCA L ‘ OCCHIATA

Traina

Molti pescatori hanno fatto le loro prime esperienze da trainisti con l’occhiata, preda classica della traina sottocosta. In prossimità delle coste rocciose, su fondali non troppo elevati, è possibile insidiare questo sparide che attacca con voracità le esche trainate. In superficie si può utilizzare come esca la nota piumetta bianca, mentre a mezz’acqua rende molto bene il cucchiaino ondulante di 3-4 centimetri, di tipo brillante o satinato a seconda della minore o maggiore luminosità atmosferica. Con questi artificiali si può trainare a velocita di 2-3 nodi, distanziando le esche da poppa di circa 30-35 metri.

BOLOGNESE

L’occhiata si può catturare anche da terra con una canna bolognese di 5-6 metri corredata di un mulinello leggero, in grado di contenere almeno 100 metri di nylon dello 0,20.

Nella costruzione della lenza (nel disegno) si ricorre all’impiego di un  galleggianti: uno scorrevole di 0.5 -2.0 .terminale-occhiata

La piombatura di quest’ultimo viene realizzata tramite piccoli pallini spaccati, distanziati tra loro alcuni centimetri.

Per il finale si ricorre a uno spezzone lungo un metro e dello 0,14, o anche di misura inferiore quando le occhiate si rivelano molto diffidenti.

Esche e pasturazione

Tra le esche più utilizzate per la cattura dell’occhiata ricordiamo il gambero, la tremolina, la sardina a pezzetti, il bigattino e la pasta; quest’ultima è considerata da diversi pescatori I’esca piu redditizia.Per avvicinare l’occhiata il più possibile a terra è utile ricorrere sempre a una pasturazione piuttosto abbondante, anche perche questo pesce cambia frequentemente postazione di caccia, dedito com’è al costante inseguimento del novellame.

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Di admin

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