PESCA AL GRONGO

Nome comune: GRONGO (Inglese: conger) Nome scientifico: Conger conger Famiglia: Congridi (Congridae) Ordine: Anguilliformi (Anguilliformes) Classe: Osteitti o Pesci ossei (Osteichthyes)

CARATTERISTICHE:

Il corpo del grongo è allungato e robusto, può raggiungere i 2 m di lunghezza (occasionalmente i 3) e superare i 50 kg di peso. La sua forma, come quella di altre specie appartenenti a questo Ordine, è simile a quella di un grosso serpente. La sua bocca è larga e si estende sino al centro dell’occhio. La mascella superiore è leggermente più lunga di quella inferiore.

Le fessure branchiali sono talmente grandi da raggiungere, verso il basso, il ventre. Questo pesce non presenta scaglie. Le pinne dorsale ed anale sono lunghe e si uniscono alla pinna codale.
La colorazione varia dal grigio-bruno con riflessi brunastri o nerastri sul dorso, e tonalità biancastre sul ventre.

VITA ED ABITUDINI:

Il grongo può vivere sino ai 1000 m di profondità negli anfratti rocciosi. Durante il giorno sporge appena il capo dalla propria tana. Questo pesce si mantiene nelle acque marine, spingendosi al massimo sino alle foci dei fiumi, ma non penetrando mai nelle acque dolci.
La riproduzione avviene a metà estate, e le larve (nastriformi e trasparenti) si lasciano trasportare verso i territori di pascolo.

Dopo circa 2 anni le larve divengono adulte. I giovani tendono a stare in prossimità delle rive. Sembra, da quanto osservato in acquario, che il grongo si riproduca una sola volta.
Questo carnivoro si nutre prevalentemente di notte predando pesci del fondo, crostacei e grossi invertebrati (cefalopodi).

DOVE E’ POSSIBILE INCONTRARE IL GRONGO:

Vive su fondali rocciosi e colonizza facilmente i vecchi relitti. Occupa profondità comprese tra la superficie e i 1000 m, raggiungendo i 3000-4000 m nel periodo riproduttivo. E’ diffuso nel Mediterraneo, nell’Atlantico, nel Canale della Manica, nel Mare del Nord e, raramente nel Baltico.

 METODI DI PESCA:

Cercando gronghi può capitare di pescare anche un altro pesce serpentiforme dall’aspetto simile a un grongo molto più tozzo e corto. Si tratta della mostella, nota in dialetto come “pisci lupu”, che vive negli anfratti della barriere naturali e artificiali dove, al contrario del grongo, si pesca anche di giorno. Per tutti i pesci suddetti, la  tecnica dalla riva è quella di buca, per il surfcasting  di notte  occorrerà che nelle vicinanze ci siano scogli o anfratti dove  possano vivere di giorno, con la barca invece la ricerca avviene sui relitti, posti ideali soprattutto per i grossi gronghi. I finali sono sempre sovradimensionati, anche in considerazione che nessuna delle tre specie in questione disdegna un boccone innescato su finali evidenti.

grongo-mare

Come esca, la sarda intera o a metà (ottima la parte anteriore con la testa), granchiolini, pezzi di calamari e polipetti. I braccioli saranno dello 0.40 – 0.60 corti con ami rinforzati a gambo lungo di dimensioni adatte all’esca usata. Piombi da gr.50 a gr.100. Gli attrezzi saranno ovviamente robusti.

CURIOSITA’:

La riproduzione avviene tra i 3000 e i 4000 m in zone determinate. Sembra ad esempio che tra Gibilterra e le Azzorre si riproducano i gronghi che poi vanno ad occupare l’Europa settentrionale, altre aree simili sono state individuate nel Mediterraneo.

Atri articoli:

  1. SURFCASTING: A CACCIA DI ..GRONGHI

Di admin