LA LECCIA STELLA Trachinotus glaucus

Ordine: Perciformi
Famiglia: Carangidi
Lunghezza massima: 40 cm
Ambiente: acque profonde
Tecniche di pesca:traina, spinning, a fondo

LA LECCIA STELLA 

La leccia stella è la più piccola delle tre specie consimili comunemente denominate lecce. Presenta corpo ovale, allungato e compresso lateralmente, e bocca piuttosto minuta, fornita di una serie di piccoli denti che tendono a scomparire con l’avanzare dell’età. La prima pinna dorsale porta 5-6 raggi spinosi brevi che possono scomparire incuneandosi in un solco dorsale; la seconda dorsale e quella anale sono quasi simili e formano, con la pinna caudale, una “X” dalla quale deriva l’appellativo di “stella” dato a questa leccia. I colori della livrea sono quelli tipici dei pesci pelagici: grigio-azzurro sul dorso bianco-argenteo sui fianchi, questi ultimi caratterizzati dalla presenza di quattro macchie oblunghe verticali di color grigio scuro.
Presenta il corpo ovale, allungato e molto compresso lateralmente; la testa è abbastanza tozza  con occhi e bocca piccoli.La linea laterale non è rettilinea ma leggermente incurvata verso l’alto in corrispondenza delle pinne pettorali. Questo pesce dotato di due pinne dorsali di cui la prima, preceduta da una spina corta rivolta in avanti, e formata da cinque o sei spine che possono ripiegarsi indietro e scomparire nel solco dorsale e la seconda, formata da raggi molli, è lunga e bassa; le pettorali e le ventrali sono corte e piccole, l’anale è pressochè simmetrica alla seconda dorsale e la caudale è profondamente forcuta. La colorazione è grigio-azzurra sulla parte dorsale, madreperlacea sui fianchi (con tre o quattro macchie nerastre verticali) e sul ventre; i lobi della seconda dorsale e dell’anale presentano una macchia nera. Anche questo carangide è un grande predatore e si nutre principalmente di pesci pelagici(sardine e acciughe) anche se non disdegna i vari tipi di novellame rinvenibili nel sottocosta. Le sue dimensioni medie variano tra i 20 e i 30 centimetri nei nostri mari.

Costumi e curiosità

La leccia Stella ha abitudini pelagiche e gregarie, ma si awicina spessissimo alla costa, sia sabbiosa che rocciosa, alla ricerca di novellame di vario genere. II suo nome deriva da trakùs che significa scabro, per la presenza delle spine dorsali corte e robuste, e da glaucus che significa azzurro, per il colore del dorso. E’ abbastanza curioso come alcuni parassiti riescano ad insediarsi nelle sue branchie, ostacolandone la normale respirazione.

Commestibilità

Ha carni bianche, compatte e molto buone, quindi molto ricercate.

RlPRODUZIONE E DIMENSIONI

La leccia stella si riproduce nel periodo estivo, avvicinandosi in branchi alle coste. Gli esemplari più grossi possono raggiungere un peso di 2 chili e una lunghezza di 40 centimetri, anche se generalmente i soggetti pescati possiedono mediamente una taglia inferiore.

Habitat e Alimentazione

E’ una specie pelagica che vive prevalentemente in acque profonde, nutrendosi di pesci del mare aperto come sardine e acciughe. Possiede una spiccata predisposizione per continue migrazioni, che effettua alLa ricerca di possibili prede, portandosi spesso in superficie a caccia di novellame.

La particolare conformazione del corpo che, se posto di traverso, offre molta resistenza all’acqua, rende questo pesce estremamente abile e tenace nella difesa quando viene allamato.

CURIOSITA’

II nome scientifico della leccia stella è Trachinotus glaucus: trachus significa “aspro” e indica la presenza di corte spine dorsali, mentre glaucus, “azzurro”, richiama il colore della livrea.

Come si pesca La Leccia Stella

Questa specie predilige come esche naturali le strisce di pesce azzurro, le seppie e i calamaretti .
Nelle zone sottocosta, con un’imbarcazione anche di modeste dimensioni,  è possibile insidiare a traina la leccia stella con una canna da 4 a 6 libbre armata di un mulinello a tamburo rotante. La velocità di traina con le esche naturali, costituite da piccoli calamaretti e seppie, deve essere di due nodi, mentre con gli artificiali tipo minnows affondanti si potrà arrivare anche a quattro nodi, facendo lavorare queste esche dai 40 ai 60 metri dalla poppa dell’imbarcazione.

TECNICHE DI PESCA

Traina di superficie

La spiccata voracità della leccia Stella è un’arma a doppio taglio per questo ; elegante pesce, poichè attacca le esche trainate, siano esse naturali o artificiali, sia in superficie che a mezz’acqua che, a fondo. In superficie si può pescare con canne da traina molto legeere o con le cannette da barca solitamente usate per il bolentino; il terminale, costituito da circa 4 metri di monofilo dello 0,30, sarà raccordato al corpo madre con una girella passante i dagli anelli della carina, previo inserimento di un piccolo piombo subito prima della girella f (dalla parte della lenza madre) che avrà l’importante funzione di far navigare meglio i cucchiaini ondulanti e, nello stesso tempo, di “proteggere” l’esca da eventuali impurità (tipo I alghe filamentose, pezzetti di plastica, ecc) presenti in superficie. Relativamente alle esche,qualsiasi tipo di novellame vivo regalerà catture a ripetizione, ma, se si ha la possibilità di pescare soltanto con esche artificiali, converrà utilizzare piccoli minnow (fino a 7 centimetri [di lunghezza) o cucchiaini ondulanti argentati o varicolori. Un’ultima considerazione in  merito: la leccia Stella aggredisce anche gli anellidi tipo il coreano, il cinese o altri, trainati a velocità di 1-2 nodi.

Traina di profondità

Fermo restando che le esche valide sono le stesse appena viste per la traina di superficie,
E la  probabilità che le lecce stella attacchino un minnow o un cucchiaino ondulante a mezz’acqua o a fondo è sicuramente maggiore; non bisogna fare altro, quindi, che inserire qualche piombo a tortiglione nel caso si voglia pescare a mezz’acqua a pochi metri dalla «superficie oppure utilizzare un affondatore nel caso si preferisca andare a diretto contatto con il fondale.

Spinning e Light game

Quando le lecce stella si avvicinano alla costa si può tentare di insidiarle con successo  anche a spinning; le esche saranno quasi esclusivamente minnow piumette e esche siliconiche di pochi centimetri di lunghezza, oppure cucchiaini ondulanti dotati di un certo peso. E’ preferibile lanciare tali esche legandole  direttamente sul filo, senza interporre zavorre di alcun genere.

Pesca a fondo

E’ valida anche la pesca a fondo, da praticare con un’attrezzatura medio leggera formata da una canna sui 4-5 metri in grado di lanciare piombi da 30 a 100 grammi. II finale verrà realizzato con uno spezzone di nylon dello 0,25, tenuto fermo sul fondale da un piombo di 30-100 grammi e terminante con due ami del n. 4-6.

Pesca con la bombarda a striscio

Bombarda striscio pesca Leccia stella

Perciò che riguarda il << tipo >> ideale di canna da adoperare, è opportuno usare quella da lancio, lunga 4-5m, robusta ma non eccessivamente pesante. Potremo così lanciare piuttosto a lunga gittata , in modo da aumentare le probabilità di attacchi all’esca da parte del pesce. Serviranno circa piu’ di un centinaio di metri di filo , preferibilmente sullo 0.25, per caricare la bobina del mulinello.

Vista la lunghezza dei lanci, è ovvio che occorre una zavorra di pesantezza adeguata per il galleggiante bomparda. Solitamente, un consiglio che offro ai pescatori che si apprestano per la prima volta a questo tipo di pesca, di usare dei galleggianti piombati, scorrevoli, da circa 30g, proseguendo sulla montatura con un finale di circa 1.5-2m dello 0.12 ed un amo del 16.

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